Portale multimediale d'informazione di Gazzetta di Benevento

 

stampa

letto 1223 volte

Benevento, 03-06-2025 16:11 ____
Dopo circa 12 anni, completato l'iter giudiziario, assegnati definitivamente alla Soprintendenza circa 400 reperti illegittimamente detenuti
La sfida pero' comincia ora ed e' quella di evitare che tutte queste preziosita' vadano a sommarsi ai tantissimi reperti conservati nei magazzini dei musei, statali e locali. A tal proposito il presidente della Provincia Nino Lombardi ha chiesto di "rispolverare" Ciro, il dimenticato cucciolo di dinosauro, facendogli festeggiare lo scudetto del Napoli...
Nostro servizio
  

Dopo circa 12 anni, completato l'iter giudiziario è passata in giudicato la sentenza resa dalla magistratura riguardo i circa 400 reperti che furono recuperati nel lontano 2013 e che sono stati definitivamente consegnati alla Soprintendenza che stamane li ha presentati alla cittadinanza presente con i suoi responsabili istituzionali.
La sfida però comincia ora ed è quella di evitare che tutte queste preziosità vadano ad assommarsi ai tantissimi reperti conservati nei magazzini dei musei, statali e locali.
Bene ha fatto, già tempo fa, il sindaco Mastella, a proporre che anche gli enti pubblici che non svolgano funzioni museali, Comuni, scuole, caserme, istituti, case di cura (in verità lui si spinse, e noi non pensiamo abbia detto male, anche ad individuare importanti e prestigiose strutture ricettive alberghiere e della ristorazione ndr), possano ottenere, magari in comodato d'uso, questi reperti da custodire e da esporre al pubblico.
Il presidente della Provincia, Nino Lombardi,a proposito del "povero" Ciro, il cucciolo di dinosauro, reperto preziosissimo per il Sannio ma lasciato oramai nel dimenticatoio, ha detto: Facciamogli festeggiare lo scudetto del Napoli. Ciro è un'altra nostra grande eccellenza.
E tutto sommato Lombardi non sbaglia.
Col dovuto rispetto, tutto si può fare tranne che tenere nel dimenticatoio reperti di così grande rilevanza.
Ad aprire i lavori di presentazione dell'evento, condotto da Mariangela Mingione, responsabile comunicazione Soprintendenza per le province di Caserta e di Benevento, è stato Mariano Nuzzo, soprintendente, che ha ringraziato tutti i presenti e gli allievi della scuola elementare "San Filippo".
Ha subito ricordato che il rinvenimento di questi reperti avvenne nel 2013 con Luigina Tomay responsabile per la Soprintendenza dell'area sannita ed a cui è poi subentrato Simone Foresta.
Si tratta di 398 reperti archeologici che vengono restituiti alla collettività dimostrando così la forza dello Stato nella tutela della storia condivisa.
Questi reperti erano stati sottratti illegalmente e nel 2013 la Guardia di Finanza riuscì a recuperarli grazie ad un'azione congiunta con la magistratura ed il Ministero.
E' una indagine giudiziaria di oltre dieci anni fa, ha proseguito Nuzzo, e che servì a preservare reperti di valore inestimabile. Dalle 9 casse sequestrate, quello che è esposto appartiene solo a 7 di esse.
Ora questo materiale, grazie al Protocollo firmato tra vari Istituzioni pubbliche, può essere esposto alla attenzione del pubblico. Una mostra diffusa per restituire la conoscenza.
Questi non sono solo oggetti antichi sequestrati in una abitazione. Siamo testimioni silenziosi del nostro territorio.
Anche in quel caso, ha proseguito Nuzzo, preziosa fu la collaborazione tra la Soprintendenza, le forze di Polizia, la Finanza, ed i Carabinieri in particolare.
E' stato un esempio virtuoso di come le Istituzioni restituiscono dignità ad un tratto di storia.
Questi sono reperti che rischiavano di essere persi e distrutti.
Il messaggio forte che oggi mandiamo è che non solo recuperiamo ma restituiamo anche un patrimonio per anni negato.
Affidiamo alle generazioni future la custodia di questi oggetti che serviranno per conoscere la storia ha concluso Nuzzo.
A seguire ha preso la parola Alessandro Barbera, generale, comandante regionale della Guardia di Finanza in Campania, il quale ho sottolineato come oggi si festeggi uno straodinario momento che è la rappresentazione plastica della bella Italia che funziona.
E' evidente che cerchiamo di fare al meglio il nostro lavoro ed in modo che tutto vada nel verso giusto.
E questa di oggi è una risposta perfetta.
L'indagine che ha consentito questo recupero, riguardava altro ed era riferita ad una illecita gestione da parte di un imprenditore di finanziamenti pubblici.
Quando siamo giunti a Castelpagano ci siamo trovati di fronte a questo tesoro.
Alla fine la Corte d'Appello, quest'anno, ha definitivamente disposto la restituzione di questi oggetti alla Soprintendenza.
Sono in realtà rimasto sorpreso da tanti oggetti e sono rimasto veramente contento che siano stati recuperati, ha ancora detto Barbera.
Dal 2017 questa tutela specifica è stata affidata ai Carabinieri ma la Guardia di Finanza dal 2001 ha la facoltà di un esercizio a tutto tondo.
Non siamo più, oramai, solo polizia finanziaria.
Qui c'è il danno erariale, il riciclaggio e l'illecita commercializzazione.
Sono oggetti che appartengono al VII e IV secolo avanti Cristo del Sannio Caudino, della Daunia, del Lazio, delle zone italiote e campane con Montesarchio.
Sono comunque presenti dei danneggiamenti ovunque sui reperti, ha concluso il generale.
A questo punto ci sono stati i famosi saluti istituzionali aperti da Maria De Feo, vice prefetto vicario che ha sottolineato l'importanza della collaborazione tra le Istituzioni.
A seguire è stato il sindaco Mastella che ha identificato quello di oggi come un evento trilatere istituzionale che ha bloccato il trafugamento.
Più delle parole basta dare uno sguardo a tutti questi reperti esposti qui davanti a noi ed il sindaco ha ribadito la necessità di affidarne ed ai destinatari di farsene carico, a cominciare dalla Guardia di Finanza quando andrà nella sua nuova sede al viale degli Atlantici, alle Istituzioni pubbliche.
Poi un invito rivolto a Nuzzo: Non ci trattate male quando deciderete quali reperti affidare alla nostra cura.
Nino Lombardi, il presidente della Provincia, oltre all'invito a valorizzare Ciro di cui abbiamo detto in apertura, ha detto che oggi vengono rimessi alla luce ciò che fa civiltà e coloro che li hanno plasmati.
Viene ricondotto ad un territorio ciò che ad esso era stato sottratto.
Il presidente ha sottolineato anche l'importanza dei reperti egizi in possesso della Provincia in un settore del Museo del Sannio che è terzo al mondo in questo specifico settore.
Benevento è crocevia culturale e bisogna leggere i reperti per commentare la nostra storia.
Lombardi ha anche ricordato il recupero del vaso di Asteass il Ratto di Europa, la tela di San Sebastiano, un santo preso a frecciate alle spalle dai suoi stessi amici, ha detto con ironia.
Ma con chi ce l'aveva Lombardi?
A seguire ha preso la parola il procuratore della Repubblica, Gianfranco Scarfò, il quale ha ricordato che questo è il frutto di un'attività svolta oltre 10 anni fa, quando lui non era a Benevento e quindi il merito va all'Ufficio.
Questo è stato un bel lavoro ma questo risultato è stato ottenuto a seguito di una pesca a strascico.
Se così non fosse stato fatto, quei reperti non li avremmo mai trovati.
Mi auguro, ha concluso il procuratore, che ne siano altre di belle giornate come queste.
A chiudere la lunga presentazione dei reperti è stato Simone Foresta, direttore del Centro Operativo di Benevento della Soprintendenza.
Tutto questi reperti erano stati seppelliti in casse anonime.
La cosa grave è però che essi mancano di tutti i dati che noi archeologi ricaviamo dagli scavi da cui ricaviamo i reperti.
Qui abbiamo delle indicazioni confrontando gli stili.
Se valutiamo quante di queste persone ci potrebbero essere in giro con reperti a noi sconosciuti, avremo numeri impressionanti di reperti sottratti alla collettività.
L'archeologia è al centro del percorso che sta facendo Benevento in questo settore, ha ancora detto Foresta.
Questi reperti li datiamo dall'VIII secolo avanti Cristo e fino a giungere agli ultimi imperatori di Roma.
Essi venivano quasi tutti utilizzati per il consumo del vino e quali corredi funerari.
Molti vasi, la maggior parte, hanno fori che sono realizzati dai tombaroli quando sondano il terreno con delle lunghe aste di ferro per capire cosa ci possa essere nel sottosuolo.
Su dieci reperti, con questa tecnica, ne rompono sette.
Tra gli oggetti in esposizione anche un elmo apulo corinzio (nell'ultima foto in basso).
Foresta ha concluso sottolineando che si tratta di ceramica italiota con vasi figurati.
Benevento è proiettata su tutto il meridione d'Italia atteso che da questa città bisognava passare per raggiungere Brindisi e l'Egitto.
Un'ultima battuta se l'è riservata il soprintendente Nuzzo il quale ha rivolto un invito ai possessori di reperti a restituirli allo Stato.

  

  

  

  

  

  

  

    

    

comunicato n.171207




Società Editoriale "Maloeis" - Gazzetta di Benevento - via Erik Mutarelli, 28 - 82100 Benevento - tel. e fax 0824 40100
email info@gazzettabenevento.it - partita Iva 01051510624
Pagine visitate 682255440 / Informativa Privacy