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Benevento, 04-09-2025 17:36 ____
Ancora un libro importante per capire e non dimenticare: "Un giorno tutti diranno di essere stati contrari"
Il 6 settembre e' previsto un confronto con i lettori dell'egiziano Omar El Akkad autore del testo, commenta Piero Mancini
Redazione
  

Ancora un libro importante per capire e non dimenticare: "Un giorno tutti diranno di essere stati contrari".
E' il titolo della riflessione inviataci da Piero Mancini (foto).
"Caro direttore - ci scrive - come è ben noto il Festivaletteratura di Mantova è da tutti riconosciuto come manifestazione culturale tra le più importanti, prestigiose e autorevoli del nostro Paese.
Il 6 settembre è previsto un confronto con i lettori dell'egiziano Omar El Akkad autore del libro: "Un giorno tutti diranno di essere stati contrari".
Il 25 ottobre 2023, dopo tre settimane di devastanti bombardamenti su Gaza, lo scrittore pubblica in rete la seguente riflessione: "Un giorno, quando sarà sicuro, quando non ci sarà alcun rischio personale nel chiamare le  cose con il loro nome, quando sarà troppo tardi per ritenere alcuno responsabile, tutti diranno di essere stati contro".
Il post ottenne più di 10 milioni di visualizzazioni.
Da questa amara e profonda riflessione, è nato il libro pubblicato da Feltrinelli nel mese di giugno.
La presenza dello scrittore egiziano al Festivaletteratura di Mantova coincide con il tentativo della Global Sumud Flotilla di rompere l'embargo di Israele e portare aiuti ai gazavi.
Tante barche, con alimenti e medicine, sono partite grazie ai contributi di migliaia di persone.
Anche in città è stata organizzata una manifestazione di solidarietà che auguro molto partecipata.
Un segnale importante, di civiltà e umana pietà, verso un popolo che si vuole sterminare con ogni mezzo.
Per motivi di salute non parteciperò, esprimo vicinanza ai manifestanti.
Auspico la necessaria continuità e spessore alla mobilitazione affinché la nostra comunità possa degnamente far parte del grande spontaneo Movimento di milioni sensibili cittadini europei.

Ps. Alla Mostra del Cinema di Venezia il film, in concorso, "The Voice of Hind Rajab", della regista tunisina, Kao Uther ben Hanid, ha commosso tutti e ricevuto ben 24 minuti di applausi.
Il film racconta la morte, per dissanguamento, di una bambina di sei anni deliberatamente uccisa a Gaza, il 29 gennaio 2024, dall'esercito israeliano.
Il critico Davide Turrini, su "Il Fatto Quotidiano" on-line, ha scritto che il film è stato la lama che lacera il Lido, che disturba anche la coscienza più distratta rispetto a un conflitto disumano.
Dopo l'Oscar vinto dal documentario "No Other Land", che non poco irritò il governo israeliano, con cui una produzione mista israeliana-palestinese ha denunciato i gravissimi crimini commessi dai coloni israeliani in Cisgiordania, con la copertura dall'esercito, un film che evidenzia l'inaccettabile assoluta gravità di ciò che quotidianamente accade a Gaza".

comunicato n.172969



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