Sono tanti i beneventani che vivono saldamente ancorati a un tempo lontano, non vissuto ma ritenuto felice, dell'isola difesa dalle Mura Longobarde
La partecipazione collettiva e' stata sempre ostacolata in favore della delega e del consenso acritico, ottenuto molte volte con mezzi discutibili. Piero Mancini commenta l'articolo di Roberto Costanzo
Redazione
Piero Mancini (foto), commenta l'articolo pubblicato nei giorni scorso dal nostro giornale di Roberto Costanzo.
"Caro direttore - scrive - ho letto con attenzione e interesse anche l'ultima riflessione di Roberto Costanzo: "Non siamo, non vogliamo essere un'isola che vive solo di sé. Il Sannio è parte d'Italia e dell'Europa…" pubblicata dal suo giornale.
Purtroppo sono tanti i beneventani che vivono saldamente ancorati a un tempo lontano, non vissuto ma ritenuto felice, dell'isola difesa dalle Mura Longobarde.
Politici e amministratori, negli anni, hanno sapientemente alimentato l'isolamento individualista "consigliando" di badare solo al proprio particolare.
Ciò ha influito molto sulla mancata crescita, sociale e civile.
La partecipazione collettiva è stata sempre ostacolata in favore della delega e del consenso acritico, ottenuto molte volte con mezzi discutibili.
Ciò ha creato assuefazione e accettazione dello status quo perenne che ha cementato e legittimato un potere famelico.
Del resto, questo particolare andazzo si è velocemente diffuso in tutto il Paese, dando ragione alla "profezia" di Leonardo Sciascia, che scrisse: "Le palme arriveranno a Milano".
Su questo sfacelo sociale si è avventato il più disumano e spietato sistema economico, teorizzato dall’economista Milton Friedman.
Roberto Costanzo conosce bene l'Economia, tanto da poter analizzare agevolmente gli "effetti collaterali" creati dai vari sistemi da lui conosciuti e/o vissuti in prima persona.
L’attuale è quello che più ha creato problemi drammatici tanto che Papa Francesco, con grande dolore e indignazione, lo denunciò come un tragico sistema economico: "Che uccide, che esclude, che inquina, che produce guerra, non è economia: altri la chiamano economia, ma è solo un vuoto, un’assenza, è una malattia, una perversione dell’economia stessa e della sua vocazione".
Citazione tratta dal famoso "Messaggio del Santo Padre Francesco ai partecipanti al IV incontro annuale di The Economy of Francesco". Assisi, 6-8 ottobre 2023.
Il messaggio, una pagina diventata storica, è possibile leggerlo per intero digitando il titolo, che per questo scrivo per esteso. Benevento, mai stata isola felice, è forse immune da questa immane distruzione?
Non è anormale che un giornale, erroneamente considerato di provincia, come "Gazzetta" ospiti riflessioni che vanno oltre le Mura.
E' anormale, invece, che pochissimi utilizzino questa concreta disponibilità per esprimere il proprio pensiero su problematiche che sembrano lontane ma che incidono pesantemente su tutti noi.
E' una semplice questione di scelta, tra chi pensa che un giornale sia ottimo vettore per socializzare conoscenze, in favore della crescita culturale e civile dei lettori, e chi pensa che sia vettore ottimo da utilizzare in modo strumentale per la propaganda politica spicciola.
Uno dei limiti più evidenti presente nella nostra comunità è proprio la mancanza di dibattito pubblico e di analisi generale, che potrebbe essere molto ricco.
Favorito proprio dall'opportunità offerta dal suo giornale che dimostra, da sempre, di essere interessato, aperto e accogliente.
Invece, in modo ottuso e, questo sì molto provinciale, si bada solo al proprio interesse immediato di parte, inviando tanti, troppi, comunicati autoreferenziali.
Molte volte per esprimere pubblicamente perfino un ridicolo culto della personalità. Comunicati poco interessanti e poco letti.
Nel chiaro intendo, offensivo, di utilizzare il suo autorevole giornale come megafono, per tentare di creare consenso.
Non solo amministratori e politici hanno responsabilità. Perché coloro che hanno gli strumenti culturali, e potrebbero intervenire per la crescita sociale, sono assenti?
Per questo reputo importante ciò che scrive Costanzo e il suo sforzo di socializzare conoscenze e pensiero su molti problemi affrontati sempre con un taglio poco provinciale e molto politico, inteso come espressione di un consapevole componente di una comunità.
Della Polis che dovrebbe essere corpo vivo, vitale e pensante per alimentare crescita civile e culturale.
Ps. Per motivi di salute non ho partecipato alla "Fiaccolata per la Pace", organizzata dall’arcivescovo Accrocca.
Un plauso alla Chiesa che si muove nel tentativo di contrastare una pericolosa deriva verso una nuova guerra mondiale.
Una manifestazione non organizzata dai partiti, sedicenti democratici, non dai sindacati, sedicenti difensori dei deboli, non dalle associazioni, sedicenti culturali.
Una comunità povera di spirito e solidarietà è destinata al fallimento sociale e umano".
comunicato n.171422
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