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Benevento, 10-06-2025 19:49 ____
Provini al Teatro del Collegio de la Salle per la scelta degli attori che faranno parte del cast dello spettacolo "Hotel Dante"
Allo spettatore saranno affidate quattro chiavi. Con esse potranno essere aperte le porte delle stanze ma anche stabilire chi mandare all'inferno, in purgatorio o in paradiso. Ne abbiamo parlato con il regista Roberto D'Alessandro
Nostro servizio
  

"Hotel Dante", un lavoro inedito che sarà interamente prodotto a Benevento è farà parte del cartellone della prossima edizione di Città-Spettacolo.
Quest'oggi, per una intera giornata, al Teatro del Collegio de la Salle, si sono svolti i provini per la scelta degli attori, una trentina, che andranno a comporre il cast.
Ne abbiamo parlato con il regista che ha condotto la provinatura, Roberto D'Alessandro (nella foto di apertura), e che del testo ne è anche l'autore del format all'interno del quale ci sono diversi monologhi.
L'idea, ci ha detto, è quella di far parlare direttamente i personaggi della Divina Commedia, di tutte e tre le cantiche.
Parliamo dell'hotel "Dante", un hotel dove arrivano gli avventori e dove nelle stanze ci sono questi personaggi che lo spettatore va a visitare.
Appena entra a teatro, allo spettatore vengono date quattro chiavi.
Ciascuna di esse ha la possibilità di aprire, metaforicamente, una porta della stanza e ciascuna di queste chiavi ha anche il peso di mandare all'inferno, in purgatorio o in paradiso lo spirito che si confessa davanti a lui.
Una bella responsabilità, abbiamo detto a D'Alessandro.
Lo spirito non può dire, divieto divino, né chi è né in che cantica è stato collocato, ha proseguito il regista.
Lo spettatore può giudicarlo soltanto per quello che ha fatto in vita e lui è costretto a raccontare solo la verità, non altro.
Per cui viene giudicato oggi, ad 800 anni di distanza dalla scrittura della Divina Commedia, sotto una luce di una morale, di una etica, di un modo di ragionare completamente diverso, e qui si mettono a confronto veramente due modi di ragionare.
E così succede che nel caso di Paolo e Francesca diventa incomprensibile che tu questa ragazza la possa mandare all'inferno anche se nella logica dantesca essa è una infernale totale.
Oggi però perché dovresti mandare all'inferno una ragazza che, sposata per forza, si innamora di un altro e viene ammazzata?
Ed infatti in questa commedia Francesca va tutte le sere in paradiso.
In tutto questo è poi complessa la mano dell'autore. Ne sono diversi di autori. Oltre me c'è Federico Valdi, Salvatore Rosella, Gianni Clementi, Pietro De Silva e tanti altri.
Ci saranno ogni sera una ventina di personaggi, oltre i clavigeli, quelli che gestiscono le chiavi.
Ogni spettatopre riuscirà a vedere 7 o 8 monologhi al massimo, e proprio per questo verrà replicato lo spettacolo per tre sere, proprio per dare la possibilità di vederli tutti.
Un impegno non piccolo questo, abbiamo infine chiesto a D'Alessandro...
Sì, ci ha risposto, anche da un punto di vista logistico ed organizzativo ed è un modo per avvicinare alla gente quest'opera così ponderosa che peraltro è scritta in volgare per andare proprio verso il popolo anche se oggi essa risulta ostica in questo italiano di 800 anni fa.
La seduta dei provini è andata bene e penso che ci siano tantissimi e bravissimi attori e vengono anche molto preparati.
Non pochi sono beneventani anche perché dopo tutti questi anni di Città Spettacolo c'è una cultura, anche con i laboratori di teatro, che ci fa trovare tanta roba.
Soddisfatto dunque?
Sì, continueremo a visionarne altri nei giorni a venire.
Sono una trentina di persone ad essere coivolte e sin qui ne abbiamo visti un quarantina.

  

comunicato n.171348




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