Benevento, 21-10-2025 15:56 |
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Salvatore Ocone, autore della strage familiare di Paupisi, si e' avvalso della facolta' di non rispondere
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Redazione |
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Così come era accaduto nel carcere di Campobasso, anche a Benevento dove è stato trasferito, Salvatore Ocone (foto), autore della strage familiare di Paupisi, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Nel carcere di Capodimonte l'uomo è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari che ha firmato la nuova ordinanza di custodia in carcere nei suoi confronti dopo il passaggio di competenze da Campobasso a Benevento.
Ocone era assistito dal suo legale, l'avvocato Giovanni Santoro.
Da quando è stato trasferito dal Molise alla Campania, l'uomo che ha ucciso la moglie e il figlio lo scorso 30 settembre, non è più in regime d'isolamento ma condivide la cella con un altro detenuto.
"Salvatore Ocone non è in uno stato di piena coscienza, di piena cognizione della realtà.
Nel momento in cui si ha un rapporto diretto con lui ci si rende conto che è un soggetto, allo stato, ancora completamente avulso e fuori dalla realtà", ha spiegato l'avvocato Santoro all'uscita del carcere.
Il legale ha riferito che Ocone non ha fatto nemmeno domande sui suoi familiari e non ha chiesto di sapere come sta sua figlia Antonia, ricoverata ancora in gravi condizioni alla clinica Neuromed di Pozzilli (Isernia).
La linea della difesa è quella che va nella direzione della perizia psichiatrica.
"Potrebbe essere chiesta dalla difesa durante la fase delle indagini - ha aggiunto Santoro - e sicuramente è al vaglio questa opzione, pero si tratta di un'attività che vuole essere innanzi tutto seria e dignitosa.
Sto procedendo ad acquisire una serie di documenti che farò analizzare ad uno specialista per valutare se Ocone abbia problemi di imputabilità e soprattutto se era in possesso della piena capacità d'intendere e di volere al momento della commissione dei reati.
Di questi reati comprendiamo assolutamente l'immane dolore e la sofferenza, questo è fuori discussione.
Tutto sarà eseguito nel pieno rispetto della questione e delle persone coinvolte".
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