Prevedere un aumento pari a cinque volte quello stabilito nel concordato rappresenta un atto ingiusto, sproporzionato e del tutto ingiustificato
Sulla questione dell'aumento delle tariffe idriche dell'Alto Calore interviene il sindaco di Calvi, Armando Rocco
Redazione
In merito all’aumento delle tariffe del servizio idrico integrato dell'Alto Calore Servizi, il sindaco di Calvi, Armando Rocco (foto), interviene con fermezza e determinazione chiedendone l'annullamento, così come deliberato dall'Ente Idrico Campano (Eic), in quanto illegittimo, in palese violazione di legge e dei principi che regolano la materia tariffaria.
"Prevedere un aumento - ha dichiarato il sindaco Rocco - pari a cinque volte quello stabilito nel concordato rappresenta un atto ingiusto, sproporzionato e del tutto ingiustificato, che non può essere posto a carico dei cittadini.
Sul punto, una recente pronuncia del Consiglio di Stato ha chiarito che non è consentito coprire con la tariffa del servizio idrico i costi derivanti da determinate scelte gestionali, sia nel settore pubblico che in quello privato del Servizio Idrico Integrato.
A ciò si aggiunge che un eventuale aumento, oltre ad essere ingiustificato e illegittimo, determinerebbe un grave pregiudizio per i Comuni del Sannio, i quali, tra pochi mesi, confluiranno nella nuova gestione di Sannio Acque, aggravando una situazione già complessa.
Non può inoltre essere sottaciuto il dato più evidente: i continui disagi subiti dai cittadini sanniti, costretti a fronteggiare un aumento in bolletta senza poter beneficiare di un servizio efficiente, a causa di perdite, guasti e interruzioni che da anni caratterizzano la rete idrica.
E' indubbio che nel tempo sarebbe stato necessario recuperare i residui attivi, ossia quelle somme certe ed esigibili che l'Alto Calore avrebbe dovuto incassare e che, per una gestione inadeguata, sono invece andate in prescrizione.
Sarebbe dunque più equo, corretto e giustificabile addebitare i costi oggi posti a fondamento dell’aumento a coloro che, negli anni, invece di garantire la sopravvivenza e la solidità dell'Ente, hanno amministrato con una visione limitata alla mera quotidianità, senza una programmazione responsabile.
Dispiace constatare che il presidente dell'Eic sannita, abbia votato a favore degli aumenti tariffari, venendo meno alla tutela dei propri concittadini e, soprattutto, abbandonando una battaglia che aveva visto i sindaci del Sannio compatti e determinati nel dire "no" agli aumenti.
Evidentemente, ciò che per molti di noi rappresenta una vera battaglia per il territorio e per le comunità amministrate, per altri si è rivelato essere soltanto un "passaggio elettorale", privo di quella coerenza istituzionale che i cittadini legittimamente si attendono.
Va inoltre evidenziato che, a seguito dell'ampia e articolata discussione svoltasi in Assemblea, si è proceduto alla sospensione dell'aumento tariffario.
In tale contesto, sarebbe stato corretto, trasparente e rispettoso delle prerogative democratiche ritornare in Assemblea per una nuova e approfondita valutazione collegiale della questione.
Anche in questo caso, invece, si è assistito a una mera sospensione di natura elettorale, che non risolve il problema e non offre alcuna garanzia concreta ai cittadini, lasciando irrisolta una decisione che incide direttamente sulla vita quotidiana delle famiglie e degli enti locali.
Ribadisco, quindi, con ancora maggiore fermezza: no all'aumento ingiustificato delle tariffe, sì al recupero delle somme non incassate, da imputare a chi è responsabile di una gestione scellerata e non ai cittadini".
comunicato n.175095
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