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Benevento, 24-08-2025 09:00 ____
Solo qualche settimana fa sono venuti insieme nel mio studio Antonio, Pasquale e Laura. Mentre parlavamo, li osservavo rivedendo la scena del letto...
Quei piccoli di un tempo, divenuti adulti, anche loro, giorno dopo giorno, dimostrano la stessa intelligenza del papa', Leonardo Lampugnale che ricordo quando un giorno venne tutto spaventato nel mio studio medico, scrive Peppino De Lorenzo
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Peppino De Lorenzo, questa domenica, ricorda Leonardo Lampugnale (nella foto di apertura) che, nel corso della sua operosa esistenza, partendo, un giorno lontano, da Buonalbergo, ha dimostrato che, con l'impegno quotidiano e la dedizione al lavoro, si possano raggiungere traguardi ambiti dai più.
De Lorenzo, anche nella odierna circostanza, non manca di soffermarsi su esperienze personali avute con lui.
"In pieno ferragosto, all'età di 88 anni, classe 1937, si è spento Leonardo Lampugnale la cui vita rappresenta un eloquente esempio della strada da seguire per raggiungere, dal basso, così come è stato per lui, ruoli di prestigio indiscusso.
Oggi, evito di soffermarmi sulle tappe più significative della sua vita, dal giorno in cui, giovanissimo, erano gli anni Sessanta per intenderci, da Buonalbergo, partì per gli Stati Uniti, nel Connecticut, ove, attraverso la realizzazione di opere significative, si specializzò nel settore dell'edilizia, e così, ricco di quella esperienza, dopo alcuni anni, fece ritorno qui da noi.
Da quel momento, l'invidiabile ascesa, realizzando opere che resteranno a futura memoria. Fra le tante, si ricordano l'Ospedale Civile ed il Seminario.
In questo momento, evitando di essere ripetitivo, è vivo in me il desiderio di soffermarmi sul mio primo incontro, nonché quelli successivi, che ho avuto con Leonardo Lampugnale.
Quando lui fece ritorno a Benevento, nello stesso periodo, io iniziavo l'attività professionale.
Tra i miei primi pazienti vi era tale Bartolomeo Maraviglia con sua moglie, Olga Gnecchi, una donna, quest'ultima, corpulenta e molto dolce nel rapporto interpersonale.
Bartolomeo Maraviglia, anche lui originario di Buonalbergo, dopo il fallimento della sua attività commerciale destinata alla vendita di apparecchiature per l'edilizia, che gestiva con un socio al viale Principe di Napoli, era stato assunto, quale uomo di fiducia, da Leonardo Lampugnale.
Un giorno, Maraviglia venne allo studio chiedendo a me ed alla mia fidanzata, di lì a breve, poi divenuta mia moglie, di potere essere i medici della famiglia Lampugnale.
Fu così che conobbi Leonardo Lampugnale, la moglie Rachele, ed i figlioletti Antonio, Pasquale e Laura.
Tanti sono i ricordi che a loro tutti mi legano.
Rivedo questi tre bambini quando mi recavo nella loro villa in via Avellino, segnatamente nei periodi dell'influenza, e li trovavo nel lettone, uno accanto all'altro.
E' una scena, quella, che mi è rimasta viva nella mente.
Leonardo Lampugnale era uso effettuare controlli clinici con periodicità recandosi, in quelle occasioni, in un istituto medico fuori sede, l'unico, a suo dire, che gli infondeva sicurezza.
Un giorno, io e mia moglie, lo vedemmo arrivare spaventato allo studio.
Ci stupimmo in quanto era solita venire sempre la signora Rachele.
Leonardo Lampugnale stava veramente male e, per questo, gli consigliammo un ricovero immediato.
La moglie, abituata a trascorrere i periodi freddi a Sharm El Sheikh, era irraggiungibile.
Quel ricovero si rivelò, in ultimo, una salvezza per Lampugnale.
Quando, poi, ci rivedemmo, gli dissi: "Talvolta può rivelarsi indispensabile anche un modesto medico di provincia".
Lui, sorridendo, non potè che condividere il mio asserito.
Da alcuni anni, non l'ho più seguito quando decise di trasferirsi nella natia Buonalbergo.
Il suo ricordo mi è rimasto sempre vivo e presente.
Leonardo Lampugnale era un uomo che, al solo parlargli, manifestava, da subito, una intelligenza superiore che gli aveva permesso di percorrere tanta strada.
Il mio rapporto con la sua famiglia è proseguito e, ancora oggi, continuo ad essere il medico di riferimento.
Il caso ha voluto che, solo qualche settimana fa, sono venuti insieme nel mio studio Antonio, Pasquale e Laura.
Mentre parlavamo, li osservavo rivedendo la scena del lettone di tanti anni fa.
Quei piccoli di un tempo, divenuti adulti, anche loro, giorno dopo giorno, dimostrano la stessa intelligenza del papà.
Quando sono andati via, ho ringraziato, ancora una volta, il destino che mi ha permesso di vivere tante esperienze, alcune veramente belle ed indimenticabili".

comunicato n.172753




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