Il principio della vita non e' piu' la radice delle istituzioni democratiche, scrive Davide Nava a proposito dello sciopero della fame di De Iapinis
La creatura umana dal suo primo germogliare nel seno materno fino all'adolescenza e oltre, non e' piu' protetta, non e' piu' difesa, non e' piu' amata, ma esposta sempre piu' alla violenza e alla morte
Redazione
Sull'iniziativa portata avanti da Ambner De Iapinis per denunciare le violenze a cui sono soggetti i bambini coinvolti in tutte le guerre in atto, interviene Davide Nava (foto), già senatore della Repubblica.
"La clamorosa iniziativa dello "sciopero della fame" di De Iapinis - scrive - è una straordinaria e generosa manifestazione spettacolare del cuore umano, ferito e gemente per il dolore e l’orrore che le inquietanti immagini, tristi e violente, di bambini, donne e uomini ci comunicano da tempo ogni giorno.
Senza più gioia, senza pace e senza amore, siamo precipitati nella condizione tragica della fine perversa della nostra civiltà e della completa autodistruzione degli umani.
I leader della nostra povera Europa discutono di sciagurate strategie nucleari, di folli iniziative di riarmo e giocano assurde competizioni geopolitiche per il dominio del mondo.
Il principio della vita non è più la radice delle istituzioni democratiche e la creatura umana, dal suo primo germogliare nel seno materno fino all'adolescenza e oltre, non è più protetta, non è più difesa, non è più amata, ma esposta sempre più alla violenza e alla morte.
Mai protesta, come questa del digiuno, è più giusta e più nobile.
Risvegli le nostre coscienze intorpidite ed inerti, le mobiliti al rispetto e alla pietà, le apra alla preghiera, persuasi ormai che solo Dio ci può salvare".
comunicato n.172001
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