Sulla scrivania del mio studio vengono depositati i risultati delle indagini di laboratorio effettuate in prima istanza. Una carta geografica...
Fra i tanti valori sballati delle indagini, valga citarne uno solo: Quasi 4 di bilirubina. A 30 anni, dopo il ricovero al Pronto Soccorso mandato a casa per stipsi ed invece... Questo e' lo stato in cui versa la nostra sanita', racconta con grande amarezza Peppino De Lorenzo
Nostro servizio
Quella che segue è una denuncia da parte di Peppino De Lorenzo (foto) davvero forte che dimostra, qualora ce ne sia bisogno, lo stato in cui versa la sanità.
"Da tempo - scrive De Lorenzo - come molti lettori avranno notato, volutamente, ho evitato di parlare di sanità e sono diversi i contenuti dei miei interventi su "Gazzetta".
Infatti, nei tempi addietro, nel corso di lotte solitarie, ho affrontato, credendoci con tutto me stesso, reiterate problematiche onde cercare, nei limiti delle umane possibilità, di alleviare la quotidiana sofferenza umana.
In ultimo, il prezzo pagato è stato altissimo e non ho tema a ribadire, ancora una volta, che neanche la magistratura nostrana, diversamente da quella di Napoli, mi abbia difeso.
Mi porto dentro, nella sera della vita, amarezze che, prima di lasciare la scena del mondo, dovrò difendere.
Per problemi legati alla sanità, qualche avvocato mi ha definito: "Truffatore, falsificatore di bilanci, avanzo di galera".
Mi fermo qui.
Attendo, ma senza speranze, la decisione del Consiglio Superiore della Magistratura.
Ciò premesso, quanto si è verificato in queste ore, mi impone di uscire dal mal celato silenzio.
Un giovane trentenne (sic!), giorni fa, si è recato al Pronto Soccorso del "Rummo" lamentando violente coliche addominali.
Dopo le analisi di routine, viene mandato a casa con la prescrizione di bustine per la stitichezza.
A distanza di qualche giorno, intensificandosi la sintomatologia, si pensa ad ulteriori accertamenti.
Sulla scrivania del mio studio vengono depositati i risultati delle indagini di laboratorio effettuate in prima istanza.
Una carta geografica mentre il giovane era stato mandato a casa con la diagnosi di stipsi.
Nel corso della vita ne ho viste di tutti i colori, ma, questa volta, il limite della tolleranza ha raggiunto il suo soverchio.
Non è possibile tacere. No, proprio no.
L'episodio si commenta da solo e, per deontologia professionale, non mi è concesso di andare oltre.
E' giunto il momento di trovare una soluzione.
Sembrerà strano, ma, in questo momento, da parte mia, non posso incolpare i colleghi costretti a lavorare in condizioni allucinanti, privi della dovuta serenità.
Fra i tanti valori sballati delle indagini, valga, in questo momento, citarne uno solo. Quasi 4 di bilirubina.
La delegazione parlamentare sannita e tutti gli organi preposti, evitino i proclami di circostaza ed intervengano senza ulteriori indugi.
Consiglio il direttore generale dell'Azienda Ospedaliera "San Pio" di astenersi da giustifiche del momento.
Taccia. Il silenzio, in casi del genere rappresenta, sempre ed in ogni circostanza, la strada maestra.
Ripeto, trent'anni, mandato a casa per stipsi. Invece..."
comunicato n.172137
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