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Benevento, 27-11-2024 15:01 ____
"Il ragazzo dai pantaloni rosa" di Ciro Cacciola ripercorre il dramma di Andrea Spezzacatena che si tolse la vita per un atto di bullismo
Il bullismo di oggi e' qualcosa di sottile che sfugge peraltro all'attenzione dei genitori anche perche' i ragazzi, soprattutto gli adolescenti, non parlano, ha detto il regista Lorenzo D'Amelio. Avete mai visto ferite che non guariscono? Si chiamano piaghe e sono frutto anche di violenza compiuta con le parole, ha ammonito Antonella Tartaglia Polcini
Nostro servizio
  

Nasce prima il libro e poi il film o viceversa?
Sembra il dilemma se sia nato prima l'uovo o la gallina a cui la comunità scientifica ha dato una risposta, dopo anni di interrogazioni, solo qualche tempo fa.
Qui invece la risposta l'hanno data i protagonisti e cioè sono nati praticamente insieme, libo e film e questa non è una cosa usuale.
Il Teatro del Collegio de la Salle è stato affollato dagli studenti di due Licei cittadini, il Classico "Giannone" ed il "Galilei-Vetrone, per assistere al dibattito sul libro "Il ragazzo dai pantaloni rosa" di Ciro Cacciola con cui hanno dialogato Giuliana Ippolito, giornalista e docente di Filosofia Morale e Lorenzo D'Amelio, regista, produttore e sceneggiatore.
Ha introdotto i lavori Maria Cristina Donnarumma, già docente del "Giannone" e componente degli "Amici della domenica", il sindaco Clemente Mastella e l'assessore alla Cultura, Antonella Tartaglia Polcini.
Le parole, ha detto Antonella Tartaglia Polcini, commentando l'evento nell'ambito di un discorso più ampio che attiene, appunto, anche agli episodi di violenza che troppo spesso oramai avvengono tra i giovani del nostro tempo, le parole possono essere un'arma potentissima a difesa della libertà ma anche potentissime nel fare del male.
Questo che si presenta stamane è un libro per tutti nell'ambito di Benevento Libraria.
Io l'ho visto con gli occhi della madre e dell'educatrice.
Il testo non dà tutte le risposte però vi dà la possibilità di riflettrere su quante volte una piccola offesa fatta anche con superficialità può trasformarsi in una ferita che non guarisce.
Avete mai visto ferite che non guariscono? Si chiamano piaghe. E' difficile che lì il sangue smetta di fluire ed è quello che in parte è accaduto in questa vicenda.
Attenzione dunque, ha proseguito Tartaglia Polcini. Siete nella fase più bella della vita, quella dell'adolescenza, nella quale la vita vi promette le cose più straordinarie in un percorso da portare avanti con spensieratezza, allegria e con la sensazione a volte di essere in grado talvolta di toccare il cielo con un dito, però ci sono anche momenti difficili da superare.
Fate in modo di mettervi in ascolto con il vostro compagno di banco. Quando non vedrete la luce che oggi invece è sul mio maglione, non la vedete nei suoi occhi, allora magari fate semplicemente un sorriso che è una parola non detta espressamente ma che può significare tanto, ha concluso l'assessore alla Cultura.
Con Lorenzo D'Amelio, sannita, nativo di Montesarchio, prima che la presentazione del libro avesse inizio, abbiamo scambiato qualche battuta e gli abbiamo proprio fatto la domanda con cui abbiamo aperto questo nostro articolo e cioè che spesso ci si trova di fronte alla narrazione del film che dà sensazioni diverse rispetto alla lettura del libro da cui è tratto (a noi capitò con Love Story... ma non solo).
In questo caso?
Siamo in presenza qui della novellizzazione della sceneggiatura, ci ha risposto D'Amelio, però c'è anche una versione originale scritta dalla mamma della ragazza protagonista della vicenda.
La sceneggiatura qui è romanzata mentre il libro ha aggiunto altri dettagli che in una pellicola di un paio d'ore certamente non possono starci.
La mia presenza può essere inquadrata in qualità di regista. Il mio ultimo film è stato "M sono solo un ragazzo" che ha affrontato anche il tema del bullismo ma migrava anche su altre problematiche come quella della shoah e parlava, al riguardo, anche di un personaggio storico delle nostre zone, Giovanni Palatucci (originario di Montella, allievo del Liceo Classico "Giannone" di Benevento che gli ha dedicato l'Aula Magna, poi questore di Fiume all'epoca delle leggi razziali e per questo deportato a Dachau dove è morto ed oggi inserito tra i Giusti di Israele per aver salvato la vita a tanti ebrei ndr).
Il film ha avuto un grandissimo successo ma poi il covid ci ha spezzato le gambe, ha proseguito D'Amelio. Sono il referente per la città di Benevento, anche del film del Cinema per Ragazzi "Bulli ed eroi" che si tiene a Valdichiana Senese. Stiamo provando da due anni a portare anche qui a Benevento una sezione di questo Festival.
La mia presenza poi è anche come genitore.
Ed allora un'ultima battuta lanciamola anche ai giovani.
Che messaggio possiamo loro dare, a questi giovani, soprattutto a questi adolescenti che vivono con difficoltà la loro età, un momento per loro non certamente facile e che oramai non di rado si trasforma anche in atti di violenza.
La violenza di oggi è diversa. Il bullismo è diventato anche più sottile e si chiama bullismo da esclusione e ne ho subito anche io le conseguenze in famiglia.
E' qualcosa di sottile che sfugge peraltro all'attenzione dei genitori anche perché i ragazzi, soprattutto gli adolescenti, non parlano.
Prima il bullo era riconoscibile.
Ma c'è qualcosa anche in più del bullismo, abbiamo incalzato noi, qualcosa di violento che mina anche le fondamenta dello Stato democratico.
Assolutamente sì, ci ha risposto D'Amelio.
Un caro amico musicista che ha avuto una problematica seria con la figlia la quale, proprio per via del bullismo ha tentato di togliersi la vita, mi ha detto sempre di fare attenzione ai figli, senza stargli addosso.
I segnali ci sono ma sono sottilissimi. Ed anche noi genitori ed investigatori, dobbiamo agire in modo diverso, ha concluso il regista.
Maria Cristina Donnarumma si è detta felice di questa sua partecipazione a questo appuntamento con Ciro Cacciola, una presenza che ho fortemente voluto.
Si tratta di un amico fraterno, di un grande giornalista che sviluppa le idee nel campo degli eventi e della comunicazione e lo fa da anni.
Lo conosco dal 1999 da quando Ciro Cacciola era il braccio destro dell'editore Mario Guida.
Sempre attraverso gli alunni, che sono il motore e l'elemento che mi permette di occupare il posto tra gli "Amici della Domenica" del Premio Strega, un posto che ho dato al Liceo "Giannone", dove ho insegnato, l'unica scuola in Italia che ha il voto di Goffredo Bellonci al Premio Strega, una cosa stupenda, ha concluso Donnarumma.
Ciro Cacciola ha parlato del romanzo del "Ragazzo dei pantaloni rosa" che nasce da una vicenda molto reale che è quella di Andrea Spezzacatena che nel 2012 si è tolto la vita per un atto di bullismo.
I suoi genitori non avevano colto i problemi di questo ragazzo.
Noi ora dobbiamo fare in modo che ciò non accada mai più e quindi quindi occorre che ci sia comunicazione tra i giovani e tra essi e gli adulti. Oggi siamo qui proprio ed anche per questo.
Avverto molto la responsabilità di questi incontri che facciamo con i giovani.
Ci troviamo di fronte ad una generazione che non ci appartiene e che ha dei codici di comunicazione diversi dai nostri.
Per questo ho voluto farmi affiancare, nella redazione del libro, da una ragazza che oggi ha la stessa età di Andrea, se fosse ancora vivo.
L'ho fatto proprio per riuscire a raccogliere le emozioni e lo sguardo giusto per raccontare questa storia, ha concluso Cacciola.
A questo punto è intervenuto il sindaco Clemente Mastella che ha invitato il pubblico ad acquistare il libro in presentazione che è fatto per essere letto ma anche per essere comprato.
Mastella stesso ha chiesto a Cacciola il perché di questo libro il quale ha risposto che la vicenda di Andrea Spezzacatena era stata scelta per diventare un film da cui è nata poi l'idea di fare anche un libro per approfondire la questione del bullismo e far capire alle persone quanto sia importante rispettare gli altri e stare insieme.
Per fortuna, ha ripreso Mastella, stanotte c'è stato un primo segno distensivo della guerra in Medio Oriente con una pausa nel conflitto, pausa che speriamo si possa prolungare nel tempo.
Quello che mi preoccupa e l'assuefazione a queste scene di dolore che quotidianamente vediamo in televisione.
Siamo d'accordo, ha ripreso Cacciola, sul fatto che la guerra ci sembra molto distante da noi così come altre problematiche ma non è così. In realtà ciascuno di noi vive la sua piccola battaglia che può essere anche quella di aiutare le persone che ci sono vicine senza necessariamente andare in Ucraina o a Gaza.
Aborrire la violenza contro le donne e contro il bullismo è imperativo.
E qui mastella ha chiesto un applauso forte e convinto. Dopo averlo ricevuto, dopo qualche tentativo, ha detto il sindaco: Bene, dieci giorni di festa appena piove, e qui l'applauso è stato fragoroso.
A questo punto è cominciata la presentazione del libro con Giuliana Ippolito e Lorenzo D'Amelio che hanno interloquito con Ciro Cacciola.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.167539



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