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Benevento, 21-12-2025 19:31 ____
Inaugurato il ristrutturato Campanile detto di Santa Sofia. Si giunge lungo le scale fino al terzo ordine, l'ultimo, dove c'e' la cella campanaria
La voce delle campane ricordi a tutti che formiamo una sola famiglia e sia simbolo della nostra unita' in Cristo Gesu', ha detto don Marco Capaldo. Il sindaco Clemente Mastella ha parlato di una opera legata alla chiesa di Santa Sofia, bene dell'Unesco, facendone un tutt'uno
Nostro servizio
  

Sarà stata una piacevole "distrazione", sarà stato un caso unico e ci auguriamo di no, ma finalmente dopo tante nostre insistenze la presentazione di un'opera pubblica realizzata dal Comune di Benevento è stata supportata da una esauriente scheda che è stata consegnata, con la cortesia che lo contraddistingue, dal dirigente alle Opere Pubbliche, Antonio Iadicicco (nella quinta foto in basso è con il presidente Renato Parente al secondo ordine del Campanile) ai giornalisti presenti ma anche al pubblico.
Ci riferiamo alla inaugurazione del Campanile detto di Santa Sofia per il luogo in cui si trova, piazza Santa Sofia, appunto.
Non è una struttura della Curia, come pure potrebbe apparire ma del Comune e fu eretto dopo i devastanti terremoti del 1688 e del 1702 che abbatterono quello precedentemente eretto dalla Chiesa e posto in posizione diversa da quella attuale e molto più vicino alla chiesa di Santa Sofia.
Siamo, per dirla alla Peppone e don Camillo, alla competizione tra Stato e Chiesa con il primo, in veste di Comune, che non intende più concedere alla Chiesa il primato e l'esclusiva campanaria.
Oggi questo Campanile, dell'altezza di 26,40 metri, completamente restaurato, è stato inaugurato ed è stato possibile visitarlo, lungo scale in pietra, fino al terzo ordine dove è contenuta anche la cella campanaria.
Non è agevole la salita perché non studiata per accogliere visitatori ma la discesa, che sembrava essere la più preoccupante, si è rivelata meno pericolosa del previsto.
Non c'è il passamano e forse, anzi certamente, non poteva essere montato vista la stretta zona del passaggio e dunque tutto è affidato alla perizia del visitatore.
Pochi alla volta sono stati in tanti a concedersi il piacere di vedere il corso Garibaldi dall'alto.
Non si sa, non ci è stato comunicato, se ci sarà un calendario con giorni ed orari in cui sarà possibile visitare il monumento.
Il restauro è stato reso possibile grazie al finanziamento concesso dal Ministero della Cultura.
Responsabile del progetto Simona De Filippo (nella quarta foto in basso), architetto; responsabile del procedimento fase di affidamento, Giovanbattista Iorio, ingegnere, dirigente del settore delle Opere Pubbliche, retto dall'assessore Mario Pasquariello, Antonio Iadicicco.
L'impresa che ha realizzato i lavori è stata "Mastio restauri".
Noi siamo saliti fino all'ultimo ordine, il terzo (nella foto di apertura il sindaco Mastella ed il presidente Lombardi al secondo ordine del Capanile).
Impossibile fare foto, in quello spazio, per via delle reti che chiudono i varchi per evitare la introduzione dei piccioni. Lì però ci sono le campane ed il soffitto con i pali in legno originali (nella decima foto in basso).
Di solito le campane, almeno quelle di una volta, avevano un nome. Non sappiamo se lo stesso sia per quelle moderne.
In questo caso non ci hanno saputo dare risposta se la questione sia stata esaminata e studiata.
C'è solo da prendere atto di una data: 1950, impressa su una campana (nelle foto dalla settima alla nona).
Sul Campanile del Duomo il nome della Campana più grande è "Scarana", fu il nome che demmo alla società che vide la nascita di "Gazzetta di Benevento" nel 1989.
Detto delle campane, la benedizione del Campanile è stata impartita dal parroco don Marco Capaldo.
Le campane, ha detto don Marco, segnalano gli eventi sia lieti che tristi della comunità e di ogni singolo membro di essa. La voce del campanile ricordi a tutti che formiamo una sola famiglia e sia simbolo della nostra unità in Cristo Gesù.
A prendere la parola è stato quindi il sindaco Clemente Mastella il quale ha ricordato che il Campanile era in condizioni abbastanza disastrate mentre ora si può salire sino al cielo nostro più alto della città e quindi ammirare anche le bellezze della nostra Benevento.
Abbiamo impiegato, ha proseguito Mastella, un po' di tempo ma poi abbiamo investito su questa opera che è legata alla chiesa di Santa Sofia, bene dell'Unesco, facendone un tutt'uno.
Il sindaco ha ringraziato quindi il dirigente Iadicicco e tutti i suoi collaboratori.
Domani pomeriggio ci sarà anche un altro grande evento che attiene la Provincia e cioè la nascita del Museo Egizio che diventa così il terzo al mondo dopo Il Cairo, Torino e quindi Benevento, ha concluso il sindaco.
A questo punto c'è stato il taglio del nastro e quindi è stato consentito al numeroso pubblico (nella penultima foto in basso del primo gruppo), ordinatamente, di accedere all'interno del Campanile mentre ad intrattenere la gente, ingannando l'attesa, è stata la Boomerang Orkestra (nelle ultime tre foto in basso).

  

  

  

  

  

  

  

  

  

  

Le foto che seguono sono di Antonio Caporaso

  

  

  

comunicato n.175096




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