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Benevento, 06-07-2025 09:03 ____
Ugo Di Blasio fu apprezzato radiologo del "Rummo". Preparato nella sua disciplina, aveva una bella figura di medico di altri tempi
Ricordo quando, fresco di laurea, giunto in Ospedale, lo incontrai per la prima volta. Ne fui attratto. Non era beneventano, ma se la memoria non mi inganna, le sue origini erano napoletane, scrive Peppino De Lorenzo
Nostro servizio
  

E' della figura di un noto ed indimenticabile primario del "Rummo" che, questa domenica, si interessa Peppino De Lorenzo.
Ugo Di Blasio (nella foto del 1992, siamo ad una manifestazione del Rotary. Il past president Lo Chiatto consegna ad Ugo Di Blasio le insegne Paul Harris Fellow. Assiste il segretario Carlo Tartaglia Polcini), radiologo, che poi, dall'intesa con un suo assistente, Sandro Tarantino, favorì la nascita di un funzionale laboratorio di diagnostica per immagini che, oggi, è uno dei più accorsati in città.
Si ricorda che De Lorenzo ha già, in precedenza, senza operare favoritismo alcuno, scritto di altri studi radiologici operanti nel nostro territorio.
"Negli anni Settanta, Ottanta, Ugo Di Blasio fu apprezzato radiologo del "Rummo". Preparato nella sua disciplina, aveva una bella figura di medico di altri tempi.
Ricordo quando, fresco di laurea, giunto in Ospedale, lo incontrai per la prima volta. Ne fui attratto. Non era beneventano, ma se la memoria non mi inganna, le sue origini erano napoletane.
Il suo studio privato, era ubicato all'inizio del viale Mellusi, il primo palazzo sulla destra, venendo da piazza Risorgimento.
Con il trascorrere degli anni, Di Blasio accolse con sé, nell'ambulatorio, un giovane radiologo, suo assistente al "Rummo", Sandro Tarantino.
Questi, essendo mio coetaneo, era stato assunto con me nello stesso periodo, anche se, è ovvio, in branche diverse.
I due dettero vita ad una società che denominarono "Ditar" che, semplificando, significava "Di Blasio e Tarantino".
Continuarono insieme l'attività fino a quando De Blasio, raggiunta una certa età, lasciò, andando via da Benevento.
Sandro Tarantino, non cambiando mai il nome del sodalizio, da subito, dimostrò una incarnata capacità imprenditoriale.
In questa ottica ebbe la complicità della sua giovane sposa, Antonella, una donna di una finezza senza eguali che, ancora oggi, rappresenta un encomiabile biglietto di presentazione per quanti, quotidianamente, si recano in quello studio, prima dal viale Mellusi trasferito in via Vianelli ed oggi ospitato in una imponente struttura a Piano Cappelle.
Senza nulla togliere ad alcuno, entrare lì ci si imbatte in un ambiente familiare.
Ogni giorno, sulla mia scrivania, sono tantissime le cartelline che i pazienti appoggiano con i referti all'interno.
Spesso il pensiero ritorna agli anni lontani, tra le mura del "Rummo".
Oggi, quello studio è stato arricchito dalla presenza dei figli di Sandro ed Antonella.
Non so cosa direbbe Ugo Di Blasio. Sicuramente, ne sarebbe orgoglioso.
Annachiara, alla preparazione aggiunge tanta dolcezza.
Con l'affetto che ho sempre nutrito per Sandro, in questa occasione, mi viene spontaneo ripetergli quanto, anni fa, ebbe a dirmi Claudio Ricci, presidente della Provincia e sindaco di San Giorgio del Sannio, quando era ancora in vita.
Incontrandolo, un giorno, mi disse: "Peppino, ti offendi se ti confido una cosa?". Ed io: "Dimmi, senza tema". Di qui, lui: "Tuo figlio è migliore di te".
Rivolgere ad un genitore un'affermazione del genere, non può che fare piacere.
Lo stesso, ora, ripeto a Sandro, con affetto mai sopito".

comunicato n.171863



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