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Benevento, 10-11-2023 22:13 ____
Il Teatro non morira' mai e reggera' sempre e comunque perche' e' una forma d'arte che e' nata con l'uomo e che morira' con esso
Gea Martire, magnifica interprete "Della storia di G.G." nella XXX edizione di "Obiettivo T", porta nel cuore il Teatro di Mulino Pacifico. E' per me un piacere tornare ogni volta non solo a Benevento ma soprattutto in questa struttura, uno spazio dove si recita magnificamente. Qui sono come a casa mia...
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Il secondo appuntamento della fortunata e ben organizzata XXX edizione di "Obiettivo T", storica stagione teatrale promossa dalla Solot Compagnia Stabile di Benevento, con il coordinamento artistico di Michelangelo Fetto e Antonio Intorcia, ha visto formidabile protagonista Gea Martire (nella foto di apertura) con il monologo "Della storia di G.G.".
Prima che lo spettacolo avesse inizio abbiamo fatto una chiacchierata con l'attrice, molto nota per aver interpretato tanti ruoli, anche divertenti, per serie e mini serie televisive e tra queste certamente molti di noi ricordano "Anni 50", "Anni 60", "Un medico in famiglia", "Un posto al sole", "Il maresciallo Rocca", "Don Matteo", "I bastardi di Pizzofalcone" ed infine "Il commissario Ricciardi".
Tanti successi che le hanno dato notorietà ma per lei il Teatro è cosa che non può essere trascurata o messa in un angolino, tutt'altro.
E proprio di questa peculiarità, in una città che ha così tanti teatri, abbiamo parlato con Martire.
Tra i tanti teatri di Benevento, c'è questo gioiellino che è il Teatro del Mulino Pacifico, che è un po' divenuto anche la storia, nel settore, di questa nostra città visto che è gestito, molto bene, da una compagnia stabile che è guidata da due attori professionisti che si sono formati, dopo anni di studio con importanti e valenti docenti di livello nazionale, proprio qui a Benevento, oramai quasi 40 anni fa e da allora non hanno mai mollato.
Hanno lavorato di teatro, hanno formato un famiglia, i loro figli sono orami universitari mentre loro continuano a lavorare per il teatro.
Ci riferiamo a Fetto e ad Intorcia che ovviamente agiscono assieme ad altri collaboratori della struttura, altrettanto benemeriti.
Una piccola realtà che miete, con merito, continui successi...
Io penso che questa si possa definire a ragione una grande realtà, niente affatto piccola, ci ha risposto Gea Martire.
Essa è fatta di passione, di dedizione, di scelte coraggiose che, in quanto tali, fanno di questa realtà una componente importante e grande e con un peso significativo.
E' per questo per me è un piacere tornare ogni volta non solo a Benevento ma soprattutto al Teatro Mulino Pacifico che è uno spazio dove si recita magnificamente (ha 140 posti a sedere ndr).
E' un bel teatro e lo diventa soprattutto perché è gestito in un certo modo ed io ho qui un riferimento importante perché è come relazionarmi ad amici, a persone con le quali mi intendo anche perché sono aperte e che mi aprono le porte.
Sono qui come a casa mia.
Anche a questa attrice abbiamo fatto la domanda che spesso proponiamo a suoi colleghi e cioè se il Teatro possa rappresentare uno strumento utile da utilizzare e far utilizzare ai giovani per invogliarli a praticarlo allontanandoli così da momenti che generano anche violenza, gesti che si moltiplicano quotidianamente nella nostra vita di tutti i giorni.
Il Teatro, ci ha risposto Martire, anche nella storia, ha sempre svolto un ruolo sociale, importantissimo e di formazione di coscienze.
Nella storia il Teatro è una scuola, una possibilità di vita, di cultura, un modo di non essere animali, ma diversi e di far funzionare l'intelligenza, la sensibilità, la coscienza e quindi è un ruolo ed una funzione che ha svolto sempre e che continuerà a farlo nell'eternità.
Nonostante quello che possiamo immaginare e temere oggi e cioè la diffusione degli schermi, dei mezzi di comunicazione, la televisione i computer, i social, è chiaro che questi aspetti stanno diventando sempre più invasivi, ma il Teatro non morirà mai e reggerà sempre e comunque perché è veramente una forma d'arte che è nata con l'uomo e che morirà con esso.
Lo spettacolo di stasera un monologo che le sta particolarmente a cuore, abbiamo infine chiesto a Gea Martire, e che ripropone stavolta al pubblico di Benevento...
Sì, ci ha risposto, si tratta "Della storia di G.G.", iniziali di un nome e cognome, un monologo che nasce tanti anni fa dalla lettura di un racconto di Maria Grazia Rispoli.
Da esso sono partita per la costruzione di una drammaturgia che vede poi strutturato il carattere di una donna, un personaggio veramente singolare.
Nasce, come dicevo, parecchi anni fa, 14 anni, ha avuto però una breve vita e lo riprendo adesso per dare ad esso una opportunità di vivere di nuovo.
Vorrei che avesse una vita più lunga e siccome fu proprio il primo monologo che ho messo in scena, adesso lo riprendo, a distanza di tempo, con una consapevolezza sicuramente diversa e forse sono anche più sicura anche io muovendomi nei panni di questa donna.
Ora sono curiosa di capire come si presenta a me ed io a lei dopo tanti anni...

 

                                                  
 

comunicato n.160408



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