Benevento, 09-10-2011 11:03
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I tedeschi si lamentano del fatto che sul sito Vacanzenelsannio non si parli in inglese ma solo in italiano...
Redazione
Un nostro lettore, Andrea Caruso, ci ha inviato uno scritto con cui ci ha segnalato che, leggendo un articolo su Benevento comparso su un periodico di Monaco di Baviera (la notizia della presenza di questo reportage era stata diffusa nei giorni scorsi dall'Ufficio Stampa della Provincia), ha scoperto che sullo stesso era stato sottolineato il fatto che il portale istituzionale (www.vacanzenelsannio.benevento.it) era disponibile solo nella versione in italiano e non quella in inglese.
Nella sua nota Caruso si è domandato, incredulo, perché tale sito, realizzato dalla Provincia di Benevento e dall'Ente Provinciale per il Turismo, non possa essere fruito anche da chi non conosce la nostra lingua, sottolineando, inoltre, come, con una spesa di poco superiore a quella effettivamente sostenuta per la sua realizzazione, si sarebbe potuta evitare una brutta figura.
Di seguito eccone il testo.
"Con grande curiosità , un pizzico d'orgoglio ed il pretesto di esercitare un po' il mio tedesco, ho letto il servizio che la rivista di Monaco di Baviera Das Münchner Lifestylemagazin ha realizzato sul Sannio, e di cui la Provincia, tramite l'Assessorato al Turismo, aveva dato notizia qualche giorno fa.
Nel pezzo, intitolato "L'amato sangue della terra", la giornalista Aleksandra Majzlic descrive la visita alle aziende La Guardiense e Fontanavecchia, ritagliando nel finale uno spazio per presentare il ricco patrimonio storico-artistico di Benevento.
Vengono inoltre forniti suggerimenti, indirizzi e contatti per chi volesse soggiornare a Benevento e provincia, ed è qui che resto perplesso.
Accanto all'indicazione del portale (www.vacanzenelsannio.benevento.it ) c'è scritto, infatti, "ausschliesslich in italienischer Sprache": solo in lingua italiana.
Possibile, mi domando incredulo, che il portale realizzato dalla Provincia di Benevento e dall'Ente Provinciale per il Turismo non abbia una versione in inglese? Proprio così.
Il sito, nato due anni fa e sottoposto nel 2010 ad un'operazione di restyling che ne ha modificato la grafica e ampliato le funzionalità , offrendo la possibilità ad esempio di condividere contenuti sui social network, o di inviare un unico messaggio per ricevere offerte alle strutture ricettive alberghiere aderenti al progetto, è ad uso e consumo esclusivamente di chi conosce la lingua italiana.
E dire che proprio dai suoi creatori, "vacanze nel sannio" era stato pomposamente definito come un "portale di incoming turistico".
Il deficit di concretezza e lungimiranza della politica di comunicazione e promozione turistica provinciale, lo si coglie immediatamente dal confronto con il settore privato.
Sia il sito de La Guardiense che quello dell’azienda Fontanavecchia, sono progettati in modo tale da permettere con un click di visualizzare la versione in inglese del sito.
E ciò non per vezzo o manie di grandezza: come riportato puntualmente dalla Majzlic, le etichette Doc sannite viaggiano verso Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Giappone, Australia e da quest'anno anche Hong Kong.
Ma finalmente qualcosa inizia a muoversi anche sul fronte della promozione internazionale del territorio, specialmente dopo il riconoscimento da parte dell'Unesco della chiesa di Santa Sofia quale "Patrimonio dell'umanità ".
Come reso noto dall'assessore provinciale al Turismo, Carlo Falato, in occasione della recente "Festa dell’uva di Solopaca", erano presenti numerosi giornalisti stranieri, provenienti anche da Stati Uniti e India, nell'ambito del progetto comunitario denominato "Chord", volto a valorizzare le produzioni tipiche dei paesi dell'area mediterranea. Bene, benissimo ha fatto la Provincia a partecipare a questo progetto, così come ad altri momenti, fiere, borse del turismo, esposizioni, utili per esportare e far conoscere le tante meraviglie del nostro territorio.
Ma a che serve esporre in bella mostra la chiesa ed il chiostro di Santa Sofia, per dire, a Shangai, se poi già al di là del Brennero non se ne capisce la storia e la particolare architettura perché le spiegazioni sul portale sono solo in italiano, e l'inclusione nel Patrimonio dell'umanità è tutt'al più solo intuibile dal logo dell'Unesco?
Possibile che, nonostante le trasferte all'estero in missione, nessuno abbia pensato ad ovviare alla mancanza di una versione inglese di un sito istituzionale di promozione turistica?
Con una spesa di poco superiore a quella effettivamente sostenuta per la realizzazione del sito, pari a cinquemila euro, Provincia ed Ept non solo avrebbero fatto una egregia figura con i giornalisti stranieri, che poi di queste cose ne tengono comunque conto quando sono davanti al pc a scrivere il pezzo, ma avrebbero avuto un formidabile assist per scrollarsi quell'opinione diffusa e condivisa che ci vuole irrimediabilmente provinciali e dozzinali.
Perché in realtà abbiamo un patrimonio archeologico, storico, artistico, non so se sottovalutato, ma certamente sottoutilizzato, da far invidia a centinaia di altri siti in Italia e nel mondo.
Perché gli stranieri, prova ne è il reportage di Das Münchner Lifestylemagazin, ma vedi anche quello di Sandra Jontz pubblicato recentemente su Stars and Stripes, restano folgorati dal fascino del nostro territorio.
Ed è ridicolo doversi accontentare e gridare pure alla notizia, di fronte alla comitiva domenicale del dopolavoro;
magari anche solo di passaggio, perché in realtà diretta a Pietrelcina".