Portale multimediale d'informazione di Gazzetta di Benevento

 

stampa

letto 1485 volte

Benevento, 25-04-2025 15:00 ____
Alla festa del 25 Aprile Mastella ricorda Papa Francesco da solo a piazza San Pietro e Mattarella all'Altare della Patria ai tempi del covid
Una data quella che si commemora oggi che va ricordata guardando avanti anche perche' il filo che la lega alle nuove generazioni e' tenue. La manifestazione e' stata aperta dalla "Lettera di un condannato a morte" della resistenza italiana, di Pietro Benedetti. Michelangelo Fetto ha letto invece una poesia del 1964, "Carta d'identita'" di Mahmoud Darwish. La chiusura affidata ad un alpino di 98 anni
Nostro servizio
  

Dopo la bella manifestazione di iei organizzata dall'Anpi provinciale, un convegno che ha cominciato a dare atto che alla resistenza, col titolo di partigiani, non hanno preso parte solo i comunisti ma, nella fattispecie in esame, anche i cattolici della Democrazia Cristiana costituita proprio nel 1943, avevamo ben sperato in una decisa inversione di rotta per fare in modo che la festa della liberazione divenisse anch'essa inclusiva e comunque non divisiva, un po' come lo è quella del 2 giugno, festa della Repubblica di tutti gli italiani.
Ed invece non abbiamo notato cambiamenti.
Forse si sforzeranno pure di avviarli, ma alla fine quella del 25 aprile è una data che la Sinistra si tiene stretta, decisa a non mollarla alla evidenza della storia, a non condividerla, e così alla sfilata di stamane lungo corso Garibaldi, sfilata partecipata, come lo scorso anno, l'Orchestra di Fiati Città di Grottolella (Avellino) aveva in repertorio solo tre canzoni che ha eseguito instancabilmente: "Fischia il vento" il sol dell'avvenire che irradia il mondo socialista, Bella ciao ed addirittura Bandiera Rossa.
Più etichettata di così una manifestazione non poteva essere.
Speriamo in un futuro diverso se è genuina la proposizione che sempre è fatta dai protagonisti ma senza grosse fortune.
Venendo alla cronaca della manifestazione, il corteo giunto al termine di corso Garibaldi, si è fermato per ascoltare i vari interventi coordinati da Dario Melillo, vice presidente dell'Anpi.
In apertura è stata letta la "Lettera di un condannato a morte" della resistenza italiana, di Pietro Benedetti. Una vita in schiavitù, è stato detto, è meglio non viverla.
Quindi in onore delle vittime della resistenza è stato suonato da Nazzareno Iadanza, trombettista, il "Silenzio fuori ordinanza".
Sono parole semplici ma pesanti, profonde, ma che volano alte e dette da chi ha scelto di non essere indifferente a ciò che stava accadendo.
Non sono parole sobrie e non di circostanza
Non si può essere sobri se dentro batte forte l'anelito di spezzare le catene.
Ai nostri partigiani che hanno salvato l'onore dei nostri paesi, va l'omaggio rappresentanto dalla esecuzione del "Silenzio".
La parola è quindi passata al sindaco Clemente Mastella che ha sottolineato due momenti fondamentali della storia recente e cioè papa Francesco che da solo a piazza San Pietro ha sciolto una sorta di vita per l'epidemia da covid ed il ricordo del 2020 di quando Matterella da solo salì l'Altare della Patria nella ricorrenza del 25 aprile.
Una data questa che va ricordata guardando avanti anche perché il filo che la lega alle nuove generazioni è tenue.
La storia dei partigiani, ha precisato Mastella, è fatta dalla componente comunista e da quella democristiana. Ed forse, per stare meglio a suo agio, ha precisato che egli era di sinistra nella Dc.
Oggi vedo frazionismi esasperati che combatto.
Ricordo però che grazie al 25 aprile fu costruita la nostra Costituzione. Essa nacque equilibrata per modo che si potesse convivere tutti insieme.
Sono qui stamane, ha proseguito Mastella, a ricordare il nostro Dopoguerra ed un Papa che si è opposto alle guerre ed ha lottato fino alla fine per la pace.
Qui a Benevento celebriamo la liberazione che non è solo la data di un calendario ma anche un momento per proteggere chi ha lottato per essa e ciò che accade in Israele ed in Palestina non può lasciarci indifferenti.
Ultimato l'intervento di Mastella c'è stato un lungo incedere dello stesso Melillo sulla guerra in Palestina mentre nella piazza volteggiavano le bandiere di quel Paese.
Poi Michelangelo Fetto ha letto una poesia del 1964, "Carta d'identità" di Mahmoud Darwish.
A questo punto l'orazione finale, così l'ha definita Melillo, è toccata al presidente provinciale dell'Anpi, Amerigo Ciervo il quale ha esordito dicendo di essere ancora una volta in piazza per gridare le nostre ragioni che sono quelle della giustizia e della pace.
Rifiutiamo, ha detto Ciervo, sia il verbo consentire che il consiglio alla sobrietà.
Festeggiamo questo anniversario gridando la convinzione che il mondo affronta un difficile divenire storico dopo aver peraltro perso una delle pochissime voci di speranza, quella di Papa Francesco.
Il buio cresce e le forze scemano in condizioni difficili. Bisogna accogliere, proteggere, integrare e difendere, sono questi i quattro verbi di papa Francesco.
Non possiamo solo contare sulla buona sorte. Bisogna mettersi al lavoro e ricominciare.
Sin qui Ciervo.
A seguire la lettura delle parole di "Bella Ciao" da parte di un alpino 98enne, Giuseppe Liberatore di Monterocchetta di San Nicola Manfredi (nelle ventitreesima e ventiquattresima foto in basso).

Le foto sono di Antonio Caporaso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

comunicato n.170471



Società Editoriale "Maloeis" - Gazzetta di Benevento - via Erik Mutarelli, 28 - 82100 Benevento - tel. e fax 0824 40100
email info@gazzettabenevento.it - partita Iva 01051510624
Pagine visitate 672657326 / Informativa Privacy