Giuseppe Bruno, da noi sempre chiamato affettuosamente Peppino, lascia in altre mani, altrettanto capaci, la storica tabaccheria di via Napoli
La conoscenza e' antica e risale almeno al 1989 quando nel portone a due passi dal suo negozio demmo vita alla prima sede di "Gazzetta di Benevento". Ha ereditato dal papa' Silvio, mitica figura di commerciante del rione, questa attivita' che oggi dopo 40 anni cede definitivamente
Nostro servizio
ap - Giuseppe Bruno (nella foto di apertura), da noi sempre chiamato affettuosamente Peppino, lascia in altre mani, altrettanto capaci, la storica tabaccheria di via Napoli.
La nostra conoscenza con Peppino Bruno è antica ed affonda le radici almeno al 1989 quando "Gazzetta di Benevento" affittò proprio a via Napoli, nel portone del civico 84, a pochi metri dal negozio di Bruno, la prima sede del giornale.
E dunque, essendo peraltro all'epoca un fumatore incallito con circa due pacchetti di sigarette al giorno (prima Muratti dure e poi Cortina) ero anche un suo rispettabile cliente.
Oggi, dopo quasi 60 anni di attività ininterrotta, assieme al papà Silvio (nella prima foto in basso è a sinistra), lascia per godersi la meritata pensione.
Quando stamane siamo andati a trovarlo, a poche ore dal termine della sua attività fissata per le 12.45, di oggi, lo abbiamo trovato emozionato ma deciso e non pentito del grande passo fatto.
Tutto ha una fine, scrive sul suo "manifesto di commiato" e lui questo termine della attività lo ha accolto e lo ha gestito con perizia, così come ha sin qui fatto per il resto della sua azione.
Buone cose, Peppino, teniamoci in contatto.
Siamo sicuri che il tuo impegno alla nostra società ed alla nostra città troverai il modo per non larlo mancare nel modo e nel tempo che sceglierai.
Ecco ora il testo del manifesto con il quale si è accomiatato dalla sua vasta clientela di cui una rappresentanza, poco prima delle 13.00 è andato a trovarlo (nella sesta foto in basso).
La fortuna ha voluto che poco prima del suo addio alla tabaccheria, nel suo negozio fosse vinto un premio da 1 milione di euro (nella quinta foto in basso).
"Tutto ebbe inizio in un lontano e caldo agosto del 1966.
Avevo solo 7 anni. Da allora ne è passato di tempo.
Per 60 anni ho condiviso con al mia famiglia amore per il lavoro ed il rispetto per il cliente.
Nel tempo, poi, essi sono diventati "miei" clienti.
Circa 40 anni fa, mio padre, il mitico don Silvio, nell'ottobre del 1987, mi cedette il mitico "mazzo di chiavi". Avevo 28 anni ma già con le spalle larghe.
Ora a 67 anni, a due mesi dalla meritata pensione, ho deciso, con la mia famiglia, di recuperare un po' di tempo sottratto a loro e dedicarmi ai miei nipotini lontani.
E per questo cedo il testimione della "Storica Tabaccheria Bruno" a due cari amici, Anna ed Enzo, che con entusiasmo si accingono ad affrontare questa nuova, stupenda avventura.
Sono sicuro che mi mancherete tantissimo.
Mi mancheranno queste giornate .
Ma questa è la vita.
Vorrei abbracciarvi tutti, vorrei dirvi non una, ma un milione di tante grazie.
Nella consapevolezza di aver lavorato onestamente, con la massima trasparenza e correttezza, anteponendo a tutto sempre gentilezza e cortesia.
Resterete sempre nel mio cuore e nel salutarvi vi auguro ogni bene e buona vita.
Buon Natale e Buon Anno nuovo in pace e serenità ed amore.
Con stima ed affetto, Giuseppe Bruno".
comunicato n.175064
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