Via libera all'intitolazione ad Alcide De Gasperi della nuova sede comunale di viale Principe di Napoli
Essa ospitera' i Servizi sociali e l'Avvocatura e diventera' dunque Palazzo Alcide De Gasperi
Redazione
La Giunta, presieduta dal sindaco Clemente Mastella, ha dato via libera all'intitolazione ad Alcide De Gasperi della nuova sede comunale che a viale Principe di Napoli ospiterà Servizi sociali e Avvocatura che diventerà dunque Palazzo Alcide De Gasperi.
"Colmiamo - ha spiegato Mastella - una lacuna storica perché in città mancavano intitolazioni a quello che è unanimemente considerato come tra i maggiori statisti europei del dopoguerra".
Nella delibera si richiama "lo straordinario contributo alla causa della libertà, alla costruzione della democrazia e di un ordine internazionale pacifico e più giusto" e ancora sottolineato "le sue abilità di statista che si rivelarono impareggiabili all'indomani della Seconda Guerra Mondiale, dove, in seno a complessi negoziati internazionali, seppe raggiungere equilibri che affermarono nuovamente la dignità dell’Italia gravemente compromessa dalla dittatura", come spiegato recentemente dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, e lo straordinario contributo degasperiano alla costruzione del welfare in Italia.
"Di eccezionale, epocale rilievo fu però soprattutto l'apporto che con una efficace attività di governo diede alla ricostruzione sociale ed economica del Paese, dopo le macerie della guerra.
Avviando e promuovendo la grande riforma agraria, diede vita al più grande piano di distribuzione della ricchezza dall'Unità: furono espropriati e distribuiti circa 800mila ettari a 113mila famiglie contadine.
Un esempio di welfare e di politica per le fasce vulnerabili che ha segnato indelebilmente la società italiana.
Nel 1950 diede vita alla Cassa per il Mezzogiorno, che è stata una fonte di finanziamento cruciale per risollevare le sorti della società meridionale e accorciare il gap tra il Mezzogiorno e le regioni più ricche del Paese, dotando il Sud di infrastrutture e servizi che non c'erano.
Fu sostenitore del Piano Ina-Casa, ideato da Amintore Fanfani, a partire dal 1949 furono realizzate 355mila abitazioni in 14 anni, rilanciando l'occupazione attraverso l'impiego nei numerosi cantieri di maestranze operaie, artigiane, di ingegneri e di architetti.
Un ambizioso progetto che fu a lungo un punto di riferimento nelle attività di edilizia pubblica agevolata in Italia", si legge nel provvedimento approvato dall'Esecutivo.
comunicato n.171329
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