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Benevento, 03-12-2025 18:48 ____
Nella campagna elettorale non solo i candidati ma anche i ministri si sono soffermati sui lavori gia' fatti o in corso d'opera. Poco su quelli da fare
Per le grandi opere nel Sannio ritardi ed incertezze proprio come 150 anni fa solo vaghe promesse elettorali a cominciare dalla Diga passando per la Benevento-Caianello e la mitica Fortorina. Per la costruzione dell'ultimo tratto San Marco-San Bartolomeo, non manca solo il finanziamento ma anche il progetto
di Roberto Costanzo
  

Come nel passato, anche nella recente campagna elettorale, non solo i candidati ma anche i ministri si sono soffermati sui lavori già fatti o in corso d'opera, dicendo però ben poco di quello che resta da fare: Come e quando eseguirli.
Vaghe promesse elettorali; forse anche per questo la partecipazione al voto è stata scarsa.
Cominciamo dalla diga di Campolattaro, che fu programmata negli anni Cinquanta ma i relativi lavori iniziarono trent'anni dopo, e non sono ancora terminati.
Vi è chi la considera un'opera utile solo al Sannio, fingendo di non sapere che l'adduzione verso la montagna di Morcone-Pontelandolfo servirà per realizzare un grande impianto idroelettrico che produrrà energia destinata ad altre parti della Campania.
Così pure con il lungo tunnel Campolattaro-Ponte si realizzerà un centro di potabilizzazione e di irrigazione, le cui acque per l’80% verranno destinate alla fascia costiera.
Eccessivi ritardi anche per la superstrada Benevento-Caianello: Lavori che non finiscono mai… ma qualcuno potrebbe dire che non iniziano mai.
Quindi, ancora una volta, il Sannio è al servizio del resto della Campania. Certamente non è scorretto né inutile costruire tali opere, tuttavia ci si dovrebbe chiedere se, oltre ai costi di insediamento, vi saranno pure dei vantaggi e ricavi per le comunità sannite.
Almeno dovremmo attenderci una riduzione della bolletta dell'acqua per uso civile.
La stessa cosa potremmo dire per l'immensa produzione di energia elettrica rinnovabile ricavata con le pale eoliche, circa mille, installate su tutti i colli appenninici.
Le energie rinnovabili, elettricità ed acqua, sono una risorsa fondamentale per le Aree Interne eppure poco se ne è parlato al recente dibattito elettorale.
E, dulcis in fundo, la storica strada Fortorina, il cui ammodernamento è stato progettato negli anni ‘60 del secolo scorso, ed i relativi lavori sono iniziati negli anni '90.
Al momento è in corso di realizzazione soltanto la metà dell'opera, da Benevento a San Marco dei Cavoti. 
Sessant'anni di proposte, progetti e parziali esecuzioni.
La storia di questa strada, da Benevento a San Bartolomeo in Galdo, inizia appena dopo la proclamazione dell'Unità d'Italia, intorno al 1865.
Recentemente abbiamo assistito ad una dotta relazione di monsignor Mario Iadanza sulla Valfortore, il quale tra l'altro ci ha ricordato che "Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici del Regno d'Italia, nel 1865, decise di eseguire il progetto di una grande arteria stradale, che da Benevento avrebbe dovuto raggiungere San Bartolomeo in Galdo... ma ben presto intervennero ostacoli e rallentamenti con il conflitto che si accese tra Baselice e Foiano..."
Ed intanto il tracciato si fermò a San Marco, proprio come sta avvenendo oggi.
"Tra ricorsi e veti incrociati l'impasse si recuperò nel 1876 e quindi i lavori si ripresero e furono completati nel 1890", cioè dopo 24 anni dall'inizio dei lavori, tuttavia con tempi più brevi rispetto a quelli dell’attuale esecuzione della Fortorina; i cui lavori, iniziati negli anni '80 del secolo scorso, oggi, come due secoli fa, sono fermi alla circumvallazione di San Marco.
Tuttavia i ritardi del Regno d'Italia, nel 1800, erano meno lunghi rispetto a quelli che si verificano oggi.
Nel corso della recente campagna elettorale il ministro Salvini, arrivando a San Marco, avrà pensato di dover celebrare la conclusione dei lavori finanziati dal suo Governo, ma nessuno gli avrà detto che, per la costruzione del tratto San Marco-San Bartolomeo, non manca solo il finanziamento ma anche il progetto.
Questo l'avevamo appreso nella scorsa estate, quando a San Marco vi fu l'incontro con il presidente nazionale dell'Anas, il prefetto Pecoraro (nella foto è a sinistra, in camicia); fu allora che capimmo che l'Anas è ancora in attesa dell'incarico di progettazione, oltre che della concessione del finanziamento dello Stato o della Regione Campania.
Dipenderà quindi dalla Regione la decisione sulla progettazione e sul finanziamento.
Ci sarà, allora, qualche consigliere regionale disposto a farne una proposta per il presidente Fico?
Durante la recente campagna elettorale questo aspetto andava approfondito e non soltanto vagamente richiamato.

comunicato n.174717




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