La canzone classica napoletana e' stata la regina della serata svoltasi a "La Fagianella" intitolata proprio "Napoli nel cuore"
Ospite d'eccezione monsignor Felice Accrocca, arcivescovo, il quale ha subito detto di essere un patito della canzone napoletana, un amore che gli era stato trasmesso dal padre che gli cantava spesso queste melodie. La canzone napoletana rappresenta una delle voci e degli aspetti piu' alti di poesia tanto da consentirle di potersi imporre in tutto il mondo
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La canzone classica napoletana è stata la regina della serata svoltasi a "La Fagianella" intitolata proprio "Napoli nel cuore".
Ospite d'eccezione monsignor Felice Accrocca, arcivescovo, il quale ha subito detto di essere un patito della canzone napoletana (nella seconda foto inm basso), un amore che gli era stato trasmesso dal padre che gli cantava spesso queste melodie.
La canzone napoletana, ha detto mons. Accrocca nel suo breve intervento introduttivo, rappresenta una delle voci e degli aspetti più alti di poesia tanto da consentirle di potersi imporre in tutto il mondo.
Poi l'arcivescovo, come spesso fa, ha condiviso con il vasto pubblico che ha seguito la serata organizzata con l'apporto importante dell'Archeoclub e del suo presidente Francesco Morante, un suo ricordo.
Nel 1997, ha ricordato, venni in Irpinia, non lontano, per seguire la Route nazionale dei capi dell'Agesci, gli scout di matrice cattolica e ci fermammo all'altopiano di Verteglia nella diocesi di Sant'Angelo dei Lombardi.
Ricordo, ha proseguito monsignor Accrocca, che la Messa venne celebrata dal segretario di Stato del Vaticano.
Al termine poi, per evitare problemi nel deflusso delle oltre 13mila persone partecipanti alla Route, si decise per un concerto.
Ero giovane anche io all'epoca e partecipai ben volentieri a questo evento così come fecero tutti i miei compagni.
Le ultime canzoni eseguite sul palco furono 'O surdato nnammurato, Funiculì funiculà ed 'O sole mio.
Fu una risposta corale, emozionante e piena da parte di quei giovani che peraltro intonaro canzoni che certamente non erano della nostra epoca.
Era dunque la canzone napoletana, ha concluso monsignor Accrocca, quella che unisce.
Una presentazione, questa del vescovo, che ha ben introdotto il concerto che è stato eseguito da Maria Rosaria Minicozzi, soprano; Sofia Striani, voce; Davide Piscitelli, voce con i musicisti Sergio Prozzo al mandolino; Carmine Facchiano, chitarra e voce ed Antonio Benvenuto al pianoforte (nella quarta foto in basso) nonché direttore artistico, assieme a Minicozzi, dell'evento (tutti nella quinta, sesta e settima foto in basso).
La esecuzione delle canzoni è stata sottolineata dai balli, a tema, di Rossana Bianco, Elisa De Ioanni, Raffaella Pescatore e Gaia Russo (nella nona e decima foto in basso) di "Flash Dance School" di Veronica De Blasio.
Tutti i pezzi eseguiti sono stati presentati, in maniera mirabile, come è da tradizione, da Francesco Morante (nella terza foto in basso) che, aiutato anche da slide molto accattivanti, ha fatto la storia di quella canzone che stava per essere eseguita, con indicazioni sugli autori del testo e della melodia.
Insomma una serata di spensierato ascolto della canzone classica napoletana seguita da una sala gremita di persone che hanno applaudito con grande partecipazione.
All'arcivescovo Accrocca il presidente de "La Fagianella", Biagio Prisco, ha fatto dono di un volume scritto da Mario Collarile sulla storia del club (nella prima foto in basso) che non è solo il luogo dove si pratica lo sport ma anche dove oramai da un po' di tempo, con l'aiuto insostituibile dell'Archeoclub, si fa anche cultura.
Abbiamo osservato per un po' monsignor Accrocca mentre sul palco venivano eseguite le più belle canzoni napoletane ed era il volto compiaciuto di chi, come i tanti altri presenti, stava godendo appieno la bella serata (nella foto di apertura) forse anche pensando al suo papà che quelle note aveva tante volte diffuso ai tempi della sua gioventù.
comunicato n.172718
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