Carlo Calenda accetta l'invito dell'Associazione Studenti di Ingegneria e si sottopone alle domande di fila degli allievi dell'Ateneo
A margine del Question Time ci ha detto che sara' un casino con Fico che dovra' gestire una regione difficile come la Campania. Non ha mai lavorato veramente e quindi non lo sapra' fare. Sulla pretesa di Mastella di un assessorato per il figlio Pellegrino ci ha detto: Non me ne importa assolutamente niente. Questo e' un modo sbagliato di fare politica
Nostro servizio
Il senatore Carlo Calenda (nella quarta foto in basso ed in apertura con i giovani allievi), leader nazionale di "Azione", su iniziativa dell'Associazione Studenti di Ingegneria (Uning) presieduta da Luigi Nuzzolo (nella terza foto in basso è a sinistra ed a destra è Calenda) ed in stretta collaborazione con il collega universitario Giovanni Ponte (nella nona foto in basso è a sinistra, al centro Nuzzolo ed a destra Calenda) che ha moderato il dibattito, ha fatto visita all'Università degli Studi dl Sannio partecipando al Question Time che ha trattato il tema: "Idee, Domande, Futuro: Il dibattito è aperto!"
Prima che la manifestazione avesse inizio, abbiamo scambiato qualche battuta con il senatore Calenda a cui abbiamo subito chiesto il perché di questa sua visita nelle Università italiane e quindi anche a Benevento e quale segnale pensa di poter ricavare, da politico, nel corso di queste sue partecipazioni agli inviti ricevuti.
Penso, ci ha risposto, di essere alla mia 17esima Università in cui vado.
Ne visiterò altre 40 su invito delle Associazioni degli studenti che sostanzialmente fanno domande.
Spesso ci lamentiamo che i ragazzi non si impegnino in politica. Questo è anche vero ma sono anche i politici che non vanno da loro.
Lo scopo di queste visite, quindi è proprio questo: Andare, ascoltare e rispondere alle domande.
E' questa una cosa peraltro molto bella che mi restituisce il grande interesse dei ragazzi che hanno dentro e di questo ne sono molto felice.
Venedo a fatti essenzialmente locali, abbiamo chiesto a Calenda se ritenga che il suo movimento politico, "Azione", possa nuovamente riformarsi anche nel Sannio dopo l'abbandono della carica di segretario provinciale da parte del consigliere comunale di Benevento, Vincenzo Sguera (peraltro presente alla manifestazione di stamane assieme al segretario provinciale del partito ad Avellino, Domenico Gambacorta, nella undicesima foto in basso, a quello regionale Luigi Bosco ed al parlamentare, sempre di "Azione", Ettore Rosato) che non aveva condiviso il marcato spostamento verso sinistra del movimento di Calenda?
Io penso di sì, ci ha risposto Calenda.
Capisco perfettamente che stare fuori dalle elezioni regionali in una politica che pensa solo a ciò come mezzo di gestione del potere, sia un problema, però noi siamo nati proprio per cambiarla la politica e per questo Fico non lo appoggio. Lo ritengo inadeguato a gestire la Regione Campania.
Riguardo nello specifico a Benevento, mi affido ai giovani affinché "Azione" riprenda la sua presenza anche qui da voi.
Questo lavoro lo sto facendo anche per loro.
Tornando a parlare della Regione, abbiamo chiesto a Calenda se egli ha osservato l'inizio di questa legislatura regionale e che idee se ne è fatta.
Le polemiche, serie, sono già cominciate prima ancora che diano un passo tra le cose da fare.
Lei che ne pensa di questa coalizione che ha vinto le elezioni?
Che sarà un casino, ci ha risposto senza tentennamenti.
In realtà si è fatto solo un cartello di potere mettendo davanti, sul cartellone, uno che nella sua vita non ha mai lavorato veramente e quindi gestire una regione difficile come la Campania, non lo saprà fare.
Ritiene legittima la richiesta di Mastella di un assessorato per il figlio Pellegrino, appena eletto consigliere regionale, abbiamo ancora chiesto al senatore?
Non me ne importa assolutamente niente, ci ha risposto Calenda.
Penso che sia un modo proprio sbagliato di fare politica, in generale, quello che pone in essere Mastella.
Non ho commenti da fare.
Mi ha già querelato una volta meglio che non faccia commenti.
Sin qui la interlocuzione con Calenda.
Poi ha avuto inizio il Question Time in un'Aula Magna con una buona e forse anche inaspettata presenza di giovani.
I lavori sono stati introdotti dal presidente Luigi Nuzzolo il quale ha spiegato che l'incontro di oggi è stato pensato per stimolare i giovani al dibattito ed al confronto.
Abbiamo mandato una mail al senatore Calenda che ci ha subito risposto inserendoci nel suo tour nelle università italiane e di questo lo ringraziamo.
A seguire è intervenuto il moderatore Ponte che ha rotto il ghiaccio con una battuta.
Sono un tifoso del Napoli e non ho mai perso una partita per nessun motivo al mondo ma ieri sera ho dovuto studiare questo evento e quindi il motivo c'è stato ma, stante al risultato (ha perso contro il Benfica per 2 a 0) forse è stato meglio così, non vederla questa partita.
Poi è toccato a Calenda intervenire il quale ha esordito dicendo di essere pagato da voi, visto che siete tutti maggiorenni e che esercitate il diritto di voto e quindi è mio dovere rispondere alle chiamate ed anche alla vostra sopratutto in un momento così complicato della storia di questo Paese, così come non si percepiva dal 1945 ad oggi.
A questo punto sono cominciati gli interventi secondo un ordine di prenotazione.
Tutto si è svolto nella massima correttezza e nessuno ha turbato l'incedere dei lavori, proprio come dovrebbe fare una Università che è il luogo del sapere, del confronto e del dibattito e non della violenza (non solo le botte rappresentano la violenza, ma anche non far svolgere un evento e far parlare magari una persona di cui si contestano idee e posizioni politiche).
Benevento ha dato un ottimo buon esempio al contrario di altri Atenei che non lo hanno fatto parlare a Calenda, come ad altri e per ultimo l'Università degli Studi di Napoli, "Federico II" che ha "misteriosamente", così ha scritto Calenda, cancellato un suo incontro.
Meno seguibili sono gli atteggiamenti e gli esempi dei vertici dell'Ateneo, rettore, pro-rettore, che hanno disertato non tanto l'intera manifestazione, ci mancherebbe, con i tanti impegni che hanno, ma anche il dovuto gesto di accoglienza, peraltro nei confronti di un personaggio politico di caratura nazionale, cui avrebbero dovuto e potuto tributare almeno un semplice saluto all'ospite ed all'assemblea di studenti.
Non è un obbligo, certamente, ma un gesto di cortesia istituzionale, sì.
Ma tant'è.
Spesso bisogna prendere esempio dai giovani che sono più maturi, talvolta, degli adulti (nella seconda foto in basso il dono fatto a Calenda da parte dell'Associazione studentesca).
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