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Benevento, 13-06-2025 14:25 ____
La Solot presenta il conto del lavoro svolto in questo ultimo anno tra stagioni teatrali e progetti ralizzati
Poi la battuta di Fetto a proposito dell'iniziativa della "Capsula del tempo" che raccoglie messaggi che saranno poi letti tra cinque anni. Immaginiamo, ha detto l'attore, fra 25 anni quando apriremo quelle buste e ne affideremo l'inaugurazione al sindaco Mastella... Mamma mia ancora lui? E' stato risposto con ilarita' dalla sala...
Nostro servizio
  

Mattinata movimentata quella di oggi con accavallamento, come da cattiva tradizione, di eventi fissati addirittura alla stessa ora.
Non abbiamo potuto però non rispondere al "richiamo del cuore" e siamo andati alla conferenza Stampa indetta dalla Solot organizzata per dar conto del lavoro svolto in questi ultimi mesi nel suo ambito, quello della cultura in generale e del teatro in particolare.
Abbiamo fatto bene ad andarci perché ci sono stati anche spunti di divertimento che non guastano in questo periodo.
In particolare quando si è parlato della "Capsula del Tempo", una interessante ed innovativa iniziativa che prevedeva il conferimento di un messaggio da assegnare, appunto, alla capsula del tempo, messaggio che sarebbe poi stato aperto e letto cinque anni dopo, c'è stato un momento di puro divertimento.
Michelangelo Fetto, anche per dare un tono scherzoso, ha detto, ad un incontro che stava assumendo contorni molto seriosi e che andavano oltre la sua sopportabilità, ha evidenziato: Ma ve lo immaginate, magari tra qualche edizione di questa iniziativa, quando fra 25 anni andremo ad aprire questi messaggi e ne affideremo l'inaugurazione del gesto al sindaco Mastella?
E qui la sala non ha trattenuto la risata ed anche il commeto di chi, un giornalista serioso ma attento, forse avrebbe potuto essere Enzo Colarusso, che ha detto: Mamma mia, fra 25 anni ancora con Mastella?...
Insomma una battuta ed una risata che è servita a ricordarci che stavamo in una sala dove si fa teatro e dove ci si diverte.
L'incontro, condotto dall'addetto Stampa, Annalisa Ucci, è stato introdotto da Antonio Intorcia che, con Michelangelo Fetto, ha voluto e portato avanti questa Compagnioa Teatrale a cui è stato dato il nome di "Solòt".
Intorcia quale ha sottolineato che la struttura ha vinto un bando che si chiama Tocc Ecologico, Transizione Ecologica per gli Organismi Culturali e Creativi, ed è stato presentato un progetto articolato che prevedeva una serie di iniziative al Mulino Pacifico che sono quelle teatrali.
In questo ambito abbiamo prodotto tre spettacoli a tematica ambientale e collaborato con diverse associazioni ecologiste.
A seguire abbiamo prodotto anche tre cortometraggi animati con materiale di riciclo inventandoci questo personaggio che oramai vive in questo Mulino Pacifico che è il "Racconta fiabe", una figura aiutata poi da due fatine. Insieme raccontano storie e queste tre storie, appunto, scritte da Mario Gelardi, con musiche di Antonello Rapiano e la produzione esecutiva di FuriaLab di Luigi Furno, le abbiamo messe su video e prodotto questi cortometraggi.
Gli spettacoli hanno avuto molto successo.
Quello dell'acqua pubblica ha ottenuto oltre 1.500 presenze.
Comunque sia, per evitare che potesse capitare che ad una rappresentazione non ci fosse neanche un cane, la Solot il cane lo ha adottato ed è presente serafico, vigile o dormiente alle loro incontri (nelle ultime due foto in basso).
Poi abbiamo prodotto "Fantastic Plastic" sul riciclo della plastica e poi "Lievito madre" sull'aspetto enogastronomico.
Il tocco ecologico era di rispondere ad una richiesta sopratutto dei giovani, ha concluso Intorcia.
A seguire Annalisa Ucci ha parlato del Saggio di fine anno che quest'anno sarà a cura di Viviana Altieri, uno spettacolo composto da 11 ragazze ed un solo ragazzo, un gruppo che ha poi dato vita ad un momento laboratoriale che ha anche scelto il testo.
E proprio Altieri, beneventana, già allieva della "Solot" ed oggi attrice che va sempre più affermandosi in ruoli esplicati in fiction nazionali, ha sottolineato che per valorizzare tanta presenza femminile è stato deciso di intitolare lo spettacolo "Brave ragazze". Si tratta di giovani donne, la maggior parte pronte per l'esame di maturità, osservate in vari momenti della loro vita.
Il testo del lavoro parla anche di atti di bullismo e di una foto che ritrae una ragazza nuda che fa il giro dei social ricevendo quindi azioni e reazioni. Il branco però, con i suoi commenti, non fa che aggravare una situazione che è già di per sé molto grave.
Sono veramente fiera, ha proseguito Altieri, dell'impegno profuso da questi ragazzi, un impegno che non era affatto scontato attesa anche la concomitanza con quelli scolastici e con la maturità.
Si tenga poi conto che quattro di loro si diplomeranno proprio quest'anno e con questo saggio a "Teatro Studio".
Annalisa Ucci ha quindi ricordato tutte le iniziative svolte nel passato anno teatrale e l'impegno a continuare con "Obiettivo T", che ha avuto una presenza media di oltre 100 spettatori, e Campania Festival oltre a "Racconti per ricominciare"
A chiudere, prima della messa in onda di uno dei cortometraggi citati, è stato Michelangelo Fetto che ha confermato i toni espressi da Ucci di estrema positività del lavoro svolto.
Ma è tutto un giardino dei sogni, si è chiesto Fetto?
La nostra è una attività che si svolge a servizio della città e spendiamio le energie migliori per portarle avanti.
Viviamo un momento difficile per la cultura (in verità non è mai stato facile ndr) che sconta anche la carenza di fondi che ora vengono indirizzati verso l'acquisto di armi.
Benevento però è una città che si svuota. La domenica alla stazione centrale è tutto un partire di giovani che vanno via dopo aver trascorso il fine settimana in famiglia. E dunque noi dobbiamo batterci come leoni, Papa a parte, affinché la tendenza si inverta
Vanno moltiplicate le attività di un buon turismoa ltrimenti esso resterà, il turismo rozzo ed incolto.
E mi domando, ha concluso Fetto: Dove è finito il dibattito culturale? Chi dice cosa?
Al di là del nostro giardino che si estende qui all'esterno, ci sono erbacce e rovi, questa è la verità.
Ed anche per queste erbacce alte che non si tagliano, ieri ho sfiorato la morte...

  

  

  

comunicato n.171404




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