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Benevento, 19-09-2023 18:49 ____
Mercato immobiliare in forte crisi. E' un quadro avvilente, la crisi e' profonda e non trovera' facilmente una soluzione
Meglio prenderla con "filosofia", la situazione e' grave ma non seria e l'invincibile italiano si fa sicc ma nun mor. Quando passera' mai il nostro passato? commenta Piero Mancini
Redazione
  

Mercato immobiliare in forte crisi è il titolo della nota di riflessione inviataci da Piero Mancini (foto).
"Caro direttore - scrive - la crisi economica coinvolge la maggioranza dei sanniti.
Non solo i giovani emigrano.
Tanti Comuni, nel volgere di pochi anni, diventeranno villaggi con poche centina di abitanti, quasi sempre anziani.
I più deboli senza possibilità di fuggire da una vita sempre più agra.
Ho contattato molte agenzie immobiliari, non solo cittadine, per capire l'andamento del mercato delle locazioni e delle vendite.
Un quadro avvilente, la crisi è profonda e non troverà facilmente una soluzione. La famosa mano invisibile del dio mercato da molto tempo è ferma e le agenzie sono diventate troppe.
Tanti che si rivolgono alle agenzie trovano sempre una cocente delusione e il numero dei clienti insoddisfatti e frustrati aumenta inesorabilmente. Nessuno affitta.
Tutti vogliono solo vendere, anzi fare l'affare. I prezzi sono troppo alti, non coerenti e adeguati per una città e una provincia in forte decrescita in ogni settore economico.
Insomma, uno stallo totale significativo e pericoloso.
Intanto, il nostro gradito sindaco-viandante che si è tanto divertito alla sagra paesana organizzata da un giulivo direttore artistico che per attirare turisti il prossimo anno al centro di piazza Roma sistemerà un bel palo della cuccagna, ha rilasciato con estrema facilità un gran numero di licenze per la costruzione di palazzi e casermoni che andranno ad aggiungersi a quelli vuoti da anni.
La fame di abitazioni è tanta, gli appartamenti vuoti anche di più.
In teoria, una situazione di mercato ottimale e favorevole. Invece, la domanda resta tale e l'offerta anche.
Lo stallo certifica che la crisi è di tutto il sistema.
L'avidità della finanza neoliberista ha creato più sconquassi dei sindacati, partiti e movimenti antagonisti e comunisti.
Si avviterà ancora di più su se stessa e diventerà sempre più difficile trovare una soluzione.
Nei Palazzi romani, intanto, impazza il gioco a chi più mostra zelante fedeltà alla zarina che per vincere le elezioni, come una piazzista, ha sproloquiato un numero di boiate da guinness dei primati a cui i sudditi, come al solito creduloni, hanno tributato grandi applausi e tanti voti.
Non che gli oppositori attuali fossero meglio.
Si limitavano solo ad essere più contenuti e meno sguaiati e poi con flemmatica eleganza e signorilità hanno regalato la sanità pubblica agli speculatori della finanza, per fare un solo esempio. Insomma, in padella o nella brace, a pagare inizia anche la classe media.
Solo per i politici e amministratori nulla cambia: per  loro i soldi vi sono e pure tanti.
Per il popolo invece non ve ne sono. Poco male.
Anzi un vero colpo di fortuna: come ha denunciato il cognato più famoso e potente del Paese, ministro dell'Agricoltura, i poveri mangiano meglio.
Del resto, l'affermazione, ben nota agli italiani da molti anni, poggia su solide basi tradizionali e culturali.
Sono sicuro che ricorda anche lei quella celebre canzone di quando eravamo ragazzi: "Stamo meglio noi che no magnamo mai", trallallero trallalà.
Meglio prenderla con "filosofia", la situazione è grave ma non seria e l'invincibile italiano si fa sicc ma nu mor.
Quando passerà mai il nostro passato?"

comunicato n.159296



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