Due serate di grande musica per l'Accademia di Santa Sofia, protagonista in Marocco
Il primo concerto si e' tenuto a Rabat, all'Institut Superieur de Musique et d'Art Choregraphique e il secondo il 7 novembre al Palazzo delle Istituzioni Italiane di Tangeri
Redazione
Due serate di grande musica per l'Accademia di Santa Sofia, protagonista in Marocco su iniziativa dell’Ambasciata d'Italia nel Regno del Marocco, dell'Istituto Italiano di Cultura di Rabat e del Comitato Nazionale Italiano Musica (Cidim) con il sostegno del Ministero della Cultura.
Il primo concerto si è tenuto a Rabat, all'Institut Supérieur de Musique et d’Art Chorégraphique e il secondo il 7 novembre al Palazzo delle Istituzioni Italiane di Tangeri.
Entrambi inseriti nelle celebrazioni per i 2.500 anni dalla fondazione di Napoli, gli appuntamenti hanno suscitato entusiasmo e partecipazione, suggellando un importante momento di dialogo culturale tra Italia e Marocco.
Protagonista l'Orchestra da Camera Accademia di Santa Sofia, diretta artisticamente dal maestro Filippo Zigante con Riccardo Zamuner al violino solista.
Il programma, dedicato ai grandi autori della scuola napoletana, Pergolesi, Scarlatti e Paisiello, ha conquistato il pubblico con equilibrio, eleganza e vivacità espressiva.
L'ambasciatore, Pasquale Salzano, il direttore dell'Istituto Italiano di Cultura Carmela Callea e il presidente del Cidim Francescantonio Pollice hanno espresso soddisfazione per il successo delle esibizioni, sottolineando il valore della musica come linguaggio universale e strumento di incontro tra culture.
"E' stata una grande gioia celebrare insieme i 2.500 anni di Napoli con queste splendide esibizioni", ha dichiarato l'ambasciatore Salzano.
"La musica, soprattutto oggi, deve restituirci speranza e socialità", ha aggiunto il direttore Callea.
"L'Accademia di Santa Sofia è una delle realtà orchestrali più autorevoli del panorama italiano", ha ricordato Pollice.
"Il pubblico ha risposto con entusiasmo e i bis non si sono fatti attendere".
Il maestro Filippo Zigante ha infine commentato: "Un'esperienza intensa e profondamente umana. Portare la tradizione partenopea in Marocco significa condividere con altri popoli la nostra identità attraverso la bellezza della musica".
comunicato n.174218
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