| Benevento, 31-10-2025 21:15 |
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Ron con "Al centro esatto della musica" apre la Stagione dell'Accademia di Santa Sofia. Un artista che ha scritto la storia della musica leggera
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Nostro servizio |
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Apertura con un grande personaggio della musica leggera italiana della Stagione Artistica dell'Accademia di Santa Sofia con la direzione artistica di Marcella Parziale (nella quarta foto in basso è con Nazzareno Orlando) e Filippo Zigante.
Ci riferiamo a Rosalino Cellamare, poi meglio noto con il diminutivo di Ron (nella terza foto in basso), che ha presentato il concerto "Al centro esatto della musica".
Prima che lo spettacolo avesse inizio l'artista ha acconsentito ad una breve chiacchierata con noi mentre il pubblico affollava già la sala componendo il previsto tutto esaurito.
A Ron non potevamo non chiedere, avendo egli attraversato oltre cinquant'anni di vita della musica leggera italiana costellandola di successi e riconoscimenti, tra cui il Premio della Critica "Mia Martini" e il Premio Tenco alla Carriera. Nel 1970 presenta uno dei suoi successi più noti, "Il gigante e la bambina" mentre nel 1996, in coppia con Tosca, vince anche il Festival di Sanremo con il brano "Vorrei incontrarti fra cent'anni", non potevamo esimerci dal chiedergli, dicevamo, se qualche volta guardandosi indietro si sia mai chiesto: Mamma mia che ho combinato..., in senso positivo ovviamente?
Anche io mi chiedo la stessa cosa, ci ha risposto, e cioè se in fondo quello che ho fatto fosse veramente giusto farlo o no.
Dico che è giusto farlo, guardarsi indietro, perché è giusto anche correggersi.
Non sempre è agevole fare confronti, abbiamo ancora chiesto a Ron, ma possiamo in qualche modo parlare dell'epoca sua, di quella in cui le canzoni erano composte da un testo di grande pregio e di musica coinvolgente e di quelle di oggi, per la maggior parte fatte di una sola nota e di testi inconsistenti?
Siamo nell'era del decadentismo dell'arte, non solo della musica, o cosa?
Io credo, ci ha risposto Rosalino Cellamare, che ciascuno deve poter fare quello che sente anche perché non siamo padroni di nessuno.
Ritengo però che sia il momento in cui è giusto coinvolgere questi ragazzi nuovi tra i quali ce ne sono alcuni veramente molto bravi.
Attenzione a non fare di tutta un erba un fascio. Ci sono in effetti anche cose belle ed è questa una cosa che mi piacerebbe fare.
Cioè, coinvolgere in qualche suo progetto questi giovani artisti, abbiamo chiesto a Ron?
Sì, ci ha detto. Parlare con loro. Stare una giornata insieme ai nuovi artisti.
E con i nostri giovani, abbiamo continuano noi, che non vivono un momento particolarmente felice? Forse noi siamo stati un po' più fortunati rispetto a loro...
Anche dallo spettacolo di stasera vuole lanciare loro un messaggio, vuole interloquire con loro?
Certamente, ci ha riposto. Sono una persona molto aperta a tutto e per tutti.
Le cose più belle che ho fatto nel corso della mia carriera sono quelle che in fondo ho sofferto di più. Per cui penso che siano anche le cose più belle.
Quello di stasera è un concerto fatto con grande virtuosità ed amore e tante canzoni mie che la gente neanche sa che esistono.
E dunque stasera le propone, più che riproporle...
Esattamente è così, ha concluso Ron.
Sul palco assieme a lui con chitarra, pianoforte e voce, Giuseppe Tassoni, piano e tastiere; Roberto Di Virgilio, chitarre; Stefania Tasca, voce, percussioni e chitarra acustica e Pierpaolo Giandomenico, basso.
Il concerto, come da programma, è stato preceduto da Gerardo Canora che ha parlato sul tema: "Quando i dati diventano bellezza: Come la tecnologia riscrive l'arte".
Il prossimo appuntamentio con l'Accademia di Santa Sofia, sempre al Teatro Comunale, si terrà sabato 29 novembre, alle 19.00, con Anna Tifu Tango Quartet, recital Tango Concert.
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