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Benevento, 21-05-2025 19:22 ____
Dopo cinque anni e' tornata nella sua casa di tradizione la statua di Santa Rita, quella dell'Ottocento fatta tutta di cartapesta
Un temporale ha impedito che giungesse in orario dalla chiesa alla Pacevecchia a quella del centro storico dove ad attenderla c'era una folla di fedeli. Celebrati anche i 125 anni della canonizzazione della Santa agostiniana di cui e' devoto papa Leone XIV appartenente allo stesso ordine. Anche la processione a piedi segnata dalla pioggia
Nostro servizio
  

La processione della statua di Santa Rita dalla chiesa del Rione Pacevecchia a quella del centro storico cittadino e poi ritorno, è stata caratterizzata dalla pioggia che a tratti è stata addirittura copiosa.
E' partita in ritardo proprio perché alla Pacevecchia c'è stato un vero e proprio temporale poco prima delle 17.00 e questo ha bloccato il trasporto della statua che era già posizionata sul fuoristrada.
Si è dovuto provvedere alla sua protezione trattandosi di una opera della metà dell'Ottocento realizzata completamente in cartapesta e quindi particolarmente delicata.
La pioggia, che non è stata avvertita con tanta consistenza a via Annunziata, è durata poco ma ha fatto sì che la processione di auto giungesse con una mezz'ora abbondante di ritardo alla chiesa di Santa Rita.
Pioggia poi nuovamente all'uscita della statua dalla chiesa dell'Annunziata per giungere, con seguito a piedi, circa 4 chilometri di strada tutta in salita, fino alla chiesa di Santa Maria della Pace e di Santa Rita alla Pacevecchia. Una pioggia però ben gestibile.
L'ingresso della statua nella chiesa è stato salutato da un prolungato ed emozionante applauso.
Don Teodoro Rapuano, il parroco di Santa Rita alla Pacevecchia, nella sua introduzione alla celebrazione eucaristica, ha sottolineato come questa statua, l'originale e non quella in vetroresina, torna nella sua casa originaria dopo 5 anni. Ma c'è anche la ricorrenza dei 125 anni dalla canonizzazione della Santa dei casi impossibili avvenuta proprio per volontà di papa Leone XIII.
E' bello dunque questo doppio anniversario ed era giusto che la statua originale ritornasse qui nella sua casa.
Don Teodoro ha infine detto, ringraziando il celebrante, che don Mario Iadanza proprio in ragione del Giubileo praticherà l'aspersione, il rito penitenziale e solenne per permettere a tutti noi dopo la Messa, con Cristo nel cuore, di essere in processione pellegrini di speranza.
A questo punto ha avuto inizio la santa Messa ed all'Omelia monsignor Mario Iadanza ha sottolineato come l'aspersione, un atto penitenziale raccomandato dalla liturgia pasquale, sia un segno battesimale e che ci ricorda che siamo stati immersi nella morte del Signore e siamo poi risorti a nuova vita.
In questa sede è stato originato il culto di Santa Rita ed è stata nel Novecento la sede degli agostiniani e delle loro istituzioni educative ed assistenziali.
Questa chiesa, ha proseguito don Mario Iadanza, è dedicata all'Annunziata ed è una chiesa antichissima che ha circa 8 secoli di vita ed è il polo della carità della nostra città.
I nostri concittadini, quando la fondarono tanti secoli fa, realizzarono accanto alla chiesa un ospedale che all'epoca non aveva la funzione di quelli di oggi ma era essenzialmente un luogo di accoglienza di tutte le fragilità.
Qui venivano accolti i pellegrini, i poveri, gli abbandonati, i soli, le fanciulle orfane, tutti venivano accolti e questa chiesa fu concepita come la casa dell'accoglienza..
Bene, dunque, un papa agostianiano perché Sant'Agostino è stato un grande filosofo dell'antichità cristiana.
Quindi don Mario Iadanza ha parlato della figura di Santa Rita che ha avuo una vita non facile sia come madre di famiglia, come vedova, come mamma e poi come religiosa.
Santa Rita, con quel Crocifisso che ha tra le mani, ha concluso don Mario, ci porta al Signore.
A questo punto c'è stata l'uscita della statua che è stata portata a spalla, per una parte, in processione fino alla Pacevecchia.
Le fasi salienti della santa Messa sono state sottolineate da Argemino Parente (nella settima foto in basso), voce e tastiera.
Dobbiamo aggiungere a questo punto una curiosità antipatica.
La chiesa dell'Annunziata è stata gremita di fedeli ed in molti hanno criticato il fatto che la piazza fosse piena di erbacce ed anche di cartacce sparse (nelle ultime quattro foto in basso).
Non si è praticata nemmeno un minimo di furberia.
Come si è fatto a non pensare che sarebbe stato utile e necessario dedicare a quella piazza un'oretta di lavoro per ripulirla da erbe e rifiuti?
Domani, se l'erba ricrescerà, magari nessuno se ne accorgerà e protesterà.
Ma oggi...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

  

comunicato n.170963



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