Benevento, 28-04-2025 16:46 |
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Piero Mancini ci ha inviato una lettera aperta indirizzata al presidente del Benevento calcio, Oreste Vigorito
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Redazione |
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Piero Mancini ci ha inviato stavolta una lettera aperta indirizzata al presidente del Benevento Calcio, Oreste Vigorito.
"Signor presidente - scrive - ho seguito con molta attenzione la lunga conferenza stampa (foto) perché ero curioso di capire come ne sarebbe uscito visto i suoi, oggettivi, errori e il disastroso girone di ritorno della squadra.
I tifosi sono frustrati per la contestuale promozione in B dell'Avellino, acerrimo avversario come le contrade di Siena.
E' stato capace di non annoiarmi nonostante le inevitabili molte ripetizioni di concetti espressi con grande chiarezza.
Mi ha sorpreso perché è riuscito a convincermi.
Il calcio è cambiato in profondità, in peggio, da quando lei e suo fratello vi siete presi cura del Benevento. I tifosi vivono di passioni e non sono razionali.
Prima sono arrivati gli emiri, con i petrodollari, poi i fondi speculativi, stravolgendo un mondo particolare.
Alcuni ne hanno guadagnato tanto come il Como, non più sullo stesso livello e concorrente del Benevento, diventata una squadra di prima fascia per censo.
Altre squadre sono esplose, non più in grado di sostenere i costi.
Il Benevento razionalmente ha scelto di contare molto sulle proprie forze, dando priorità al settore giovanile, mentre ai tifosi, ultra-campanilisti, interessa solo vincere subito tutti i campionati.
Interessi contrapposti che creano fratture e contestazioni tanto dure da travalicare la civile convivenza, con ingiurie e accuse surreali, come se a tavolino lei avesse deciso la debacle del girone di ritorno per favorire la vittoria dell'Avellino. Altri avrebbero lasciato.
Il presidente del Foggia, che forse non ha la sua stessa forte personalità, si è arreso lasciando la squadra alla deriva.
E' notorio che alcun imprenditore beneventano vuol farsi carico del molto oneroso esborso e la squadra non è appetibile per emiri e/o fondi internazionali.
Ho appreso che sono ben 80 i dipendenti diretti, senza contare importanti indotti come per il Merici.
Una grande organizzazione che aiuta ma, purtroppo, non basta a vincere ma almeno garantisce una continuità sempre più costosa.
Altre tifoserie, che conoscono bene tutti i risvolti, invidiano tanto la solida società e l'appassionata presidenza, tanto che negli anni è diventata un punto di riferimento nazionale anche per calciatori, giornalisti e addetti ai lavori.
Purtroppo, oggettivamente, è carente il seguito al confronto con gli spettatori di altre squadre campane.
L'Avellino, ad esempio, è punto di riferimento di tutti gli irpini.
Per questo, simbolicamente, i vittoriosi calciatori di ritorno da Potenza sono stati attesi nella sede della Provincia per festeggiare la promozione.
Il Benevento, per motivi ben noti, non richiama spettatori dalla provincia e anche in città il coinvolgimento è carente, non solo quando la squadra non si esprime al meglio.
Cosa fare per portare più persone allo Stadio? La società ha fatto vari tentativi, che tutti conosciamo. Con modestia vorrei proporre una nuova iniziativa per attirare tifosi e fidelizzarli.
Regalare la maglietta della squadra alle ragazze e ai ragazzi, della città e della provincia, che frequentano la scuola media.
Personalizzandola, scrivendovi il nome di chi la riceve.
Un tentativo che comporta tempo e altre risorse, da aggiungere alla buona organizzazione societaria.
Le auguro di restare molto a lungo, di regalare altri campionati competitivi e qualche promozione per dare lustro alla nostra città che ne ha tanto bisogno, essendo molto carente in tanti settori".
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