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Benevento, 16-10-2025 09:05 ____
Ci ha lasciati Cosimo Schipani, architetto e storico dell'arte dallo sguardo profondo che traduceva intelligenza viva
Appartiene a quel mondo professionale che ha sempre anteposto l'essere all'apparire e per questo destinato a non avere le luci della ribalta nella societa' delle mode e del consumo rapido, ricorda Raimondo Consolante
Redazione
  

Un ricordo di Cosimo Schipani (foto), architetto e storico dell'arte, ci giunge da Raimondo Consolante.
"Ieri, mercoledì 15 ottobre, in un giorno di velata, struggente malinconia come solo il primo freddo d'autunno è in grado di regalare - scrive - ci ha lasciati Cosimo Schipani.
D'altronde l'uomo aveva uno sguardo profondo che traduceva intelligenza viva che talvolta incontrava un sorriso pieno di pudore e appunto di malinconia lirica. Malinconia è uno stato d’animo giusto che non ha nulla di negativo, piuttosto avvicina gli opposti, assapora soavità e tristezza per cercare il bello nel loro difficile bilanciamento.
Cosimo appartiene a quel mondo professionale che ha sempre anteposto l'essere all'apparire e per questo destinato a non avere le luci della ribalta nella società delle mode e del consumo rapido.
Eppure è stata una figura degna di nota nel panorama sannita.
Un architetto che venticinque anni fa aveva già compreso come il progetto per la città dovesse essere linfa vitale della programmazione del territorio per la ricerca dei fondi comunitari e nazionali.
L'antitesi della ricerca del finanziamento del momento, una sorta di carpe diem tanto per arricchire le potenzialità di spesa degli enti locali senza una finalità pensata.
Schipani era così, il senso del suo pensiero si manifestava nel meglio non averli i fondi che sperperarli.
Dotato di lungimiranza e competenza ha indirizzato dal punto di vista tecnico la programmazione di esperienze importanti al Comune di Benevento come quella del Programma Recupero Urbano per lo Sviluppo Sostenibile Territorio (Prusst) all'inizio degli anni 2000 e poi la prima impostazione del Programma Integrato Urbano Europeo.
Senza mai giocare il ruolo di primo attore, rifuggendo da qualsiasi esposizione per puro compiacimento, insieme all'amico e socio Luigi Salierno per anni ha costituito un punto di riferimento imprescindibile per la programmazione complessa che ha portato nel Sannio e non solo (rimarchevole tra le tante la collaborazione con la municipalità di Aversa) una cultura progettuale all’avanguardia e per questo motivo non sempre compresa e adeguatamente sostenuta.
L'uomo non si è mai vantato.
Aveva un sentimento ben preciso legato non ad una semplicistica umiltà (anzi, Cosimo era conscio del proprio valore) ma all'etica della sobrietà, della misura.
Quando vinse il concorso a cattedra in Disegno e Storia dell'arte mi disse, ora dovrò studiare.
E di fronte al mio sguardo interrogativo che avrebbe voluto chiedergli perché?… per vincere la cattedra non hai già studiato!, con un sorriso dei suoi aggiunse sai Raimondo, non potrei sopportare di sentirmi inadeguato di fronte ai giovani.
E' stato un bravissimo professore Cosimo, al primo anno d'insegnamento nel napoletano si avviò alla realizzazione di un laboratorio per il disegno digitale finalizzato alla stampa in tre dimensioni.
Acquistò una stampante in 3d quando praticamente nessuno a Benevento nel mondo professionale la utilizzava.
Poi al Liceo Scientifico "Rummo" di Benevento ha promosso lo studio della città e del territorio attraverso lo sguardo della fotografia avvalendosi della preziosa collaborazione di Pasquale Palmieri.
Quest’anno avrebbe voluto curare un laboratorio sulla relazione tra architettura e città. Non ne ha avuto il tempo.
Cosimo Damiano Schipani, originario di Castelpoto, ha avuto sempre la perspicacia che appartiene a chi abita sulla collina: lo sguardo lungo sul territorio, proprio di chi è abituato a guardare le cose dall’alto ma non troppo, tanto da averne una prospettiva ampia ma giusta, non aberrata; altresì l'osservazione delle cose da una posizione appartata, in modo da mantenere la giusta distanza che è garanzia da sempre di onestà del giudizio.
Cosimo è stato un uomo onesto, capace di andare con forza oltre la delusione e lo scetticismo.
Orgoglioso delle sue radici (grato alla nonna per avergli regalato il primo tavolo da disegno con tecnigrafo), innamorato dei figli, ha portato nel mestiere di architetto e di insegnante la virtù solitaria della perseveranza ma soprattutto l'arte preziosa del dialogo.
Un'arte che oggi, nei nostri cieli privi di idee, ci appare malinconicamente necessaria".

comunicato n.173735




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