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Benevento, 18-09-2024 20:21 ____
Il Comune fa finta di andare avanti nel suo progetto di abbattere la scuola "Torre" perche' in realta' e' in attesa della decisione del Ministero
Se vogliamo recuperare questo finanziamento bisogna salvare la sagoma dell'Istituto scolastico e buttare a terra il resto rispettando cosi' le volumetrie. Gabriele Corona tiene banco all'assemblea pubblica convocata per discutere della questione delle scuole al Rione Mellusi dove ora appare essere in discussione il finanziamento concesso di 17 milioni di euro. Le centinaia di famiglie, gli insegnati coinvolti, se ne sono pero' rimasti a casa...
Nostro servizio
  

La questione, per niente definita, dell'abbattimento e della ricostruzione delle scuole "Federico Torre" e "Nicola Sala", ha formato oggetto di attenzione da parte di una Assemblea pubblica che si è svolta nella saletta "San Francesco" del Convento dei padri Cappuccini al viale Mellusi.
Diciamo subito che la folla che avrebbe dovuto esserci, anche in ragione dell'argomento trattato che si rivolge potenzialmente a centinaia di allievi delle due scuole e quindi a centinaia di famiglie e ad una massa di una novantina di insegnanti, non c'è stata.
Tra i presenti, una quarantina di persone, c'erano tre o quattro insegnanti, ci è stato riferito da chi li conosce, e due consiglieri comunali dell'opposizione, Megna e Moretti di "Civico 22".
Tra i partiti notata la presenza solo di Luigi Bocchino, segretario provinciale della Lega.
Insomma, risultato magro che farebbe pensare che alla gente interessi poco quello che invece viene presentato come un argomento di grande presa ovvero che, come spesso accade, si aspetta che altri, al proprio posto, portino risultati.
Comunque sia, la cosa è seria anche perché se il Ministero, sollecitato dalle denunce di "Altrabenevento" ed ora anche da interrogazioni parlamentari (Lega e Movimento 5 Stelle), dovesse effettivamente revocare il finanziamento di 17 milioni di euro al Comune di Benevento, quella scuola, la "Torre" sin qui perché la "Sala" è ancora indenne da smantellamenti, rischierebbe di rimanere uno scheletro, un fantasma senza vita, che così potrebbe restare per anni e per decenni atteso che i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non più facilmente torneranno nella disponibilità del Ministero e dunque del Comune di Benevento.
Ed allora, bisognava restare inermi?
Certamente no, ma quando si porta un affondo fino alle estreme conseguenze, poi bisogna anche essere consaspevoli che delle conseguenze potrebbero esserci e non è detto che esse vadano nella direzione sperata.
La riunione è stata avviata da Paola Caruso, una semplice insegnante, così si è definita, che non si occupa di politica ma che si è occupata di questa vicenda nel tentativo di stornare un qualcosa che è uno scempio.
Con noi altri guardano con diffidenza a questo progetto, ha detto Caruso.
E tuttavia grandi mobilitazioni non ci sono state e riaffiora così il male atavico dei beneventani che è il disprezzo per il passato. Un popolo che Teodoro Mommsen definì come dedito alla trascurataggine ed al vandalismo.
La scuola "Federico Torre" è stata costruita nel 1966 quando il Rione Mellusi era già per buona parte realizzato, almeno nella parte meno recente.
Caruso ha anche riferito che per quanto riguarda Caserta, dove la situazione era più o meno simile a Benevento, il ministro dell'Istruzione, Valditara, ha sancito che decisioni lesive del diritto allo studio non sono consentite.
Aspettiamo che si pronunci anche su Benevento.
La parola è quindi passata a Gabriele Corona, presidente di "Altrabenevento", ora politicamente vicino al Movimento 5 Stelle, il quale andando subito al sodo ha detto che il ministro deve decidere e potrebbe anche ammettere a finanziamento il Comune di Grazzanise (con lo stesso punteggio di Benevento in graduatoria ndr) escludendo quindi Benevento.
In tutta questa vicenda, ha proseguito Corona, ci sono anche errori del Ministero ma che si sommano a quelli del Comune.
Si registra una differenza di 4mila metri cubi in più di realizzabile.
La questione sta essenzialmente sulla strada, via Marmorale e cioè sul fatto che essa sia semplicemente una strada, e dunque che non fa volumetria, o è una superficie edificabile?
Il Comune ha detto che deve essere considerata edificabile e sulla base di questa volontà è stato redatto il progetto che raggiunge, appunto, i 26mila metri cubi, al posto dei 22mila, un progetto approvato nel 2023 ma mai affisso all'albo pretorio, ha proseguito Corona.
Il tecnico esterno validatore, Giovanni Quarantiello, peraltro esponente del partito di Mastella, ha fatto notare questo errore ed ha evideniato che per sanarlo occorreva una variante urbanistica.
Il Comune non l'ha mai fatta, ha solo spostato la sagoma dell'Auditorium ma così non ha risolto il problema.
Non c'è nemmeno il depuratore perché, è stato scorrettamente dichiarato dal Comune, non variava il carico urbanistico.
Corona ha quindi detto che adesso le strade sembrano essere due.
La prima è che il Ministero tolga il finanziamento al Comune; la seconda è che il Ministero cercherà una nuova linea di finanziamento anche per riparare al suo errore, ma non a quello del Comune.
Insomma si evidenziano un insieme di errori e di fesserie che si cercano di riparare.
Tutto questo è tanto vero al punto che il Comune fa finta di andare avanti nel suo progetto di abbattere la scuola, fa finta perché in realtà il cantiere non è stato nemmeno regolarmente installato e resta in attesa della decisione del Ministero.
I tempi peraltro sono strettissimi per la consegna della scuola rifatta, il 31 marzo 2026.
Si consideri che il 19 gennaio del 2019 vennero chiuse le scuole "Silvio Pellico" e "Giovanbattista Bosco Lucarelli" al Rione Libertà. E' stata assegnata la gara a tre anni da quella data ma ancora non si provvede nemmeno ad abbattere l'edificio.
Se al Rione Libertà si va così a rilento, perché la velocità dovrebbe esser prerogativa per le scuole "Torre" e "Sala"?
Il suggerimento per uscire da questa vicenda e che bisogna fare, insieme, un progetto con volumetrie in riduzione. Lasciare la L della "Torre" restaurandola mentre dietro di essa si può realizzare la scuola elementare e la palestra abbattendo la parte sinistra della "Sala" dove si realizzerà il parcheggio e la zona a verde.
Se vogliamo recuperare questo finanziamento bisogna salvare la "Torre" e buttare a terra il resto rispettando così le volumetrie.
Se il Comune ne vuole discutere con noi, non c'è alcun problema anche perché non ci risulta ci sia una perizia, come invece c'era per il Rione Libertà, che ordinava l'abbattimento delle scuole "Torre" e "Sala".
La parola è quindi passata ad Angelo Moretti, consigliere comunale di opposizione, che ha parlato di un impegno civico obbligatorio.
Questa riunione la doveva indire il Comune in maniera obbligatoria.
Senza concertazione, infatti, non era possibile presentare neanche il progetto.
Stasera siamo qui, in una sala parrocchiale, anche perché il Comune non ci ha concesso sull'argomento nemmeno una seduta aperta del Consiglio comunale.
Moretti poi ha chiesto: Se è vera la perizia che obbliga l'abbattimento delle scuole "Sala" e "Torre" perché la "Nicola Sala" è ancora aperta e frequentata?
Queste domande le avremmo poste in Consiglio. L'Assise comunale è stata convocata per ben tre volte sulla vicenda del campo da golf ma non una seduta su questa vicenda delle scuole.
Quando vogliono, le cose le fanno...
Questi 17 milioni di euro per abbattere una scuola storica della città è una piccola vergogna del nostro capoluogo, proprio come il Lapidarium ma qui non c'è più ritorno.
Luigi Bocchino, segretario provinciale della Lega, che Paola Caruso ha indicato come utile interlocutore avuto per far giungere questa vicenda anche in Parlamento (Valditara, peraltro, è ministro leghista ndr), ha detto di ricordare che come assessore della Giunta D'Alessandro, partecipò dopo 50 anni alla realizzazione della scuola "Moscati" e senza l'utilizzo di fondi straordinari.
Sono qui stasera anche per un fatto affettivo avendo frequentato, come alunno, sia la "Nicola Sala" che la "Federico Torre".
La sintesi della democrazia è la partecipazione altrimenti interviene il padrone delle ferriere che decide per noi tutti.
Con i fondi del Più Europa, si rifecero con la Giunta Pepe i marciapiedi al rione Ferrovia e le due fontane.
Qui con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) ha proseguito Bocchino, avrei tutelato i due fiumi, effettuata la manutenzione delle risorse idriche, riqualificato il Rione Ferrovia, avviato anche l'Aviosuperfice di contrada Olivola.
Dunque siamo in presenza di una carenza progettuale rispetto ad una prospettiva di crescita della città mentre si vuole cancellare la memoria stessa di Benevento.
Ora si vuole spostare il Toro Apis da viale San Lorenzo al Museo Arcos senza sapere nemmeno perché quel monumento si trovasse dove è.
Per non parlare poi che dal 2018 si affronta con grande superficialità la vicenda del ponte San Nicola che porta a Capodimonte.
A gennaio del 2017 venne inaugurato con i pasticcini, mancava solo la banda musicale.
Se l'andamento dei lavori sarà lo stesso anche per le due scuole, sono fortemente preoccupato perché si rischia di abbattere ma non di ricostruire.
Porteremo nelle sedi competenti questa problematica, ha concluso Bocchino.
Danila De Lucia, già senatore del Movimento 5 Stelle, ha ricordato che sulle scuole venne realizzato un dossier che fu poi consegnato al prefetto. Mai avremmo immaginatio però che si giungesse a tanto.
Tutti vogliamo le scuole sicure e per farlo è naturale aderire al Comitato.
Con Agostino Santillo presenteremo una interrogazione parlamentare. Io ritengo che per quanto riguarda le due scuoe "Torre" e "Sala" difficoltà strutturali ci siano, ma non al punto da doverle abbattere.
La nostra non è una azione di ostruzionismo, sia chiaro ma di amore per la città.
Poi Danila De Lucia ha alzato il tono della protesta quando ha parlato del cosiddetto "Lapidarium" all'Arco di Traiano.
Mi sono sentita morire quando l'ho visto.
Là dentro la verità è che non si sa cosa mettere ed anche il Museo egizio è fuori da ogni logica
Io invece voglio essere sicura di aver fatto tutto il possibile per la mia città.
Anna Maria Mollica, già consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, ha ricordato che già nel 2018 chiese un Consiglio comunale aperto sulle scuole. In assenza di risposta venne presentato il dossier al prefetto e ci ponemmo già allora contro l'abbattimento e la ricostruzione delle scuole.
Giovanna Megna, consigliere comunae di "Civico22" ha ricordato che il 7 luglio del 2022 ci fu una prima Commissione consiliare sulla eventualità dell'abbattimento delle scuole. Non abbiamo mai avuto risposta rispetto alla nostra domanda che chiedeva di sapere: Perché?
Proprio noi che abbiamo fatto una battaglia per far riaprire le scuole col Covid e dunque pensiamo che ci possa essere un nuovo negativo impatto sui ragazzi.
Si sono ostinati ad assegnare spazi non adatti nonostante le indicazioni alternative da noi date.
Abbiamo proposto le aule dell'Istituto de la Salle; l'ex centro di cottura a Capodimonte; la scuola Mezzini alla Pacevecchia.
Non ci hanno ascoltati ed ora non sanno dove mettere gli allievi "sfollati".
E' una follia che stanno subendo sia gli insegnamti che gli allievi.
Ora non ci resta che fare un casino forte e coinvolgere la gente sulla questione.
E' stato Corona a chiudere l'Assemblea sottolineando la gravità dell'atteggiamento assunto dai Sindacti ricevuti dal sindaco Mastella sempre sulla questione delle scuole.
Un atteggiamento offensivo e pedestre quello assunto dalle sigle sindacali della cosiddetta Triplice.
Nessun sindacalista che abbia preso le parti dei docenti e si sia posto dei problemi sui lavori che vengono portati avanti senza la necessaria sicurezza.
Con i Sindacati bisogna parlare. Non è possibile proseguire così, ha concluso Corona.

 

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.166138



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