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Benevento, 09-07-2025 19:20 ____
Sostengo pubblicamente lo sciopero della fame dell'amico Ambner De Iapinis perche' e' un pugno nello stomaco a tutti gli indifferenti
E' quanto scrive Piero Mancini. L'attacco ai bambini e' una follia messa in atto sotto gli occhi indifferenti del mondo intero
Redazione
  

Piero Mancini appoggia l'iniziativa portata avanti da Ambner De Iapinis per denunciare le violenze a cui sono soggetti i bambini coinvolti in tutte le guerre in atto.
"Caro direttore - ci scrive - sostengo pubblicamente lo sciopero della fame dell'amico De Iapinis (foto) perché è un pugno nello stomaco a tutti gli indifferenti.
Lo sciopero della fame, estrema iniziativa gandhiana, è una cosa seria, soprattutto con le attuali altissime temperature.
I rischi fisici sono evidenti, per questo bisogna essere molto determinati.
Il tragico sterminio dei bambini palestinesi è stato pianificato scientificamente dai politici e dai militari israeliani per negare un futuro a quel popolo che, con la sola esistenza, ostacola la costruzione della Grande Israele, storico obiettivo degli ebrei sionisti ben conosciuto dai governi e media europei.
Una follia messa in atto sotto gli occhi indifferenti del mondo intero e approvata dai governi europei, complici, perché forniscono armi utilizzate dall'esercito israeliano per alimentare l’orrore infinito nella striscia di Gaza.
Un doloroso fallimento per l'intera umanità sono anche i bambini abbandonati nelle strade delle metropoli che si sballano sniffando colla e solventi; i bambini ucraini vittime del nazionalismo e dello scontro fra potenze imperiali; i bambini emarginati costretti a vivere nella miseria delle favelas; i bambini sottratti alle madri dai poliziotti e dai militari Usa schierati alle frontiere, sadismo nazista usato come deterrenza contro i migranti; i bambini schiavizzati nel lavoro, torturati e sfruttati sessualmente; i bambini uccisi o mutilati dalle mine in tutte le nazioni in guerra; i bambini migranti morti nel Mediterraneo e quelli rapiti dagli spietati criminali trafficanti di organi.
Abbiamo costruito un mondo tragico, dolente, asociale e a-solidale che si fa finta di non vedere.
In cui l'egoismo individualista è diventata l'unica esaltata e accettata forma di vita.
In cui la guerra è diventata permanente e una tragica normalità. Mostrata, giustificata e, perfino, osannata dai cinici commentatori televisivi.
Per tutti questi motivi, per restare umani, sarebbe utile che l'azione intrapresa non destasse solo una momentanea curiosità o solidarietà.
Dimostri la nostra comunità di essere capace di seguire l'esempio di un singolo e organizzare più momenti collettivi per gridare basta!"

comunicato n.171940



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