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Benevento, 22-05-2025 15:02 ____
Fazzoletti bianchi sventolati dalla folta assemblea di fedeli mentre l'arcivescovo Felice Accrocca invoca a gran voce il nome di Santa Rita
La sofferenza fa crescere e fruttificare il ramo. La potatura che viene da Dio e' benedetta anche se ci fa lacrimare, ha detto il vescovo alla Messa in occasione della memoria della Santa degli Impossibili. Sull'ampio piazzale della chiesa alla Pacevecchia si e' esibito il gruppo degli Sbandieratori e Musici Nocera de' Pagani
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Con l'invocazione a gran voce da parte dell'arcivescovo Felice Accrocca del nome di Santa Rita e l'applauso forte dei fedeli che hanno gremito la chiesa di Santa Maria della Pace e di Santa Rita alla Pacevecchia, si è conclusa la santa Messa celebrata dal vescovo nel giorno della memoria liturgica della Santa agostiniana tanto cara a papa Leone XIV.
Monsignor Accrocca, al'inizio della celebrazione, ha parlato delle condizioni diverse vissute da questa Santa ma tutte nella fede e nell'amore di Dio praticando e predicando sopratutto il perdono e la riconciliazione, pratiche non sempre da noi espletate.
Poi all'Omelia, l'arcivescovo, commentando il Vangelo, ha detto che ciascuno di noi deve lavorare per fare in modo di essere inclusi nei tralci che portano frutto e che quindi vengono potati per poterne dare di più.
La potatura fa piangere la pianta (attraverso la linfa che scorre copiosa dopo il taglio ndr) ma la fa anche vivere.
Quella sofferenza fa crescere e fruttificare.
La potatura che viene da Dio è benedetta anche se ci fa lacrimare.
Potare significa anche togliere i vizi, le cose superflue e le abitudini inveterate.
Nel fare tutto questo possono anche scorrere lacrime ma esse sono necessarie.
Le cose poi non si sistemano da sè, come siamo abituati a pensare, ma c'è bisogno di scelte e ciascuna di esse comporta un rinuncia per un'altra.
La potatura più dolorosa, ha ancora proseguito monsignor Accrocca, è sui rapporti interpersonali sopratutto quando ci è chiesta misericordia e perdono.
Ed allora a Dio dobbiamo chiedere di avere la forza perché fare ciò che lui ci chiede, supera la nostra capacità e la nostra forza, appunto.
E dunque a Santa Rita, che ha vissuto situazioni drammatiche, possiamo mai chiederle di toglierci di torno le persone che non ci piacciono?
Questa è una grazia che certamente non ci può fare.
Ed allora chiediamo di poter vivere con lei i vari momenti e viverli bene.
La interpretazione sbagliata delle parole del Vangelo sembrerebbero dire: Io non mi vendico, rivolti al Signore, pensaci tu.
Ma non è questo il pensiero espresso da Paolo, missionario del Vangelo di Gesù.
Ed allora, come si vendica Dio?
E' con la Croce che si vendica, donando la vita ed amando i suoi figli ancora di più.
Il culto vero dei Santi, ha detto infine l'arcivescovo Accrocca, non è quello di nominarli tutti i giorni.
Non è quella la vera devozione, ma quando cerchiamo di fare quel che hanno fatto loro in vita.
Ci aiuti allora il Signore ad essere veramente devoti a Santa Rita esercitando il perdono e la misericordia.
A questo punto, fatto mezzogiorno, don Teodoro Rapuano, il parroco della chiesa alla Pacevecchia, ha introdotto la Supplica a Santa Rita letta dall'arcivescovo e da tutta l'assemblea dei fedeli.
Poi il vescovo, prima della benedizione, ha concluso con una battuta.
Mi sono cimentato a comporre qualche acronimo con il nome di Rita.
Ne è uscita fuori la Tari (la tassa sui rifiuti ndr), ma quella è meglio tenerla da parte e non parlarne. Il secondo è stato Irta come la strada che ci si pone davanti che solo con le sue intercessioni presso Dio diventa per noi percorribile.
A questo punto è stata portata sull'altare la reliquia della Santa (nella foto di apertura e dalla quinta alla settima in basso) ed al termine della celebrazione è stato consentito a tutti di poterla baciare o toccare.
Questa toccante cerimonia si è svolta tra uno sventolio di fazzoletti bianchi in segno di rispetto e di saluto nella purezza del gesto.
Terminata la Messa, all'esterno, sull'ampio piazzale della chiesa, si è svolta la esibizione del gruppo degli "Sbandieratori e Musici" Nocera de' Pagani (nelle ultime quattro foto in basso) che ha attratto l'attenzione di tanti fedeli.
Presente alla celebrazione eucaristica il sindaco Mastella che sta per diventare parrocchiano di don Teodoro non appena sarà completata, a breve, la riscrittura della competenza territoriale della parrocchia di Santa Maria della Pace e di Santa Rita.
Le fasi salienti della Messa sono state sottolineate dal coro della parrocchia (nelle foto ventitrè e ventiquattro in basso).

 

 

 

 



 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

 

comunicato n.170978



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