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Benevento, 14-09-2025 09:34 ____
Tra qualche giorno si celebra la memoria liturgica di San Gennaro ma l'evento commemorativo dinanzi alla casa del Santo sara' senza monsignor Mainolfi
Ho lo studio professionale a due passi e venivo richiamato all'evento dal boato dei petardi e dalle note della banda musicale. Lo scorso anno pero' il volto del sacerdote era emaciato e poneva in evidenza condizioni organiche compromesse, segnali, questi ultimi, del male che lo stava distruggendo, ricorda Peppino De Lorenzo
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Peppino De Lorenzo, questa domenica, coglie l'occasione della imminente festività di San Gennaro che, come si sa, ricorre venerdì prossimo, 19 settembre, per ricordare monsignor Pasquale Maria Mainolfi, scomparso lo scorso mese di giugno, all'età di 67 anni.
"Della forte personalità, associata ad una cultura non comune, di Pasquale Maria Mainolfi (nella foto di apertura) si è già scritto molto essendosi in proposito interessati intellettuali ed uomini di cultura, di certo, più autorevoli di me.
Per questo, da parte mia, non ritengo aggiungere altro, con la certezza che il suo ricordo, oggi che lui riposa nella natia Cervinara, rimanga sempre vivo e presente in quanti hanno avuto la ventura di conoscerlo.
E', invece, su di una particolare tradizione che, in questa circostanza, intendo, volutamente, soffermare la mia attenzione.
Fu lui, infatti, nel 1995, a ripristinare una consuetudine, che, nei tempi addietro, era stata posta in essere dall'arcivescovo Orsini, poi, papa Benedetto XIII, di festeggiare, ogni anno, la ricorrenza di San Gennaro organizzando, prima la celebrazione sotto il portico del Santo depositando un fascio di fiori innanzi al dipinto nelle immediate vicinanze di quella che è stata sempre individuata la casa dove è nato e vissuto San Gennaro, proseguendo, poi, con la processione che interessava tutta la zona, concludendo, in ultimo, con una Messa.
L'ultima volta, mons. Mainolfi lo ha fatto lo scorso anno anche se, in tutta sincerità, la città ed i fedeli non risposero, come sarebbe stato auspicabile, a sufficienza (nella prima foto in basso, monsignor Mainolfi che depone il fascio di fiori).
Pochissima gente, sparuta la quantità dei partecipanti alla processione, così come Gazzetta ebbe modo di evidenziare.
Dal 1995, ripristinando la tradizione, per me, ogni 19 settembre, verso le 17.00, si è sempre verificato qualcosa di particolare.
Avendo, infatti, lo studio professionale lì accanto, puntualmente, all'ora stabilita, d'improvviso, un forte boato, generato dai pedardi accesi, costituiva l'inizio della funzione, scuotendo la quiete del mio studio medico.
C'era poi anche la presenza della banda musicale.
Come sempre, anche lo scorso anno, mi sono alzato dalla scrivania per assistere al passaggio della poco partecipata processione.
Il volto del sacerdote era emaciato e poneva in evidenza condizioni organiche compromesse, segnali, questi ultimi, del male che lo stava distruggendo.
Tuttavia, da vero uomo di Chiesa, non si fermò neanche in quella particolare e delicata circostanza.
Questo, in sostanza, era Pasquale Maria Mainolfi.
Non nascondo, e mi addolora ancora oggi, che, preso dal lavoro, non scesi in strada, così come sarebbe stato per me doveroso.
Oggi, nel ricordo, avverto un'amarezza profonda per non averlo fatto.
Mancai, senza volerlo, di prontezza nella decisione, non solo giusta, ma, ripeto, doverosa.
Doverosa in quanto, solo qualche mese prima, monsignor Mainolfi, anche se con evidenti difficoltà per le forze che gli venivano meno, era stato, comunque, presente al Teatro Comunale alla presentazione dei primi due volumi della collana "Gente di Benevento", che sto curando (nella seconda foto in basso, mons. Mainolfi che entra nel Teatro con, alla sua destra, Mimmo Zerella, dirigente scolastico).
Non è dato sapere quanto si verificherà venerdì prossimo.
In ogni caso, Mainolfi non ci sarà più. Il consueto boato, anche se verrà ripetuto, non avrà per me lo stesso valore.
Riposa in pace, don Pasquale!
Auspicavi, è inutile negarlo, avendone tutti i titoli, ad essere nominato vescovo.
Anche le leggi della Chiesa, però, rimangono terrene. Nulla di più".

    

comunicato n.173144



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