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Benevento, 12-11-2023 09:07 ____
Il disastro aereo in cui nel lontano 1954 perse la vita un giovane pilota beneventano, Claudio Amato. La sciagura all'epoca desto' vasta eco
Peppino De Lorenzo ricorda anche il fratello dell'aviatore, Emidio, medico dell'Ospedale "Rummo". Garbato nei modi, fine nell'approccio interpersonale, disponibile con tutti. Si e' spento nel 2006 e riposa accanto al fratello Claudio ed ai suoi genitori
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Questa settimana, Peppino De Lorenzo ricorda un disastro aereo in cui, nel lontano 1954, perse la vita un giovane pilota beneventano, Claudio Amato.
La sciagura, all'epoca, destò vasta eco non solo in citta, ma anche a livello nazionale.
"Sino a qualche anno fa, entrando nel cimitero della nostra città dall'ingresso principale, a destra, erano in molti a soffermarsi dinanzi ad un sepolcro marmoreo in cui riposano i resti mortali di Claudio Amato (foto di apertura).
Nel corso della edificazione di nuove cappelle votive, costruite, l'una dopo l'altra, quasi addossate, senza il rispetto del minimo spazio di separazione, il sepolcro di Claudio Amato, anche se rimasto al suo posto, non è più visibile come un tempo.
Sul marmo si legge: "Tenente Pilota Claudio Amato, amò gli sconfinati orizzonti e i cieli inviolati, competè con le aquile nella conquista dell'infinito, dedicò la sua intrepida giovinezza al culto dell'eroismo (prima foto in basso).
A  sinistra, la scultura in bronzo di un'aquila precipitata a terra e morente (seconda foto in basso).
Ancora più giù, la dedica del padre: "Mario Amato, nel suo cuore generoso, fece una fiaccola che tenne alta nella sventura perchè rifulgesse sempre limpida e tersa la luce amica dei cieli per i quali aveva già spaziato la preziosa giovinezza del suo amato Claudio e non cadesse nell'oblio l'esempio luminoso della sua fede nei valori insostituibili della patria, della famiglia e del lavoro (terza foto in basso).
Claudio Amato nacque a Benevento il 26 giugno 1928.
Nella nostra città frequentò gli studi, e dopo averli conclusi al Liceo Scientifico "Rummo", seguì, senza esitazione, il suo desiderio, quello di diventare pilota.
Ricordo quando mio padre, che era stato suo insegnante di matematica e fisica, parlava di lui e del destino crudele che spezzò, d'improvviso, la sua giovinezza, a 26 anni, il 18 marzo 1954, in un incidente aereo nel cielo di Manfredonia.
Quel giorno, Claudio Amato era alla guida, in qualità di istruttore, di un aereo biposti del tipo T33, quando entrò in collisione con un altro aereo.
Il T33 era un aeromobile tecnicamente pregevole, tra l'altro, è stato molto longevo. Infatti, solo dal 2017 non vola più.
Un giornale nazionale dell'epoca, il giorno dopo, 19 marzo 1954, così riportava la notizia: "Due aerei a reazione dello stormo "Navar", della scuola Aviogetti, di stanza all'aereoporto Rovelli, si sono scontrati nel cielo di Manfredonia, scoppiando e precipitando, quindi, in mare.
Nella sciagura sono periti i due ufficiali istruttori ed i rispettivi allievi.
I due apparecchi, tipo T33, biposti, si erano levati in normale volo di addestramento, quando, giunti a poca distanza dalla costa, entravano in collisione per cause ignote.
Si udiva, allora, un violento scoppio e, quindi, i due apparecchi si inabissavano nello specchio d'acqua antistante il porto.
Uno degli aerei era guidato dal tenente Ugo Civelli da Albiolo (Como) di 26 anni ed aveva a bordo l'allievo sergente Vincenzo Saveri, 23enne, da Avieno (Udine).
A bordo dell'altro aereo era il tenente Claudio Amato, da Benevento, di 26 anni, e l'allievo sergente Giovanni Giannelli, da Longone (Vicenza), 22enne.
Mezzi della marina sono prontamente accorsi sul luogo della sciagura.
Nel ricordare Claudio Amato, mi sia concesso rivolgere un affettuoso pensiero alla memoria di suo fratello Emidio (quarta foto in basso).
Questi, per tanti anni, è stato mio collega medico al "Rummo" e di lui serbo un dolce ricordo.
Garbato nei modi, fine nell'approccio interpersonale, disponibile con tutti.
Si è spento nel 2006 e riposa accanto al fratello Claudio ed ai suoi genitori".

 

 

comunicato n.160423



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