Da Giuseppe De LORENZO (foto), assessore alla Mobilità al Comune di Benevento, riceviamo e pubblichiamo.
Ancora una volta, ribadisco che bisogna credere nella Magistratura.
Il Tribunale del Riesame di Napoli ha, infatti, respinto il ricorso degli indagati nella nota inchiesta Arpac. Tranne per qualche eccezione, tutti devono dimorare ancora fuori dalla Campania.
Bene.
Qui, si pone, dunque, il problema, credo ormai indifferibile, del commissariamento dell'Asl Bn1.
E' inconcepibile, in un periodo di auspicata democrazia, che tutto, al momento, resti immutato, come se nulla fosse accaduto. Le prove, e segnatamente il contenuto delle intercettazioni, non danno scampo.
Il dottor Tommaso Zerella, anche lui coinvolto nelle intercettazioni, non può stare a quel posto.
Dignitosamente, dovrebbe rassegnare lui stesso le dimissioni. In qualità di rappresentante delle istituzioni, liberamente eletto dal popolo, e non già quale dipendente, fors'anche scomodo, lo grido a gran voce con la speranza che la deputazione locale esca dall'assordante torpore.
La difesa della Lonardo, artatamente data alla stampa, un cumulo di inesattezze, a mio avviso, non ha fatto che peggiorare vieppiù la sua posizione nei confronti dei Magistrati.
I Mastella ormai preferiscono i processi mediatici, così come si è verificato a "Porta a porta".
In aula, sarà diverso.
Non attendo che quel momento.
In questa sede, è mia intenzione soffermarmi su di una sola delle prove senza fondamenta. La Lonardo, sempre nella memoria difensiva, sostiene che io sia stato condannato per una denuncia di Lucio Luciano. Per prima cosa, ancora non sono stati celebrati i tre gradi del processo. Poi, per quel giudizio, c'è un'inchiesta del Consiglio Superiore della Magistratura, in quanto, guarda caso, erano scomparse le prove dal fascicolo. Ma i legali della Lonardo, tanto attenti, non hanno precisato che si trattasse di colpe futili: l'aver denunciato il degrado del reparto di psichiatria. Tutto qui. Non hanno, invece, ricordato che il Luciano è stato rinviato a giudizio per peculato. Sembrerebbe, per l'accusa, che facesse uso del pulmino dei malati per le sue visite private.
E, sempre per disattenzione, non hanno evidenziato che, malgrado con questo sospetto, il direttore generale dell'Asl Bn 1, Bruno De Stefano, per premiarlo, gli ha rinnovato il contratto, ben remunerandolo.
Quello stesso De Stefano che, a telefono, impartiva ordini per distruggermi.
Che squallore!
E, poi, per il Luciano, proprio in questi mesi, di parallelo all'inchiesta Arpac, ci sono una serie di denunce penali che, a seguito di un mio incontro, nei giorni scorsi, con il Procuratore della Repubblica di Benevento, alla luce di quanto si è verificato a Napoli, si darà corso. Perchè, a mio avviso, sono validi e preparati sia i Magistrati di Napoli che quelli di Benevento.
Quindi, è tempo che la Lonardo non continui, cercando vanamente, di infangare le persone da bene, a buttare benzina sul fuoco. Il vento è cambiato. Finalmente. Ne prenda atto.
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