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Benevento, 02-06-2024 14:51 ____
La pioggia ha tentato di guastare la... Festa ma alla fine ha desistito per rispetto alla ricorrenza ed al Tricolore
E cosi' quasi indenni si e' usciti dalla celebrazione del 2 giugno, Festa della Repubblica Italiana. Grazie alla presenza dei giovani allievi del Convitto Nazionale la manifestazione e' stata meno povera di pubblico ma la citta', come da tradizione, l'ha snobbata
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La pioggia ha tentato di guastare la... Festa ma alla fine ha desistito per rispetto alla ricorrenza ed al Tricolore e così quasi indenni si è usciti dalla celebrazione del 2 giugno, Festa della Repubblica Italiana.
Quest'anno lo si deve all'attenzione prestata dal dirigente scolastico del Convitto Nazionale, Domenico Zerella ed all'adesione dei genitori, se un gruppo di allievi, con qualche insegnante, ha fatto da corona alla manifestazione, nonostante fosse domenica e dunque con scuole chiuse, una manifestazione che da tradizione oramai è snobbata dalla intera città in tutte le sue categorie sociali.
E dunque un po' di gente ha seguito l'emozionante programma dell'evento sottolineato dalla esecuzione dell'Inno Nazionale, "Il Canto degli Italiani", e da "La leggenda del Piave" assieme alla "Fedelissima", la marcia dell'Arma dei Carabinieri, tutti eseguiti dalla Banda del Conservatorio Statale di Musica diretta da Vincenzo D'Arcangelo che, assieme a tutti gli altri protagonisti della manifestazione, sarà poi ringraziato dal prefetto Carlo Torlontano.
Il raggruppamento è stato comandato dal maggiore dei Carabinieri, Francesco Altieri.
Dopo l'ingresso dei gonfaloni della Provincia e del Comune il prefetto, accompagnato dal comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Enrico Calandro, ha passato in rassegna i reparti schierati.
Successivamente l'arcivescovo Felice Accrocca ha benedetto la corona d'alloro che di lì a poco è stata deposta dinanzi al Monumenti ai Caduti dallo stesso prefetto Torlontano accompagnato dal sindaco, dal presidente della Provincia e del comandante dei Carabinieri.
Quindi il prefetto ha dato lettura del messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella al termine del quale ha voluto rivolgere parole di ringraziamento a tutti i soggeti rappresentati e soprattutto alle forze dell'ordine che nelle riunioni settimanali lo hanno supportato nel dare efficaci risposte al territorio sull'ordine pubblico.
Il prefetto ha anche annunciato, ringraziando i Vigili del Fuoco, che la grande bandiera sul Palazzo del Governo era stata già esposta in maniera statica e non con la spettacolare, lenta, discesa ad opera dei pompieri.
Poi la parola è passata al sindaco Mastella che ha ricordato come il 2 giugno del 1946 venne messo a dimora il primo germoglio della nostra democrazia.
Questo piccolo germoglio dovrebbe però essere rinnovato. Occorre un nuovo ripristino rispetto a quei giorni.
Allora anche le donne andarono al voto.
Oggi il rischio della secessione è alto con l'annunciata autonomia differenziata e solo la pazienza può sorreggerci.
E qui Mastella ha toccato, forse inopportunamente in una manifestazione apartitica e strettamente istituzionale, un tema che è di stretta attinenza politica e di aspro confronto tra le parti in campo.
Occorre che tutti si dedichino alla estetica della delicatezza, ha proseguito il sindaco.
Non dobbiamo avere meno Europa ma più Europa.
Abbiamo la guerra alle porte per via dell'eclissi della ragione.
Non siamo uno Stato federale ma unico e dunque bisogna inventare una nuova storia ed una nuova democrazia.
A seguire c'è stato l'intervento del presidente della Provincia, Nino Lombardi che ha parlato di una Italia che il 2 giugno 1946 rinacque riconoscendo i diritti inalienabili di tutti i cittadini, donne e uomini, finalmente uguali di fronte alla legge.
La Repubblica si dotò infatti della Costituzione, l’atto fondamentale che costituisce - oggi come allora - la linea guida della società civile.
E, dunque, nel ripercorre il clima politico di 78 anni or sono, si riafferma l’impegno a rendere concreto l’esercizio dei diritti sanciti dalla Carta Costituzionale: libertà, democrazia, uguaglianza, e l’obbligo della Repubblica, una ed indivisibile, ad assicurare i servizi essenziali a tutti i cittadini a Nord e a Sud per la sanità, l’istruzione, il lavoro, ed in tutto ciò che interviene per assicurare il benessere dei cittadini.
Ultimati gli interventi sono stati conferiti i diplomi delle onorificenze dell'Ordine del Merito della Repubblica Italiana.
Ecco i nomi degli insigniti

Commendatore
Floriana Maturi, viceprefetto in quiescenza;

Ufficiale
Enrico Calandro, comandante provinciale dell'Arma dei Carabinieri; Michele Finelli, Stazione dell'Arma Carabinieri di Vitulano; Giovanni Carolla, Compagnia dell'Arma dei Carabinieri di Montesarchio; Gerardo Canfora, rettore dell'Università degli Studi del Sannio;

Cavaliere
Antonio Zarrillo, commissario della Polizia di Stato in quiescenza; Oreste Bruno, sostituto commissario coordinatore della Polizia di Stato in quiescenza; Giuseppe Vicerè, sostituto commissario della Polizia di Stato in quiescenza; Pellegrino Russo, insegnante di Musica Istituto Comprensivo Statale "Ilaria Alpi" di Montesarchio e maestro dell'Orchestra di Fiati dell'Associazione Culturale e Musicale "Giuseppe Verdi" di Montesarchio; Mario Caporaso, Comando 32° Stormo dell'Aeronautica Militare di Manfredonia; Ferdinando Creta, direttore artistico del Museo Arcos e già direttore dell'Area Archeologica del Teatro Romano di Benevento.

Al termine della cerimonia gli studenti del Convitto Nazionale "Giannone" hanno portato in quadrato il Tricolore (nell'ultima foto in basso).

Le foto sono di Antonio Caporaso

 

 

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.164309



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