Non siamo, non vogliamo essere un'isola che vive solo di se'. Il Sannio e' parte d'Italia e dell'Europa. Lo siamo stati un millennio di anni fa...
Dobbiamo saperlo essere anche oggi. Qui da noi ci sentiamo apparentemente al sicuro ma soltanto apparentemente, percio' non dovremmo distrarcene, anche sulla stampa, in quanto anche da noi non e' facile stabilire con chi andare oggi: Con Trump, con Putin o con Xi Jinping. Quanti credono che non dobbiamo preoccuparcene, qui a Benevento?
di Roberto Costanzo
"Gazzetta di Benevento" è indubbiamente una delle testate più seguite nel Sannio, anche perché riesce a dare un taglio non "provinciale" alle sue cronache ed analisi.
Non a caso alcuni articoli riescono a superare anche cinquemila lettori.
Ed appunto perché questa nostra "Gazzetta" riesce a suscitare tanto variegato interesse, vorrei suggerire al direttore Pietronigro di spingere lo sguardo del nostro modo di fare stampa locale oltre il confine provinciale e quello nazionale, cioè tentare di collegare l'interesse politico-culturale locale con quanto avviene in campo nazionale e mondiale.
Non siamo, non vogliamo essere un'isola che vive solo di sé.
Il Sannio è parte d'Italia e dell'Europa, come lo siamo stati un millennio di anni fa, dobbiamo saperlo essere anche oggi.
Difatti la lettura delle cronache e delle riflessioni di "Gazzetta" potrebbe indurci a chiederci quale è la differenza che passa tra il modo di essere oggi rispetto a quarant’anni fa, nel Sannio come nel resto del mondo, e quali sono le cause e soprattutto quali sono le prospettive di questo nuovo modo di essere.
Certamente, possiamo dire che oggi vi siano più contrasti che dialoghi tra i grandi del mondo come tra i piccoli del luogo, oppure che sono meno influenti gli uni sugli altri o meno rispettosi e fiduciosi gli uni degli altri.
Forse potremmo consolarci col dire che le divergenze locali sono lo specchio o la conseguenza di quelle nazionali e mondiali, certamente meno tragiche e meno irreparabili.
Basti vedere quello che succede in Europa, come nel vicino Medioriente o nel lontano Oceano Indiano, prima di soffermarci all'incerto ed incomprensibile contrasto, mai visto nel secolo scorso, tra Usa ed Europa ed anche tra i due grandi del Nord America, Usa e Canada, che non sono stati mai tanto divergenti fra loro, come lo sono diventati ora.
Dovremmo parlare anche delle sotterranee, e non sempre sotterranee, minacce atomiche tra Russia e Usa, nonché di quella traballante indifferenza della Cina, che forse potrebbe, secondo qualcuno, rappresentare un'ancora di salvezza se avesse interesse soltanto alla guerra mercantile, ovvero soltanto alla competizione tra Intelligenze Artificiali e non alla lotta tra forze nucleari.
Tutto questo ci dovrebbe far sentire meno tranquilli anche in un sito apparentemente sicuro come il Sannio ma soltanto apparentemente, perciò non dovremmo distrarcene anche sulla stampa, in quanto anche da noi non è facile stabilire con chi andare oggi: Con Trump, con Putin o con Xi Jinping.
Nel secolo scorso erano più influenti, se non proprio in senso assoluto, i regimi democratici, liberali e pluralisti.
Oggi, invece, in quasi tutto il mondo domina la cosiddetta autocrazia, per non dire dittatura.
Non dobbiamo dimenticare che trent'anni fa sembrava che in Russia fosse finito il regime sovietico dittatoriale, mentre oggi Putin è indubbiamente più autoritario di Stalin.
La Federazione Russa di oggi è meno affidabile dell'Urss di quarant'anni fa: forse non sempre ce ne rendiamo conto.
Sull'altra sponda dell'Atlantico, a Washington, nel secolo scorso governava un regime incontestabilmente democratico, che era anche il più influente, e non solo sul piano economico, in tutto il mondo.
Allora si credeva in un mondo diviso tra quattro soggetti, raggruppati in due distinte alleanze: Il Patto Atlantico (Usa ed Europa) da una parte ed il Patto Russia-Cina dall’altra.
Oggi, invece, i grandi del mondo non sono più quattro ma tre, ossia Washington, Mosca e Pechino.
Purtroppo, l'Unione Europea è rimasta contenuta in una potenza economico-finanziaria: mercato comune e moneta unica, che ormai non bastano più per consentire al Vecchio Continente di essere considerato anch'esso una politica del mondo.
Il fatto più grave è che oggi le uniche tre grandi Potenze sono rette tutte da un regime autoritario, da un uomo solo al comando, visto il modo di governare di Trump negli Usa.
Cìè da chiedersi se potrà resistere quattro anni questo modo, non solo autoritario, ma anche inaffidabile di Trump, in un Paese storicamente pluralista, liberale e democratico, un leader che il giorno dopo nega quello che ha detto il giorno prima.
D'altronde ha subìto anche l'irritato voltafaccia del suo massimo sostenitore, Elon Musk.
Tuttavia in Italia si punta ancora su di lui, su quel Trump che vorrebbe spezzettare l’Europa per ridurla alla condizioni di un secolo fa.
Quanti lettori di "Gazzetta" se ne preoccupano, quanti credono che non dobbiamo preoccuparcene, qui a Benevento, anche perchè sarebbe indifferente andare con Trump, con Putin o con Xi Jinping.
comunicato n.171271
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