Negli anni del dopoguerra Giuseppe D'Alessandro era una vera e propria istituzione e nei momenti di difficolta' erano tanti che si rivolgevano a lui
Senza nulla togliere alla professionalita' degli altri sanitari operanti all'epoca nel settore, per onesta' bisogna dire che due erano i medici di famiglia che dominavano la scena, Giuseppe D'Alessandro e Cesare Vesce, ricorda Peppino De Lorenzo
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Peppino De Lorenzo, dopo aver ricordato, qualche settimana fa, Armando Salomone Megna che, tra l'altro, fu presidente dell'Ordine dei Medici di Benevento, oggi, si sofferma su Giuseppe D'Alessandro che, quale presidente, appunto, fece seguito a Megna.
D'Alessandro fu un'altra figura mitica della sanità del nostro territorio ed anche sindaco della città.
"Negli anni del dopoguerra Giuseppe D'Alessandro (nella foto di apertura) era una vera e propria istituzione e, nei momenti di difficoltà, erano tanti i beneventani che si rivolgevano a lui.
Senza, è ovvio, nulla togliere alla professionalità degli altri sanitari operanti, all'epoca, nel settore, per onestà, due erano i medici di famiglia che dominavano la scena, Giuseppe D'Alessandro e Cesare Vesce (nella prima foto in basso).
Di quest'ultimo già si è avuto modo di parlare.
Con la loro scomparsa si chiuse un'epoca ed ebbe inizio, relativamente ai medici di famiglia, una nuova era che, alla luce della realtà, complice la crescente burocrazia, ha svilito il ruolo di quello che, appunto, veniva definito, ed a ragione, medico di famiglia.
Giuseppe D'Alessandro era nato a Benevento il 25 febbraio 1915 da Nicola e Concetta Borrillo.
Si spense il 30 aprile 1984.
Svolse la sua funzione di medico durante la seconda guerra mondiale. Venne fatto prigioniero in Kenya, ove rimase per cinque anni. Rientrò a Benevento nel 1946.
Aderì al Movimento Sociale Italiano, partito del quale fu segretario provinciale. Fu eletto, più volte, al Consiglio comunale ed alla Provincia.
Inoltre fu sindaco della città, dal 31 maggio 1955 al 17 giugno 1956.
Nel 1966, si era laureato a soli 22 anni, divenne presidente dell'Ordine dei Medici e venendo più volte riconfermato.
Tra i tanti ricordi che di lui serbo, in questa occasione, mi sia concesso soffermarmi, particolarmente, su di uno in particolare.
Ero agli esordi dell'attività professionale, quando, un giorno, telefonicamente, mi invitò ad un incontro.
Quest'ultimo, poi, appresi che avesse lo scopo di volermi comunicare la nomina quale corrispondente per il nostro territorio de "Il medico d'Italia", giornale, all'epoca, edito dalla Federazione Nazionale Ordine dei Medici (Fnom), indirizzato, periodicamente, a tutti i medici d'Italia.
Il 26 ottobre 1978, "Messaggio d'Oggi" riportò la notizia(nella seconda foto in basso).
Questo era Giuseppe D'Alessandro e l'episodio descritto dimostra la sua apertura verso le nuove leve.
Poi, con il trascorrere del tempo, tutto è mutato. I valori si sono e continuano, impietosamente, a smarrire.
Dopo che D'Alessandro concluse i suoi mandati, l'Ordine decise di pubblicare, a cadenza trimestrale, un bollettino che riportasse notizie, eventi, convegni, concorsi di interesse sanitario.
Essendo io l'unico ad essere iscritto ad entrambi gli ordini, dei medici e dei gionalisti, fui nominato direttore responsabile.
Quando ebbero inizio le mie rivendicazioni per una sanità migliore, non solo fui sostituito da un altro giornalista, ma non si ebbe neanche la delicatezza di almeno comunicarmelo.
Il che fu gravissimo. Mi fermo qui. Tuttavia, i colpi avuti rimangono infissi come spilli nella carne.
Per questo, rifiutai la medaglia d'oro e non me ne pento, anche se si fosse giunti, fortunatamente, all'era di Gianni Ianniello, un galantuomo, mio caro amico (nella terza foto in basso, Ianniello, al centro, la figlia Serena, a sinistra e De Lorenzo, a destra).
Da pochi mesi, il nuovo presidente è Luca Milano che vedo animato da uno spirito incarnato di rinnovamento ed apertura verso i colleghi.
Colgo, per questo, l'occasione onde rivolgergli un fraterno augurio di buon lavoro (nella quarta foto in basso, Luca Milano, a destra, Roberta Zeppa, anestesista, al centro, mentre, a sinistra, De Lorenzo)".
comunicato n.171293
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