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Benevento, 24-11-2010 18:24 ____
Non ho dato schiaffi a nessuno, ci ha detto Claudio Mosé Principe a proposito di una voce incontrollata che ha percorso il Palazzo
Stavo a telefono con Perifano a cui ho ribadito che il Pd non può chiedere sempre le mie dimissioni. Se lo fa perché sono indagato, cominciasse a chiedere quelle del presidente della Provincia Aniello Cimitile che è addirittura rinviato a giudizio
Nostro servizio
  

Si era sparsa voce nel Palazzo di un alterco molto forte (in verità si è parlato anche di uno schiaffo che sarebbe volato...) che avrebbe visto protagonista il presidente dell'Amts Claudio Mosé Principe (foto) che si è recato a Palazzo Mosti nel mentre gli assessori attendevano l'arrivo del sindaco per dare inizio alla seduta di giunta di cui abbiamo dato conto, per i provvedimenti più importanti, già nella serata di ieri.
In quel momento erano presenti Renato Lisi, Miceli, Luigi Ionico e Pietro Iadanza.
Ad un certo punto Claudio Mosé Principe (e lui che ci ha raccontato, dopo che lo abbiamo chiamato non solo per conferma dell'ipotizzato grave gesto ma anche per saperne di più, ciò che scriviamo) ha avuto una telefonata con Luigi Diego Perifano lamentando, anche con lui, ciò che ci ha detto ieri e che abbiamo già pubblicato e cioè che il Pd la deve smettere di chiedere continuamente ed immotivatamente le sue dimissioni da presidente dell'Amts.
Se c'è una ragione relativa al mio modo di essere presidente dell'Amts, ci ha detto Principe, me la dicano e la valutiamo e non escludo nemmeno a priori di convenire sulla loro richiesta, ma se mi devo dimettere perché sono indagato allora non ci sto: Prima di me devono chiedere le dimissioni del presidente della Provincia Aniello Cimitile, uomo del Pd anch'egli, che non è indagato, ma rinviato a giudizio che è tutt'altra cosa.
Questo ci ha detto Claudio Mosé Principe.
Evidentemente, per tornare ad ieri sera, essendo questo un argomento che lo appassiona, deve aver alzato un po' più del solito la voce nel corso della telefonata tanto da far pensare, a chi stava nel Palazzo, che qualcosa stesse succedendo.
Da qui poi al racconto dello schiaffo dato (a lui hanno addirittura parlato di un pugno...) ce ne corre. Comunque sia lui ha smentito categoricamente la cosa.

comunicato n.23357




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