Benevento, 20-04-2025 13:23 |
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L'arcivescovo Accrocca nel giorno di Pasqua tratta il tema della liberta'. E un male la pena di morte ma e' anche un male una pena che non ha fine
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Nostro servizio |
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Il Duomo ha perso stamane il manto di tristezza che lo aveva caratterizzato neli ultimi giorni della settimana Santa nel corso della quale è stata celebrata la passione di Cristo.
La tovaglia d'altare era nuovamente al suo posto e degli arredi floreali molto belli impreziosivano la vista.
E' Pasqua, la festa della Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo.
Anche noi dovremmo risorgere come il Signore, ha esordito l'arcivescovo monsignor Felice Accrocca, ma il peccato ci assedia.
Poi commentando il Vangelo l'arcivescovo ha proseguito dicendo che non avevano compreso appieno il mistero della Resurrezione eppure il discepolo che vide, credette.
Dio rispetta la libertà dell'uomo.
All'inizio ci fu la disobbedienza e così fu anche nella tomba vuota.
Questo nascondersi del Signore è per rispettare la libera scelta degli individui, l'invisibile si è fatto visibile nel Cristo che lascia a noi la libertà di credere che in pratica vuol dire fidarsi.
Beato quelli che crederanno anche senza aver visto.
Il Signore vorrebbe che della libertà facessimo un dono d'amore, ha proseguito mons. Accrocca.
Purtroppo i venti che spirano portano al contrario e ciò che deve essere fondato sul servizio va verso chi è più forte che prende tutto e verso chi mostra i muscoli per primo.
Se Dio facesse altrettanto con noi, pochi o nessuno si salverebbe ed invece egli è un Dio di misericordia.
Quando ci si apre a Dio si apre al Vangelo, che è come la nostra Carta costituzionale.
Poi l'arcivescovo ha riflettuto sul tema della libertà individuale.
E un male la pena di morte ma è anche un male una pena che non ha fine (l'ergastolo ndr).
Gli uomini cambiano, si redimono.
Ricordate l'Innominato nei "Promessi Sposi"?
Anch'egli è una persona che dopo il dialogo con il cardinale Borromeo mutò completamente il suo atteggiamento ed i suoi sottoposti gli obbedirono addirittura più di prima.
Ed allora Dio favorisca la nostra rinascita e che i Suoi sentimenti diventino i nostri.
Amare con la sua misericordia e sentire con il suo cuore.
Possa, ciascuno di noi, fare risorsa della Resurrezione e credere con la mente e con il corpo ed in forza di ciò rinascere ad una vita nuova.
Il vescovo ha concluso con l'augurio all'assemblea di una serena Pasqua di pace a partire dalle nostre famiglie dove spesso occorre ricostruire la pace ed un luogo d'incontro.
Le parti salienti della Santa Messa sono state sottolineate dal Coro dell'Unità Pastorale "San Filippo Neri" (nella prima foto in basso)
Al termine della Santa Messa, in un clima di festa, ha fatto visita all'arcivescovo una famiglia.
Un marito, beneventano, con la moglie trentina (nella seconda foto in basso).
E' da loro che l'arcivescovo durante l'estate va a trascorrere qualche giorno di vacanza.
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