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Benevento, 21-11-2025 09:11 ____
Sappiamo sempre di piu' sugli alberi ma agiamo sempre di meno! Con parchi e corridoi verdi non sono semplici elementi ornamentali ma organismi viventi
Sono funzionali alla resilienza climatica, alla salute pubblica e alla qualita' della vita urbana, commenta Walter Nardone, dottore agronomo, alla celebrazione della Giornata Nazionale degli Alberi
Redazione
  

Walter Nardone (foto), dottore agronomo, ci ha inviato alcune sue riflessioni in occasione della Giornata Nazionale degli Alberi.
"Caro direttore - scrive - per caso o forse no, mi sono imbattuto nella foto del quadro "Albero di gelso" di Vincent Van Gogh.
Ennesima testimonianza della bellezza e dell'importanza degli alberi per l'umanità riconosciuta anche dai maestri dell'arte.
Partendo da tale constatazione e poiché oggi, 21 novembre, si celebra la Giornata Nazionale degli Alberi, vorrei fare alcune considerazioni.
Perché il paradosso del verde urbano?
Perché sappiamo sempre di più sugli alberi, ma agiamo sempre di meno!
Alberi, parchi e corridoi verdi non sono semplici elementi ornamentali, ma organismi viventi funzionali alla resilienza climatica, alla salute pubblica e alla qualità della vita urbana.
Il problema, però, sta nel fatto che non basta piantare alberi, serve gestirli con metodo!
Il verde è diventato l'ennesimo campo di battaglia ideologico, inquinato da disinformazione e propaganda.
Così, negli anni, nelle città abbiamo assistito alla messa a dimora di piante in ogni luogo disponibile, specie autoctone o esotiche senza alcun studio preventivo, radici costrette a lottare con strade, marciapiedi e infrastrutture sotterranee.
A volte, al momento della piantagione, le piante vengono utilizzate per mostrare una parvenza di sensibilità ai temi del verde, per poi dimenticarsene e lasciarle soffocare nell'asfalto, o lasciarle ammalare per assenza di cure, diventando motivo di conflitto tra cittadini e amministrazione.
A tali situazioni fanno da contraltare le posizioni di coloro che ritengono che gli alberi siano eterni, possano vivere centinaia di anni (in condizioni ben lungi dall'essere quelle ottimali!), che intendono limitare gli abbattimenti a tutti i costi senza valutazioni di sorta dello stato fitosanitario delle piante, di rischio per la collettività, di un adeguato raffronto tra costi e benefici.
Gli alberi sono esseri viventi che garantiscono aria più pulita, temperature più sopportabili, biodiversità e occasioni di socialità.
Affinchè possano svolgere realmente questo ruolo, serve programmazione: non basta piantare un albero, occorre chiedersi quale specie, in quale luogo, con quali spazi per crescere e con quali risorse per curarlo nel tempo.
Allora l'appello alle pubbliche amministrazioni è quello di agire secondo indicazioni tecniche ben precise, destinare nei bilanci delle somme adeguate alla cura del verde esistente e alla messa a dimora di nuove piante, di prevedere, pertanto, negli organigrammi, dei professionisti con conoscenze e competenze in ambito vegetale, di appaltare i lavori a ditte con esperienza.
Alla collettività, invece, l'appello è di non generalizzare, di non andare appresso a favole metropolitane e ascoltare i professionisti del settore che lavorano con onestà intellettuale e rispetto dell'etica professionale.
Dopo queste brevi riflessioni, caro direttore, le voglio sottoporre un quesito: Se dovessimo costruire una casa a chi ci rivolgiamo per la progettazione ad un ingegnere o a un avvocato?
E l'impresa che realizzerà la costruzione sarà una impresa edile o una impresa di traslochi (senza voler offendere nessuna categoria professionale nominata o innominata!)?
La risposta mi sembra ovvia, ma, nel caso del verde urbano, purtroppo, no!"

comunicato n.174463



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