Posa della prima pietra per il complesso residenziale di via Bari intitolato alla memoria di "Amintore Fanfani"
Fu l'autore del Piano Casa nell'immediato Dopoguerra e realizzo' per circa un milione di italiani l'aspirazione massima ad avere una casa. E' stata osteggiata questa intitolazione coinvolgendo lo statista addirittura nel referendum sul divorzio del 1974, cosa questa che non c'entra assolutamente nulla. Sono solo pagliacciate ideologiche della mia opposizione ha detto il sindaco Clemente Mastella, al momento inaugurale
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L'emulazione o meglio, la contaminazione come si usa dire in questi ultimi tempi, c'è stata visto che si sta intraprendendo, con decisione, la strada della inaugurazione anche delle prime pietre per un'opera pubblica, prima ancora del taglio del nastro a lavori finiti.
Due e meglio di uno, dicono i pubblicitari, a ragione.
A via Bari stamane, sotto un sole cocente, quella di metà mattinata, e da cui non sempre è stato possibile ripararsene, si è svolta la posa della prima pietra (che poi tale in definitiva non è perché non si segue neanche la classica e tradizionale cerimonia, che pure esiste con la sua liturgia ed è stata praticata per ben altre strutture, mentre qui, nei tempi mastelliani, si esaurisce semplicemente nello stendere, in qualche modo, su un mattone, un minimo di calce e cemento dopo aver indossato un paio di guanti da lavoro ed un caschetto giallo di cui lo stesso sindaco poi fa incetta), posa della prima pietra, dicevamo, lì dove saranno reralizzati 20 alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Si tratta dello spazio della vecchia scuola San Modesto ed anche qui qualche protesta, composta e meno chiassosa di altre, pure si è avuta proprio perché veniva definitivamente abbandonato un istituto scolastico che aveva visto un numero considerevolissimo di cittadini del rione Libertà che lo hanno frequentato.
Il nascente complesso edilizio, costo circa 5milioni di euro e tempo di realizzazione un anno, è intestato alla memoria di "Amintore Fanfani", uomo di statura considerevole, non fisica ma politica sì, della Democrazia Cristiana, che caratterizzò l'immediato Dopoguerra con il suo Piano Casa che realizzò l'aspirazione massima, per circa un milione di italiani, ad avere una casa.
Il sindaco Mastella, nel giorno del compleanno dell'assessore Pasquariello, ha sottolineato che anche questo obiettivo ha l'intento della eliminazione delle disuguaglianze sociali e ci ha portato a richiedere risorse che, come in questo caso, serviranno alla realizzazione di 20 appartamenti.
Altri 23, ma questa è cosa ben nota per averla ripetuta più volte in varie occasioni, saranno realizzati nella struttura delle ex Orsoline di cui 3 riservati alle persone che hanno familiari ricoverati negli ospedali cittadini e che hanno bisogno di una forma di solidarietà.
Il problema casa rimane comunque fondamentale.
Fanfani, che a torto è stato messo in relazione anche con la campagna referendaria per il divorzio (1974), cosa questa che non c'entra assolutamente nulla, sono solo pagliacciate ideologiche della mia opposizione, è stato il primo ed unico in Italia a realizzare un piano abitativo imponente.
MI dispiace come non ce ne siamo ricordati prima e così è stato anche per De Gasperi.
Non è un elogio alla Dc ma ad uomini che hanno fatto importante l'Italia.
Penso anche a Bettino Craxi.
Oggi il piano della politica è molto basso e c'è solo acredine, cosa che non è affatto buona, ha proseguito Mastella.
Qui invece ci sarà un momento di grande serenità per 20 famiglie.
Speriamo che la politica faccia qualcosa e recuperi come Trump che stavolta ha operato bene in Siria.
A volte la follia riesce anche a far fare cose egregie.
Anche i Santi sono un po' folli perché cospirano con Dio.
I Santi normali, infatti, non esistono, ha detto Mastella sorridendo, altrimenti sarei santo anche io.
L'assessore all'Urbanistica e alle Politiche abitative, Molly Chiusolo, ha parlato di questo progetto di rigenerazione urbana che ci ha visto posizionarci secondi in graduatoria, ha detto, su cinquanta proposte a dimostrazione della bontà del progetto presentato e che restituisce alla città un immobile che era stato abbandonato e che era in stato di degrado e che produrrà anche la rigenerazione delle aree circostanti.
L'80% di questi alloggi andranno a canone sociale ed il restante a canone per alloggi di edilizia popolare.
A seguire ha preso la parola il dirigente del Settore Urbanistica e Politiche Abitative, Antonella Moretti, che ha spiegato il progetto tecnico che si estende su un'area di circa 4mila metri quadrati con superficie calpestabile di circa 1.500 metri quadrati.
E' previsto il riuso dell'edificio dando vita ad un nuovo progetto di edilizia residenziale pubblica.
Saranno 20 gli alloggi con varie metrature.
Piccoli alloggi per singoli o coppie che avranno mono o bilocali con pezzature che vanno dai 35 ai 50 metri quadri fino ad arrivare ad alloggi con 80 metri quadrati per famiglie più numerose.
Tutti gli alloggi avranno un ballatoio, uno spazio comune attrezzato, realizzato per uno spazio di aggregazione sociale utile per tutti.
Grande importanza è stata data anche al rapporto tra spazi interni ed esterni proprio per aumentare la qualità di vita dei residenti.
Tutti gli alloggi avranno ampie logge o balconi ed addirittura a piano terra ci saranno accessi esclusivi a spazi verdi privati (caratteristica peraltro dell'intero quartiere ndr).
Siamo arrivati ad una permeabilità di superficie superiore addirittura al 60%, anche con la possibilità di orti urbani, ha concluso Moretti.
La benedizione della cosiddetta posa della prima pietra, è stata affidata a don Amedeo Varricchio, della parrocchia di San Modesto.
comunicato n.172096
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