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Benevento, 17-07-2025 19:29 ____
Quello che probabilmente puo' accadere a Colle Sannita e' di una gravita' inaudita afferma Gianfranco D'Agostino, gia' assessore comunale
Il sindaco, supportato dalla sua maggioranza vuole espropriare ed abbattere un immobile, nella centrale piazza Flora, composto da otto appartamenti e nove locali commerciali
Redazione
  

Ci scrive Gianfranco D'Agostino (foto), già assessore comunale di Colle Sannita, in merito alla possibile espropriazione ed abbattimento, da parte del Comune, di un immobile nella centrale piazza Flora.
"Gentile direttore - si legge - quello che probabilmente può accadere a Colle Sannita è di una gravità inaudita.
Il sindaco, supportato dalla sua maggioranza, per la verità formata da ignari consiglieri che credono e votano qualunque cosa gli viene detta, vuole espropriare ed abbattere un immobile, nella centrale piazza Flora, composto da otto appartamenti e nove locali commerciali, adducendo che il palazzo, in costruzione da diversi anni, lede il decoro della piazza.
Per questo motivo, ha chiesto alla Cassa Depositi e Prestiti un mutuo di 850.000 euro che diventano 1.500.000 euro per il pagamento trentennale dello stesso.
In questa operazione, l'individuo, lo stesso che per anni ha spento la pubblica illuminazione di notte in quanto il Comune doveva risparmiare, ha anche dei sostenitori indefessi che sicuramente non si rendono conto che, per far fronte al pagamento del mutuo, due sono le strade possibili: O si riducono i servizi o si aumentano le tasse.
Ovviamente i costi sono a carico di tutti i cittadini collesi.
La maggioranza dei proprietari, per contrastare questa follia, è ricorsa anche al Tar Campania, che, in verità, bocciò la delibera di approvazione del progetto e di imposizione del vincolo preordinato all'espropio.
Tuttavia, dopo le elezioni dello scorso anno, il sindaco e la sua maggioranza in Consiglio comunale riapprovarono lo sciagurato progetto.
In seguito, gli stessi proprietari si sono rivolti alla Corte dei Conti in quanto ritengono che questi soldi sono uno sperpero di danaro pubblico.
Si investono 1.500.000 euro per ottenere un'opera che varrà al massimo 100.000 euro, e se questa illegittimità viene riconosciuta le batoste sono a tutti note e i dolori molto forti.
Infine, si sono rivolti alla Cassa Depositi e Prestiti poiché essa può erogare mutui ai comuni unicamente per finanziare investimenti in opere pubbliche e progetti di sviluppo locale.
A questo punto sorge spontanea la domanda: è un investimento l'abbattimento del palazzo?
E' giusto far pagare ai cittadini collesi il costo di 1.500.000 euro per realizzare uno spazio verde con il pretesto di ingrandire ed abbellire la piazza?
Piazza, gioiello di secolare equilibrio fra vuoti e pieni, tra funzionalità ed estetica, sufficiente a contenere i cittadini quando Colle Sannita aveva 7.000 abitanti.
Si tratta, quindi, di un vero e proprio attacco (o sfizio) alla proprietà privata che, però, può innescare risentimenti che in futuro si potranno rivolgere contro qualunque cittadino.
Azioni del genere, tuttavia, vanno sicuramente condannate perché, in una piccola comunità, dovrebbe prevalere sempre il buon senso, l'amicizia e la solidarietà.
La richiesta di prestito andava fatta per il completamento dell'immobile, rivalendosi, poi, sui privati.
Questo sì, avrebbe dato decoro alla piazza ed un plauso all'amministrazione intera.
Alle autorità che leggono quest’articolo se possono, credo, sia doveroso intervenire".

comunicato n.172103




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