Benevento, 03-09-2025 17:33 |
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Attacchi di una violenza inaudita nei riguardi di Pellegrino Mastella. Gli attuali mezzi di comunicazione danno voce anche a chi non la merita
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di Giuseppe De Lorenzo |
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Dopo aver letto i primi commenti da parte di numerosi cittadini in relazione alla prossima competizione elettorale per il rinnovo del consiglio regionale, mi sia concesso, con libertà di pensiero e di giudizio, esprimere un personale parere, dal mio modesto angolo visuale.
Mi riferisco, in proposito, alla ventilata candidatura di Pellegrino Mastella (foto).
Gli attuali mezzi di comunicazione (l'informazione è altra cosa) che oggi, diversamente dal passato, danno voce anche a chi, fino a qualche anno fa, voce non aveva, hanno permesso attacchi di una violenza inaudita nei riguardi di Pellegrino Mastella.
Ritengo, ma credo che sia superfluo, ribadirlo, qualora ce ne sia bisogno, che la mia non è, di certo, una difesa mastelliana.
Epperò, ancora una volta, come per i decenni che lasciamo alle spalle, tutti a criticare Clemente Mastella. Poi, ad urne aperte, per cinquant'anni, in ultimo, lo stesso è stato sempre vincitore.
Anche il ruolo attuale di sindaco della città è stato avuto, non già per nomina da caminetto, ma per democratica volontà popolare.
In proposito, ritengo che non ci sia alcunché da eccepire.
Quindi, allo stato, il diluvio di improperie lanciate a Pellegrino Mastella, mi sia permesso, appare risibile ed è, non vorrei sbagliarmi, preludio di futura vittoria.
La colpa è del popolo, facile alla critica spicciola, ma che poi, in ultimo, si accoda al gregge.
Mi si dica che sto sbagliando.
Quindi, allo stato, ritengo che sia più giusto preoccuparsi di tenere la bocca chiusa. Ben chiusa.
Nel contempo, è grave, molto grave, che Pellegrino Mastella, seguendo, da subito, le orme paterne, minacci querele.
L'impegno dei giudici, già in affanno nella nostra città, lasciamolo a problematiche più serie.
I mastelliani mi hanno distrutto la vita, quella professionale e non politica, si badi bene, e, per questo, non voterò, di certo, Pellegrino Mastella.
Il ricordo di quanto ho patito mi accompagnerà finché in me ci sarà un solo anelito di vita.
Nei mesi scorsi qualcuno ha parlato di una mia riconciliazione politica nel momento in cui, senza pregiudizi, ero stato obiettivo su di una problematica cittadina.
Forse, per carattere, sono, o almeno in gioventù lo ero, facile all'ira, ma non conosco l'odio ed il rancore.
Quanto subìto, però, è rimasto come spilli infissi nella carne. Non si scherza con la vita delle persone. La politica è un'altra cosa.
Eppure, preferisco il silenzio. Lo stesso silenzio che suggerisco ai detrattori del momento.
Questi ultimi, a novembre, hanno a disposizione un mezzo semplice e legale, quello dell'uso della matita sulla scheda quando si troveranno chiusi nel gabiotto elettorale.
Tutto il resto non rimane che suono e vento. Nulla di più.
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