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Benevento, 23-05-2025 14:21 ____
La nostra e' stata un'epoca che ha visto i propri padri costruire ponti mentre noi abbiamo realizzato una generazione senza speranza
Abbiamo innalzato muri al punto che i nostri giovani non credono neanche piu' nella legalita' e nel sistema democratico. Per questo occorrono iniziative come queste che ci riportino gli esempi di grandi uomini che si sono immolati per la giustizia, ci ha detto l'ex procuratore Antonio Rosario Luigi Guerriero alla presentazione del suo libro "Il sapore dell'ingiustizia"
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Nell'Auditorium "Giovanni Paolo II" del Seminario arcivescovile di viale degli Atlantici, alla presenza di una folta rappresentanza fatta di alunni dell'Istituto "Galilei-Vetrone", del Liceo Classico "Pietro Giannone" e dell'Istituto "Le Streghe", si è tenuta la presentazione del libro "Il sapore dell'ingiustizia. Indagini su mafia, terrorismo e corruzione nell'esperienza di un pubblico ministero" di Antonio Rosario Luigi Guerriero, già procuratore della Repubblica.
Prima che l'incontro avesse inizio, abbiamo scambiato qualche battuta proprio con l'autore, Guerriero, partendo dalla considerazione che i giovani, oggi più di ieri, hanno bisogno di una speranza.
Certamente sì, ci ha risposto il procuratore, perché abbiamo costruito una generazione che non ha speranza mentre la nostra, con i nostri padri, ha visto la costruzione di ponti.
Noi invece abbiamo costruito dei muri e realizzato una generazione senza speranza e l'esempio di persone come Falcone, Borsellino, sono concreti per ridare speranza a dei giovani e ad una generazione che non l'ha più tanto da non credere neanche più nella legalità e nel sistema democratico.
Siamo ancora in grado di poter determinare il futuro, magari meno difficile di quello che lei ha descritto, abbiamo chiesto a Guerriero?
E' proprio per questo, ci ha risposto, che facciamo iniziative come queste nel ricordare Giovanni Falcone, che io peraltro ho conosciuto ed ho avuto con lui un rapporto di amicizia fino a pochi mesi prima che morisse; con l'esempio di Gagliardi che è vivo per miracolo e l'esempio di tantissimi magistrati uccisi e che ricordo nel mio libro "Il sapore d'ingiustizia" che vuole essere un ricordo di questa splendide figure di uomini.
Una società che non ricorda, non ha futuro e non ha speranza ed invece noi dobbiamo ricreare il senso della speranza ed il sogno nei giovani che devono riprendere a sognare, appunto.
Le carovane non partono se non ci stanno degli obiettivi e questi li dobbiamo costruire insieme a loro, ai giovani, ha concluso Guerriero.
Un altro breve colloquio lo abbiamo intrattenuto con Piero Francesco De Pietro (nella terza foto in basso è a sinistra ed a destra è Antonio Rosario Luigi Guerriero), presidente di Sezione della Corte di Appello di Napoli, il quale ci ha confermato quanto sia importante attivare continuamente il ricordo anche tramite questi incontri con i giovani per la presentazione di un libro in tema.
Peraltro, abbiamo sottolineato noi, oggi ciò avviene in una ricorrenza particolarissima e dolorosa quale è quella della strage di Capaci dove persero la vita il giudice Falcone, la moglie Morvillo e gli uomini della scorta.
Secondo me sì, è importante continuare a battere il tasto della legalità attraverso gli esempi, ci ha risposto De Pietro, la discussione e gli approfondimenti, è utile per le giovani generazioni ed a comprendere tutto quello che è successo. Sopratutto io penso ad impostare un discorso sull'attualità per vedere come ancora fronteggiare questi fenomeni criminali.
La scuola come dicevano Gesualdo Bufalino ma lo stesso generale Carlo Alberto Dalla Chiesa ed anche Paolo Borsellino, è un luogo, uno snodo fondamentale, per combattere la criminalità mafiosa.
Se non c'è una presa di coscienza da parte sopratutto dei giovani, della importanza di questa lotta, resta vano il percorso repressivo.
Infine, qualche battuta l'abbiamo raccolta anche dal procuratore della Repubblica di Benevento, Gianfranco Scarfò il quale anche egli ha puntato molto sui nostri giovani che sono il nostro futuro.
Anche io ho figli un po' più grandi di questi che sono qui in aula quest'oggi, ha detto il procuratore Scarfò, e quando facciamo il nostro mestiere lo facciamo da cittadini, prima ancora che da magistrati, pensando sopratutto a loro. Speriamo sempre che il mondo sia migliore di quello che è adesso anche se mi sia consentito di dubitarne perché, non tanto a livello nazionale ma mondiale, vediamo cose che non vorremmo vedere e che incidono poi anche su quelle che sono le fondamenta di uno stato di diritto e sulle regole della democrazia.
Sin qui le dichiarazioni raccolte.
La manifestazione è stata introdotta dai saluti di Giuseppe Acocella, rettore dell'Università degli Studi "Giustino Fortunato"; da Teresa De Vito (nella ottava foto in basso), dirigente scolastico del Liceo Classico “Giannone”; da Antonella Gramazio, dirigente scolastico dell'Istituto “Galilei-Vetrone”; da Paola Guarino, dirigente scolastico dell'Istituto "Le Streghe"; da don Donato D’Agostino, gestore deIl'Istituto de La Salle e da Ennio Ricci,  presidente del Tribunale.
I lavori sono stati coordinati da Annalisa Cervone, referente Legalità Liceo Classico ”Giannone”.
Gli interventi sono stati quelli di Gerardo Capozza, presidente della Fondazione Sistema Irpinia; Gianfranco Scarfò, procuratore della Repubblica; Piero De Pietro, presidente di Sezione della Corte d’Appello di Napoli e di Francesco Emilio Borrelli, vicepresidente della Commissione bicamerale Ecomafie.
Non abbiamo notato, pur se descritti nel programma, Francesco Pionati, direttore del Giornale Radio Rai e di Rai Radio 1 e Franco Roberti, già procuratore nazionale Antimafia e parlamentare europeo.
Alcune letture tratte dal libro di Antonio Rosario Luigi Guerriero, che ha chiuso l'incontro, sono state lette dall’attore Paolo De Vito (nella sesta foto in basso).

 

 

 

 

 

 

 

  

comunicato n.170995



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