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Benevento, 17-11-2023 23:17 ____
Uno spettacolo dedicato all'amore perche' esso e' rivoluzionario ed e' qualcosa che alimenta il cuore e lo spirito, che e' la cosa piu' importante
Al Teatro Comunale apertura della stagione teatrale "Benevento Citta' Spettacolo" diretta da Renato Giordano con "Vasame. L'amore e' Rivoluzionario" con Marisa Laurito ed Enzo Gragnaniello che rivolto ai giovani ha detto che essi non hanno avuto la possibilita' di assaporare la bellezza
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Un grande spettacolo, due interpreti formidabili per l'apertura della Stagione Teatrale Benevento Città Spettacolo diretta da Renato Giordano.
Sul palco del Teatro Comunale "Vittorio Emmanuele", completamente occupato in tutti i suoi 322 posti, anche quelli più in alto e dunque meno apprezzati, Marisa Laurito ed Enzo Gragnaniello in "Vasame. L'amore è Rivoluzionario" di Marisa Laurito per la regia di Massimo Venturiello.
Con i due artisti abbiamo fatto una chiacchierata poco prima che il sipario si aprisse.
Uno spettacolo, dunque, che è un inno all'amore, quello di cui oggi abbiamo un bisogno smisurato...
Certamente sì, ci ha risposto Enzo Gragnaniello, è un inno potente, quello all'amore, specialmente in questo momento dove l'amore stesso lo stiamo atterrando.
Questo spettacolo è dedicato all'amore perché esso è rivoluzionario ed è qualcosa che alimenta il cuore e lo spirito, che è la cosa più importante.
Giustamente stiamo a pensare al nostro corpo cercando di preservarlo dalle malattie senza pensare però che alimentando le persone con la poesia, in esse succede una specie di illuminazione, c'è una rivoluzione interiore dove ti confronti con te stesso.
E' un po' come dicevano gli indiani d'America: Noi combatteremo ma prima del nemico combattiamo quello peggiore e cioè noi stessi.
L'amore è come se fosse una sorta di disinfettante dell'anima.
L'amore, la poesia, l'arte, il teatro, possono essere armi efficaci, abbiamo chiesto a Gragnaniello, da opporre a questa nostra gioventù che sembra, in larga parte, abbia smarrito ogni valore e che pratica non di rado la violenza, soprattutto gratuita, quella cioè che non nasce da una provocazione e dunque che è senza motivazione...
Certamente sì. Magari, ci ha detto Gragnaniello, magari potessimo usare le armi cui li accenna.
Il problema è come potarli a teatro questi giovani ad assistere ad una specie di concerto che parla dei valori, di quei sentimenti che loro assumono come se fossero invece delle debolezze.
Questi giovani non hanno avuto la possibilità di assaporare la bellezza.
Per loro la gentilezza, ad esempio, è un segno di debolezza ed allora usano il volgare per difendersi.
Lo stesso dicasi per questi nuovi cantanti... a modo loro sono cantanti ma che cantano?
Non hanno le radici all'inferno ed i rami nel cielo...
C'è una mia canzone in questo spettacolo, ha proseguito Gragnaniello, che dice: Hanno creato 'u munn scustumat addò 'u volgar accir a gentilezza. Ormai cummanne chi nun dice niente e nun dice niente manco int'è canzone...
Il tema dell'amore proposto nello spettacolo può essere una panacea, dunque, anche per questi nostri giovani che molto valori li hanno oramai smarriti?
Questa domanda l'abbiamo proposta anche a Marisa Laurito che ci ha risposto così.
Beh non è tanto vero che questa nostra gioventù non ha più valori.
La violenza che manifestano bisogna combatterla con l'amore.
Lo spettacolo si intitola, appunto, "Vasame. L'amore è Rivoluzionario" nel senso che oggi l'unica rivoluzione che si può fare nel mondo è solo con l'amore.
Siamo circondati dall'orrore, dalle guerre, da situazioni terrificanti che ci fanno stare male, ed anche da una violenza molto pesante nelle nostre città.
Tutto questo, ha proseguito Laurito, ci dobbiamo chiedere, da dove arriva?
Questa è la domanda che ci dobbiamo porre.
Ritengo che essa derivi dalla ignoranza, da una cattiva educazione, dalla mancanza della famiglia, da uno Stato che non funziona. Purtroppo queste le domande che ci dobbiamo porre.
Noi artisti facciamo altro, facciamo il mestiere degli artisti, appunto, per fortuna e sempre per fortuna tocchiamo la bellezza quotidianamente.
Ed è la belleza, l'amore, l'educazione, il rispetto i termini che devono essere riproposti.
Enzo Gragnaniello per questo spettacolo ha scritto una canzone bellissima che è proprio "Ammore, ammore" che parla proprio di questo. Una canzone meravigliosa. Andrebbe premiato solo per questo brano.
E qui Gragnaniello ci ha ricordato un verso proprio di questo brano: Stann creann 'u munn de fetient. Senza cuscienza e né spina dorsale. Stanno atterrann pur 'o Paradiso perché l'ammore già se l'hann accis...
Noi ci crediamo molto in questo spettacolo, ha ripreso Laurito. Ci siamo ritrovati a parlare di queste cose perché crediamo molto in questo messaggio che portiamo in giro perché abbiamo un grande, forte sentimento, molto radicato e crediamo fortemente che questo spettacolo possa far riflettere anche i ragazzi, possa far capire loro che veramente ci sono tante cose brutte che dobbiamo modificare.
E mi riferisco anche al piccolo quotidiano.
Non c'è bisogno di andare molto lontano perché se ognuno di noi riuscisse solo ad essere più gentile, una parola questa che oramai è andata in disuso...
La gentilezza c'è l'hanno gli uomini forti, si è inserito Gragnaniello.
I nostri ragazzi invece sono molto deboli perché si sono alimentati di illusioni che il sistema globale ci ha inculcato.
Ed allora bisogna fare più poesia possibile, da usare come disinfettante.
Solo con lo spirito delle persone si riesce a percepire l'essenziale di quello che siamo, da dove veniamo. Questo è importante. Questi ragazzi non sanno proprio nulla della vita. E chiaro allora che si incattiviscono e si fanno il territorio anche parlando volgarmente.
Ciascuno parla con un suono gutturale, addirittura come i cani quando devono segnare il territorio di dominio.
E così sta succedendo mentre invece abbiamo le voci che possono essere belle anche a parlare.
Vediamo quella Napoli che quando parla sembra che canti anche se sta parlando.
Non mi riferisco a quella Napoli che ha paura e che parla con la voce brutta.
Napoli è poesia, è bellezza, è sensuale, è profonda ha i vulcani da tutte le parti.
Il tufo, il mare, il vento, di tutti questi elementi i guagliune nun sann niente.
Hanno creato un sistema di vita che non si capisce cosa sia. E poi chi se lo prende il potere? Mica le persone intelligenti. Quelli vanno a contemplare il mare, le stelle...
Le persone intelligenti scappano, ha detto Laurito...
Quello che è importante e che bisogna dire a questi ragazzi è che la furbizia, il potere non porta molto avanti.
Mentre, come dice Gragnaniello, una persona che legge, che gode la bellezza, anche di un panorama a delle cose semplici, anche di un piatto di spaghetti cucinato bene con amici...
Ecco l'amicizia un altro tema importantissimo.
Insomma con tutte queste cose si vive bene, si vive nel giusto e la nostra anima può andare oltre.
Invece questi che usano la furbizia, il potere, i soldi, non hanno molta strada da fare.
E dunque torna la domanda che pone Luciano De Crescenzo al guappo in "Così parlò Bellavista": Ma voi avete tutti questi soldi. E però voi vivete nel sottosuolo, non ve li potete spendere e da un giorno all'altro vi possono ammazzare vostra moglie.
De Crescenzo poi chiudeva: Ma vi conviene?
E questo è vi conviene, ha detto Laurito.
Secondo me no, perché la vita è bella se è vissuta bene e se è vissuta con gioia, con la bellezza, con l'amore, ha concluso Laurito.
Sin qui la chiacchierata con Laurito e Gragnaniello.
Intanto, prosegue la vendita degli abbonamenti per questa stagione di teatro.
A coloro che lo sottoscriveranno ora, sarà ovviamente sottratto l'importo di questo primo spettacolo.
Il prossimo appuntamento è tra giusto un mese.
Domenica 17 dicembre, alle 18.30, c'è l'incontro con Vivian Lamarque, vincitrice della prima edizione del Premio Strega Poesia. L'evento è gratuito.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.160538



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