Benevento, 07-06-2025 15:55 |
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Il concetto di gioia in nessun modo deve essere confuso con lo sballo, le esagerazioni, le intemperanze e le sregolatezze
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di Mena Martini |
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Un pullman di una cinquantina di giovani festanti e coloratissimi è arrivato al Centro "La Pace" e vi resteranno tre giorni.
Scopo del soggiorno, è quello di effettuare un corso residenziale di formazione per animatori di oratori.
Li accompagna il loro presidente zonale dell'Associazione Nazionale San Paolo Italia (Anspi) di Caserta, Giuseppe Dessì, che è anche presidente nazionale dell'Associazione medesima.
Oramai dal 2019 il Centro ospita i casertani e Dessì ha ringraziato don Teodoro Rapuano per la calorosa accoglienza e perché li fa sentire davvero a casa loro.
I 53 giovani avranno giorni intensi di formazione, di dialogo, di scambio di esperienze ma anche di svago, giochi di squadra e perché no di canzoni strimpellate sui prati guardando le stelle.
Rigorosamente vietati i cellulari che potranno essere attivati solo dopo le 21.00.
Stamane, visita programmata al Museo Diocesano e saluto dell'arcivescovo che ha accolto i partecipanti nella sala Leone XIII.
Nel suo breve ma consistente intervento, monsignor Accrocca ha rivolto parole di incoraggiamento ai giovani impegnati nell'animazione al servizio degli oratori delle loro parrocchie e nelle loro comunità portando esempi delle sue esperienze giovanili.
Buonsenso, pazienza e spirito di sacrificio, ha detto, dovranno sempre essere messi al primo posto.
Poi si è soffermato sul concetto di gioia che in nessun modo dev'essere confuso con lo sballo, le esagerazioni, le intemperanze e le sregolatezze.
La gioia è un intimo sentimento che solo facendo del bene agli altri senza tornaconto e solo divertendosi con gli altri in modo sano viene felicemente assaporato.
Nel terribile vuoto educativo, di questo credo abbiano bisogno i nostri giovani e l'associazionismo in tutte le sue forme e attività, ma che oggi può sembrare fuori luogo e fuori moda, potrebbe essere una delle cure per le nuove generazioni.
Vuoi mettere per esempio un bel campeggio scout, un campo scuola Anspi o di Azione Cattolica dove ognuno deve impegnarsi in incombenze quotidiane, dove tutti sono costretti a sporcarsi le mani, dove non esiste Io ma Noi?
Nel nostro caso pensiamo che l'oratorio sia davvero il luogo ideale per crescere e socializzare.
Non è forse vero che attori, tante stelle del calcio e cantanti famosi proprio negli oratori hanno capito quello che poi avrebbero fatto nella vita?
Intanto noi adulti assumiamoci le nostre responsabilità per lo sfacelo educativo che purtroppo oggi registriamo, educhiamo i nostri figli alla socialità, alla gentilezza, al rispetto, insegniamo loro i giusti valori, non tendiamo sempre la rete di protezione perché devono sapere che la vita presenta sempre delle difficoltà, degli ostacoli che però con responsabilità e crescente maturità vanno affrontati con coraggio.
E' ridicolo addossare la colpa ai due mesi di chiusura per il covid, o alla fantomatica società o alla scuola, che peraltro ha perso di autorità proprio a causa anche di genitori-avvocati difensori, per i guai che solo noi abbiamo combinato, ha concluso l'arcivescovo Accrocca.
Le foto sono di Antonio Caporaso
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