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Benevento, 15-06-2025 09:15 ____
E' di una problematica molto delicata ed avvertita dai piu' di cui oggi Peppino De Lorenzo si interessa. Quella della toponomastica cittadina
Le ultime scelte ed altre annunciate a breve dal sindaco Mastella, che dovrebbero divenire da subito operative, mi inducono ad intervenire. Il tutto, sia chiaro, con purezza di intenti e liberta' di pensiero
Nostro servizio
  

E' di una problematica molto delicata ed avvertita dai più di cui oggi Peppino De Lorenzo si interessa.
Quella della toponomastica cittadina.
L'intervento del nostro De Lorenzo, sia ben chiaro, non racchiude in sé alcuna motivazione critica.
Niente di tutto questo.
Ha solo la volontà di indicare dei suggerimenti.
E' ovvio, dal suo angolo visuale.
Del resto, a spingere lo stesso ad intervenire è stato il sindaco Clemente Mastella che, nel corso di un suo intervento, sere fa, alla presentazione del libro relativo alla storia dei vigili urbani, il primo cittadino ha citato De Lorenzo che, periodicamente, su "Gazzetta di Benevento", rinverdisce il ricordo di tanti personaggi del territorio che hanno onorato, con il proprio agire, nel corso del tempo, la nostra comunità.
"Più volte, non lo nego, sono stato spinto, quasi istintivamente, a scrivere in merito al metodo, ad oggi, usato per meglio operare nel delicato settore della toponomastica cittadina.
Poi, non so perchè, in ultimo, ho sempre soprasseduto.
Le ultime scelte, però, ed altre annunciate a breve, che dovrebbero divenire, da subito, operative, oggi mi inducono ad intervenire. Il tutto, sia chiaro, con purezza di intenti e libertà di pensiero.
Ed è stato lo stesso sindaco, sere fa, che, citandomi sulla problematica, mi ha indotto a rompere il mal celato silenzio.
Lungi da me, quindi, di pretendere di entrare nella intimità decisionale di Clemente Mastella (nella foto il sindaco con Peppino De Lorenzo) ed invadere, fors'anche con forza, lo spazio personale di quest'ultimo.
Nell'apprendere, dalle ultime notizie di stampa e dall'ammissione dello stesso sindaco, che si intenda concentrare, accanto ai prossimi interessi, quello della toponomastica, avverto solo il bisogno di manifestargli delle mie personali perplessità.
In forma, è ovvio, schietta e sincera.
A mio avviso, strade, piazze, luoghi simbolici di una città dovrebbero essere intitolati, segnatamente, a quanti, nel territorio in questione, si siano distinti con il proprio operato. In tutti i settori, operatori della legge, insegnanti, medici, politici, industriali e giù di lì.
E', quindi, ai figli migliori, cui la città ha dato i natali, che sia doveroso rivolgere l'attenzione.
Senza nulla, per questo, volere togliere ai personaggi che già il Paese ha ricordato e ricorda in tante città.
Qui da noi, mi si permetta, non si sta seguendo questo orientamento che, dal mio modesto angolo visuale, dovrebbe costituire la regola.
Questo è il suggerimento che rivolgo a Clemente Mastella.
E' l'orientamento, appunto, che, personalmente, ho seguito da sempre, fin dai tempi in cui, ragazzo, su "Messaggio d'Oggi", invogliato, in proposito, dal direttore del settimanale sannita, Giuseppe De Lucia, curavo la rubrica "Uomini illustri del Sannio".
Oggi, oramai da anni, su "Gazzetta di Benevento", puntualmente ogni domenica, ricordo personaggi e fatti della città.
L'intento è quello di raccogliere tutti gli articoli nella collana "Gente di Benevento", i cui due primi volumi editi, che arrivano a dicembre 2019, sono stati presentati un anno fa.
Il mio non è solo il rimpianto per un tempo lontano, né un banale esercizio nostalgico. E' un viaggio nei sentimenti ove spiccano i ricordi, la memoria ed il fluire del tempo.
Un mondo, anche per la nostra comunità, che non esiste più. Un mondo, appunto, che possa rivivere almeno sulla carta, lasciandolo in eredità alle future generazioni.
La stessa modalità dovrebbe essere seguita per l'intitolazione delle strade cittadine. Ci vorrebbe, in proposito, una globale rivisitazione.
Mi si perdoni la falsa modestia, ma, come pochi, ritengo di conoscere a fondo, superato, lo devo ammettere, solo da Umberto Del Basso De Caro, la storia della nostra città.
Favorito, in questo, dall'esistenza intensamente vissuta e che, malgrado gli anni che passano, continuo a vivere con intensità.
Cerco, in questo modo, di avere la capacità di trasformare esperienze personali in emozioni universali che fanno parte della vita di ognuno di noi.
Del resto, anche poche sere fa, nel corso della presentazione dell'ultimo libro di Roberto Costanzo, ho collegato episodi lì ascoltati ad episodi personali.
Di qui, la promessa di avere una foto del padre del sindaco che attendo speranzoso".

comunicato n.171430




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