| Benevento, 07-11-2025 15:17 |
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Ponte ha vissuto tre giorni di magia autentica con la terza edizione di "Stregati dai Vicoli"
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Redazione |
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Ponte ha vissuto tre giorni di magia autentica con la terza edizione di "Stregati dai Vicoli", un evento che ha trasformato il centro storico in un teatro diffuso, dove tradizione e contemporaneità si sono intrecciate in un racconto collettivo fatto di luci, suoni, profumi, gesti antichi e partecipazione viva.
"Organizzata dalla Pro loco attraverso un processo di co-progettazione comunitaria, la manifestazione - si legge nella nota inviata alla Stampa - ha coinvolto cittadini, artigiani, scuole, famiglie e associazioni locali, dimostrando che la cultura può essere motore di sviluppo e identità.
Non un evento calato dall’alto, ma un organismo vivo nato da incontri, laboratori e condivisione.
I vicoli del borgo si sono animati con installazioni artistiche, laboratori botanici, musica dal vivo, narrazioni popolari e degustazioni di prodotti tipici.
Le cantine, solitamente chiuse, si sono aperte per accogliere visitatori di ogni età, guidati anche dai bambini del paese, piccoli custodi di memoria e tradizione.
Il percorso sensoriale ha celebrato il cibo come linguaggio identitario: padellaccia, caciocavallo, dolci artigianali, vino locale e birra artigianale hanno raccontato la terra e le sue storie, accompagnando il pubblico in un viaggio tra gusto e racconto orale.
Grande spazio è stato dedicato al patrimonio simbolico del territorio, con la rievocazione delle Janare e della leggenda di Flumena, non come folklore fine a se stesso ma come riflessione sulla sapienza popolare e sulla sua attualità.
Il successo dell'evento è stato confermato non solo dall'elevato afflusso di visitatori ma anche dal ritorno economico per le attività locali e dalla qualità dell’esperienza vissuta.
Ponte si è affermato come polo culturale e turistico del Sannio, dimostrando che la memoria, quando è attiva e condivisa, può diventare futuro.
"Stregati dai Vicoli" ha mostrato come una comunità possa raccontarsi, riconoscersi e trasformarsi attraverso la cultura.
A Ponte, la magia non è nelle decorazioni ma nelle persone che scelgono d'immaginare insieme il proprio destino".
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