Portale multimediale d'informazione di Gazzetta di Benevento

 

stampa

letto 2251 volte

Benevento, 28-08-2025 23:36 ____
Questa sera in questo luogo non luogo avverra' il miracolo, colui che tutto puo' consentira' che alcuni spiriti scendano in questo hotel
E vengano di nuovo a confessarsi davanti a voi. Racconteranno i fatti della loro vita senza poter pero' dire chi sono. Avete a disposizione quattro chiavi, che hanno il potere di aprire le stanze dell'albergo dove si trovano gli spiriti. Tutto e' successo al Teatro San Ncola dove per la terza sera consecutiva e' andato in scena il tutto esaurito in "Hotel Dante"
di Maria Gabriella Russo
  

Secondo il programma di "Benevento Città Spettacolo", al Teatro "San Nicola", si è svolto, con il tutto esaurito per la terza sera consecutiva, lo spettacolo teatrale fuori dalle righe "Hotel Dante".
Come si può intuire dal titolo, si tratta di una rivisitazione della "Divina Commedia" di Dante Alighieri, presentata, però, come un vero e proprio gioco, al fine di consentire di modificare il proprio punto di vista su un'opera prima della letteratura italiana.
Difatti, fin da subito, si viene catapultati all'interno di questo mondo surreale.
All'ingresso del Teatro, si viene accolti da attori che svolgono la parte del personale dell'albergo, vestiti con camici bianchi, che metteno al collo degli spettatori un nastro con appesa una bustina contenente quattro piccole chiavi.
Una volta preso posto, il regista Roberto D'Alessandro è salito sul palco spiegando con queste parole cosa sarebbe accaduto: "Questa sera in questo luogo non luogo avverrà il miracolo, colui che tutto può consentirà che alcuni spiriti scendano in questo hotel e vengano di nuovo a confessarsi davanti a voi.
Racconteranno i fatti della loro vita senza poter però dire chi sono e dove Dante li ha collocati nelle tre cantiche.
Voi avete a disposizione quattro chiavi, che hanno il potere di aprire le stanze dell'hotel dove si trovano gli spiriti e queste stesse chiavi hanno anche il potere del giudizio perché, una volta ascoltata la confessione, potrete giudicare secondo voi dove dovrebbe andare l'anima tra l'inferno, il purgatorio e il paradiso.
Terminate le quattro chiavi potrete acquisirne altre dalle clavigere, indovinando lo spirito che si è confessato o il numero della stanza dell'hotel in cui l'ha fatto o ancora rispondendo a degli indovinelli".
In seguito, il regista ha invitato gli spiriti ad entrare in sala ed ha chiesto, ad uno alla volta, di alzare la mano e portare con sé un gruppo di persone, di circa 18 alla volta.
Seguendo gli attori fuori dal Teatro, siamo stati condotti all'interno dell’adiacente Palazzo degli "Scolopi", che aveva, però, assunto l'aspetto di un hotel spettrale con luci blu soffuse, candele e porte numerate.
Una volta accomodati dentro la stanza, l'attore ha iniziato a recitare la sua confessione, raccontandoci la sua vita, e al termine ci ha chiesto d'inserire una delle nostre chiavi all'interno di un cestino, scegliendo tra tre, alle quali erano attaccate le etichette "paradiso", "purgatorio" ed "inferno".
Visita anche all'interno di Palazzo "Capasso-Torre", tra i più antichi della nostra città ed ora in corso avanzato di restauro.
In seguito, si veniva condotti nella stanza successiva e tutto si ripeteva daccapo, ma con un nuovo spirito, con una nuova storia e, al termine di ciascuna, gli spettatori erano chiamati a giudicare.
Questo gioco interattivo, in cui morale ed etica iniziano a dialogare tra di loro, così procedendo, ha preso forma.
Il regista Roberto D’Alessandro, durante la nostra intervista, alla domanda "come nasce l'idea di "Hotel Dante" e cosa l'abbia ispirata" ha risposto: "L'idea di mettere in scena la Divina Commedia in forma non convenzionale o forse proprio l'impossibilità di farlo!
Leggendo i versi volevo portarla al pubblico in maniera un po' più fresca, per restituirle quella popolarità che aveva un tempo".
Ha continuato spiegandoci che questa rappresentazione "è teatro, non gioco, né istallazione, ma teatro della persona, che è un modo di fare teatro inventato alla fine degli anni '80, inizio anni '90, da un gruppo di giovani artisti all'epoca, di cui faceva parte Walter Manfredi, un regista che non c’è più, e autori che hanno scritto dei monologhi per questo spettacolo, come Giuseppe Manfridi, un grande drammaturgo italiano, Angelo Longoni, che purtroppo è da poco scomparso, e tanti altri autori, oltre me".
Oltre questa idea innovativa, però, la difficoltà consiste anche nel coordinare il cast di ben 20 attori.
Sul punto D'Alessandro ha dichiarato: "Mi sono trovato molto bene, anche perché è una rappresentazione molto schematica, sono monologhi che vanno dai sette ai dieci minuti l'uno, inoltre gli attori sono tutti molto bravi e devo dire che il pubblico di Benevento li sta apprezzando molto".
Così, questa sera, ai cittadini di Benevento è stata data la possibilità di riscrivere la "Divina Commedia", scegliendo il destino che credevano che ogni anima si meritasse, senza pregiudizi.
Alla fine Roberto D’Alessandro ci ha rivelato lo scopo di questa rappresentazione teatrale itinerante o, per meglio dire, la speranza che "ogni spettatore porti con sé, una volta uscito dall'Hotel, una suggestione e il desiderio di ritornare al verso, a rileggere l'opera dantesca".
Opera che forse, tutt'oggi, ci può insegnare ancor più di quello che crediamo, mettendo in discussione la nostra morale, come ci ha fatto capire questa suggestiva serata di "Benevento Città Spettacolo".

  

  

  

  

  

  

  

  

  

  

comunicato n.172828




Società Editoriale "Maloeis" - Gazzetta di Benevento - via Erik Mutarelli, 28 - 82100 Benevento - tel. e fax 0824 40100
email info@gazzettabenevento.it - partita Iva 01051510624
Pagine visitate 701277931 / Informativa Privacy