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Benevento, 20-05-2025 18:39 ____
Il problema non e' di accedere comunque ai fondi pubblici quanto piuttosto di utilizzarli solo per opere necessarie ed avere il coraggio di rifiutarli
Se e' questo il motivo che ha provocato l'inchiesta televisiva di Report meritano apprezzamento coloro che l'hanno suscitata. Finalmente si avrebbe il coraggio di dire no alle opere pubbliche inutili o superflue. Ma era questa la condizione di quei due edifici scolastici? A proposito poi dei danni che provocherebbe all'ambiente il campo da golf si denunci anche lo scempio di una immensa distesa di pannelli solari in un terreno agrario
di Roberto Costanzo
  

Domenica scorsa un'ampia e variegata inchiesta di Report su Rai 3 (nella foto a destra è Sigfrido Ranucci ed a sinistra è Gabriele Corona) ci ha fatto capire che i finanziamenti statali possono essere anche dannosi.
Difatti la demolizione di due edifici scolastici nel quartiere Mellusi, con la successiva ricostruzione in loco, hanno provocato una rumorosa contestazione da parte di autorevoli ambienti scolastici.
Perché demolire due grandi e non vetuste scuole?
Vi è chi dice che tutto sia stato determinato dalla necessità o voglia di impiegare i finanziamenti europei del cosiddetto Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr); quindi con queste proteste si vorrebbe affermare che il problema non è di accedere comunque ai fondi pubblici, quanto piuttosto di utilizzarli soltanto per opere necessarie, e quindi avere il coraggio di rifiutarli qualora fossero destinati ad opere inutili.
Se è questo il motivo che ha provocato l'inchiesta televisiva di Report meritano apprezzamento coloro che l'hanno suscitata.
Finalmente si avrebbe il coraggio di dire no alle opere pubbliche inutili o superflue.
Ma era questa la condizione di quei due edifici?
Va comunque registrato che il sindaco Mastella si è dichiarato non responsabile di quell’operazione, che peraltro è stata progettata ed appaltata del Ministero competente.
Altra querelle enfatizzata da Report è stata la controversa realizzazione di un campo da golf che una società privata ha previsto in un'estesa area agricola sulla sponda sud-est della città.
Si tratterebbe di un investimento di oltre venti milioni di euro su una superficie di 90 ettari, dei quali un terzo resterebbe utilizzato per una coltivazione di ortaggi e la rimanente parte verrebbe occupata da un nutrito progetto incentrato su un campo da golf di 18 buche; e quindi per un’area sportiva turistica con relative strutture ricettive e ricreative: albergo, ristorante, piscina, eccetera.
Tutto ciò comporterebbe una totale trasformazione del suolo, che tra l'altro richiederebbe un forte approvvigionamento idrico.
Tutto questo avrebbe comprensibilmente suscitato le riserve di alcuni ambienti politici e culturali della città.
Obiettivamente, ci sarebbe da preoccuparsi di fronte ad uno stravolgente cambiamento di destinazione d'uso di un terreno agrario e quindi ad un ampio spreco di acqua.
Pertanto la protesta e la relativa inchiesta televisiva potrebbero giustificarsi se l’operazione riguardasse soltanto un passivo cambio di destinazione d'uso, oltre ad una sorta di speculazione di finanziamenti pubblici; mentre ci viene detto che si tratterebbe di un impianto sportivo con la capacità, tra l’altro, di occupare oltre cinquanta lavoratori e di creare un significativo movimento turistico.
Il tutto verrebbe finanziato con i fondi di una società privata, che peraltro ha sede nel Sannio.
Se sorgessero dubbi sulla correttezza del progetto e sull'affidabilità di quell'impresa, sarebbe il caso non tanto di polemizzare quanto invece di provocare un'indagine giudiziaria.
Circa il probabile spreco di acqua, qualcuno ha fatto notare che finora è mancata un’inchiesta Report sul caso che quasi tutta l'acqua del Tammaro, raccolta dalla diga di Campolattaro, viene destinata fuori provincia.
Infine, parlando dei probabili cambiamenti estetici che verrebbero provocati sul terreno dalla costruzione del campo da golf, ci si dovrebbe chiedere come mai nessun consigliere di opposizione abbia presentato un'interrogazione al sindaco sullo scempio, non solo estetico, già creato da un'immensa distesa di metallici pannelli solari in un terreno agrario a nord-est delle città.
Anche per questo caso forse dovremmo attenderci un'inchiesta Report, visto che si tratta di impiego di forti finanziamenti statali.

comunicato n.170928



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