Pretendiamo di essere una citta' turistica ed accogliamo i visitatori nella immondizia, commenta con decisione Luigi Marino
Ci candidiamo a Citta' d'Arte e Cultura e lasciamo arredi da sagra nelle nostre piazze, con tutto il rispetto per le sagre, si intende. Ci hanno chiamato da un noto locale "fuori dal Centro Storico". Tutte le sere ricevono controlli, le autovetture in sosta nei pressi vengono rimosse, si pretende rispetto delle emissioni acustiche. Perche' cio' non avviene anche da noi afferma il presidente del Comitato Centro Storico?
Redazione
Ci scrive Luigi Marino (foto), presidente del Comitato di Quartiere Centro Storico, in merito sulla situazione in cui versa tale zona della città.
"Gentile direttore - si legge nella nota - abbiamo letto con molta attenzione l'articolo di "Gazzetta" sullo stato indecoroso del nostro Centro Storico.
Non possiamo che aderire alla vostra ricostruzione, schietta, diretta e sincera dello stato di agonia dei nostri luoghi del cuore, affrontato con indifferenza dai nostri amministratori.
I controlli mai eseguiti, i proclami solo di forma, l'invito alla civiltà, tutte azioni/omissioni inutili. Imago sine re! (immagine senza sostanza ndr).
Pretendiamo di essere una città turistica ed accogliamo i visitatori nella immondizia.
Ci candidiamo a Città d'Arte e Cultura e lasciamo arredi da sagra nelle nostre piazze, con tutto il rispetto per le sagre, si intende.
Si pone in essere un restyling di piazza Piano di Corte, ma non si pensa alla pulizia della stessa, con piccoli accorgimenti come quello di prevedere il passaggio di una macchina operatrice.
Cosa vogliamo essere?
Dove vogliamo andare?
Perché la Questione Centro Storico non si deve risolvere?
Ci hanno chiamato da un noto locale "fuori dal Centro Storico". Tutte le sere ricevono controlli, le autovetture in sosta nei pressi vengono rimosse, si pretende rispetto delle emissioni acustiche.
Sembra che, in altre zone della città, i controlli agli esercizi commerciali ci siano, capilari e continui.
Perché al Centro Storico questo non avviene?
Si crea una concorrenza sleale tra chi deve abbassare il volume e chi continua ad assordare i residenti.
Perché, allora, in una parte della Città esistono le ordinanze di emissione acustica e gli orari di chiusura ed al Centro no?
Si sta creando una zona franca, una terra di nessuno.
Non ci riferiamo ai controlli della polizia giudiziaria, attenti e dai frutti evidenti, ma a quelli che riguardano ed attengono alle prescrizioni comunali.
Da piazza Piano di Corte, ogni fine settimana, siamo tempestati di segnalazioni di musica fina alle 2 di notte. Abbiamo predisposto un ulteriore esposto.
Chi beneficia della yes music zone?
Avevamo dichiarato di essere pronti ad incontrare il sindaco.
Non abbiamo ricevuto inviti.
Dimenticavo, noi, per l'Amministrazione, non esistiamo. Però la musica fino a notte fonda, la sporcizia, la tracotanza della mala movida, esistono, eccome.
Noi siamo per la legalità, il rispetto delle regole e per rendere migliore il Centro Storico. L'Amministrazione da che parte sta? E, soprattutto, perché?"
comunicato n.171181
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